Sospetta tromboflebite e infezione

A due giorni circa dall'ultimo rapporto con la mia compagna, lei ha accusato quasi il giorno stesso dei "fastidi" (irritazioni/pruriti) mentre io dopo un paio di giorni ho avuto una fortissima irritazione/infiammazione al pene tanto che si è gonfiato e arrossato fino a non poterlo toccare.
Assieme a questo fenomeno ho notato una "pallina" piuttosto dura posizionata in alto giusto tra l'attaccatura del pene e l'osso pubico.
Muovendola osservo che si tratta probablmente di una vena (vedo la parte prima e dopo il punto muoversi assieme), gonfia, come un'occlusione insomma, non essendo un medico ovviamente portei dire stupidaggini, ma questa "vena" (col beneficio del dubbio) risulta SGONFIA dal punto indicato fino a tutto il pene, mentre risulta GONFIA e DOLORANTE dal punto indicato fino alla zona più "interna" verso l'osso pubico.
Mi sono rivolto al mio medico curante che dal primo raccondo ha sospettato una candidosi, non associando i due fenomeni, dopo ancora 24 ore avevo tutta la zona inguinale gonfia e molto dolorante... un esame ecografico d'urgenza mi ha diagnosticato una linfoadenopatia e tornato dal medico curante mi ha prescritto antibiotici e antinfiammatori.
Con questa cura il dolore (molto forte) all'inguine è diminuito (ma non scomparso) mentre quella "pallina" è ancora li, durissima, dolente e molto arrossata.
Tutta la zona appare anche "raggrinzita" forse a causa anche di alcune pomate che avevo messo per il forte dolore.
Anche l'acqua fredda pare avere ottimi effetti almeno sul dolore e sto tamponando così in attesa della visita urologica che ho già prenotato con urgenza.

So che senza vedere il problema è difficile fare diagnosi, ma dal quadro dettagliato che ho descritto ...
Cosa ne pensate?
Può essere la vena dorsale che ha formato un trombo?
Se si in tali casi come si interviene? E' qualcosa di pertinenza dell'angiologo forse?
Se no di cosa può trattarsi? (Come ipotesi ovviamente).
Posso sperare che la situazione torni "nel breve" alla normalità?

Grazie per le risposte.
[#1]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
la lesione che descrive in se è abbastanza rara, come abbastanza raro lo "sconquasso" occursole. Bene per terapia antibiotica ed antinfiammatoria. La pallina dura potrebbe starci per troboflebite superficiale del pene, che di solito guarisce senza lasciare reliquati. Aspettiamo visita però.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta Dottore.
Proprio ieri ho fatto la visita urgente.

L'esito è il seguente.
Forte candidosi (ancora in atto) e troboflebite della vena dorsale dovuta probabilmente ad evento traumatico (per compressione secondo il medico).
Senza dare troppi dettagli, effettivamente circa un anno e mezzo fa ebbi un evento "traumatico" e notai un piccolo rigonfiamento, come una bollicina sotto pelle proprio in quel punto, ma sparì da solo dopo poco, non pensavo che dopo tutto questo tempo si riproponesse e in tale misura, evidentemente come avviene per le emorroidi, la vena deve aver subito un "cedimento".
Mi chiedo però se non ci sia un nesso con l'infiammazione dovuta alla micosi..

Cura prescritta:
- Eparina x 10gg
- Antibiotico in fiale (Rocefin) x 7gg (quindi sospendere quello attuale).
- Fluconazolo (Diflucan) 1 cp ogni 3gg per 4 somministrazioni.
- Antinfiammatori (SOLO per eventuali fasi acute del dolore).
- Protezione gastrica (per prevenzione visto che ho già avuto problemi in passato).
- Vitamina B (Be-Total)
- Fermenti lattici.

Esami prescritti, eco-dopler penieno.

Al termine delle cure, e in base all'esito, dovrò tornare a visita con l'esame e probabilmente completare il quadro medico mediante ulteriori esami (già che ci siamo, prostata, vescica, etc).

Saluto.
[#3]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
la terapia e gli esami sono ok, vedrà che sistema.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
un aggiornamento doveroso sull'evolversi della situazione e, forse, la ricerca di un "conforto".

Ho terminato la cura di cui sopra, e la situazione si è "quasi" normalizzata, tuttavia un'eco-doppler penieno ha confermato la tromboflebite e secondo chi ha eseguito l'esame, la vena resterà così ("è andata" riporto letteralmente).
Mi ha anche consigliato una visita ematologica per escludere una trombofilia.

Detto questo... essendo quasi rientrato nella norma ieri ho voluto provare ad avere un rapporto... molto prudente... senza alcun eccesso (anzi)... non l'avessi mai fatto.
Il pene mi si è nuovamente gonfiato (non quanto la prima volta... ma quasi) e mi sono ripresi un poco i dolori inguinali... fortunatamente sono sotto tachipirina per un malanno di stagione e questo forse ha contribuito ad attenuare il fenomeno.

Intanto preciso che sto applicando da tanto tempo Hirudoid 40.000 U.I e il trombo si è ridotto notevolmente, tuttavia NON è scomparso del tutto e pare si sia stabilizzato ad una certa misura... ora c'è una sorta di "cordone" duro che non vuol saperne di "ammorbidirsi"... ma non demordo (o dovrei?).

Le mie domande:
- E' vero/possibile che la vena dorsale del pene NON recupererà mai più la sua funzionalità? O c'è qualche speranza?
- L'infiammazione che ho nuovamente avuto può essere derivante da una non completa guarigione? O devo temere un problema più "funzionale" che in pratica mi impedirà a vita di avere normali rapporti?
Insomma quanto tempo dovrà passare prima che si possa tornare in attività?

Aggiungo e concludo.. che ora al problema funzionale si aggiunge comprensibilmente quello psicologico, in pratica il terrore di fare sesso e passare nuovamente i guai che ho già passato.

Grazie anticipatamente.
[#5]
Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
meglio vedere anzitutto che non vi sia un problema di trombofilia. Poi sulla base delle risultanze si agirà, che poi la eventuale guarigione dipende da quello.