Domande su infezione da E.coli

Buondì gentili dottori, vi scrivo per chiedervi alcune cose, piu' che altro a livello di curiosità personale.
Parto col dire che sono un soggetto di 30 anni affetto da spina bifida dalla nascita e quindi come immaginerete soggetto a frequenti infezioni del tratto urinario. Devo dire che erano almeno un paio d'anni che non mi colpivano più (tenute a bada con Utiactiv datomi dall'urologo). L'ultima conta batterica di 10.000.000 e sto assumendo Norfloxacina 2 volte a gg per 7 gg. Ma la mia curiosità è un'altra (e spero comprenderete): l'insorgere di queste infezioni da E.Coli nella vescica, possono anche infettare la prostata? In una recente ecg effettuata a dicembre, risultarono alcune microcalcificazioni e un dt. di 50 mm circa... tutto questo è imputabile a pregresse cistiti recidivandi? (anni fa curai una infezione da E.coli per alcuni mesi perchè resistente)... vuol dire che potrei essere affetto da prostatite oltre che da cistite? Perdonate le domande forse un po' confusionarie, ma in quanto spina bifida vengo spesso sottoposto a controlli riguardanti la minzione e la vescica, ma quasi mai riguardo alla prostata. Il mio urologo dice che non devo preoccuparmi sia per le microcalcificazioni che per il lieve aumento, ma piu' di tutto vorrei capire se puo' esserci una correlazione tra frequenti cistiti e possibili prostatiti. Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
pur appartenendo all'apparato genitale, la prostata intrattiene rapporti di contiguità talmente stretta con le basse vie urinarie da poter essere considerata un tutt'uno con queste, almeno dal punto di vista anatomico. Di fatto, le vere e proprie "cistiti" nel maschio sono molto rare, mentre sono assolutamente più comuni nella femmina. Nel maschio, appunto, tutte le volte che si manifestano dei sintomi irritativi persistenti alle basse vie urinarie è molto probabile che vi sia stata almeno una iniziale contaminazione della ghiandola prostatica. Nel suo caso specisfico questo è evidente per la presenza di microcalcificazioni, che costituiscono l'inequivocabile segno di una infiammazione acuta, seppur limitata. Considerata la sua situazione, si tratta di un riscontro praticamente costante. Come lei sa, i batteri E. Coli hanno una evidente derivazione intestinale. Pertanto, la prevenzione delle recidive di infezione, più che sull'apparato urinario, deve essere indirizata al basso intestino, curando che la sua funzione sia la più regolare possibile. Anche l'uso degli antibiotici deve essre generalmente improntato alla massima parsimonia, la semplice diluizione delle urine è spesso sufficiente a controllare la presenza dei batteri.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
Grazie per la risposta Dott.

Però, come ho scritto nel mio primo messaggio, essendo io un soggetto affetta da Spina Bifida (mielomeningocele) le infezioni vescicali sono, per me, cosa comune.

Quello che volevo capire, soprattutto, è se la presenza di una infezione in vescica (da Ecoli) automaticamente genera anche una infiammazione della prostata.

Quindi, come dice Lei, vista la presenza di queste microcalcificazioni che cosa è consigliabile fare? Effettuare una cura farmacologica?
Eventualmente superata la cistite, naturalmente.

E un'ultima domanda: questo conferma, quindi, che ho avuto una forma di prostatite? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
è difficile pensare che la presenza di batteri nelle urine non contamini la prostata. Infatti questo avviene praticamente sempre, anche se in misura variabile. Una volta formate, le calcificazioni sono stabili nel tempo e non sono necessari provvedimenti terapeutici particolari, a meno che il loro volume e numero sia molto elevato. In questo caso possono sostenere una forma di prostatite cronica. In pratica, non vi sono trapie mirate in grado di modificare significativamente la situazione in atto, parecchio si può invece giocare sulla prevenzione, in particolare in presenza di fattori predesponenti anatomici come nel suo caso.

Saluti
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dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
Grazie gentile dottore,

mi perdoni ancora qualche domanda. Quindi per il momento, è difficile parlare di prostatite cronica, in quanto le calcificazioni non sono elevate e non sono aumentate di volume? Posso star tranquillo da questo punto di vista?

Comunque, per prostatite cronica si intende fenomeni infiammatori che si manifestano frequentemente, è corretto? Io attualmente ho questa cistite in corso da E.Coli, ma erano praticamente 2-3 anni che non venivo piu' colpito. E in questo frangente non ho accusato particolari sintomi (il getto minzionale è regolare, solo, a volte, c'è la gocciolina che rimane alla fine, ma non sempre).
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Dr. Paolo Piana Urologo 37.6k 1.7k 16
Gentile Signore,
se lei frequenta un minimo le pagine di questo sito si sarà reso conto della frequenza e dell'impatto della prostatite cronica. La sua situazione ci pare completamente diversa, sta di fatto che proprio per questo motivo è opportuno provvedere ad una forma di prevenzione, seppure con i limiti imposti dal problema anatomico e funzionale.

Saluti
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dopo
Attivo dal 2008 al 2015
Ex utente
Mille grazie dottore, in definitiva mi puo' confermare che la prostatite cronica è un fenomeno che si presenta anche piu' volte nell'arco dell'anno (per es. con sintomi di minzione urgente e bruciori o dolori) e non a distanza di anni, come nel mio caso?

Comunque, parlando della cistite, i sintomi attuali sono: urgenza minzionale, senso di solletico alla vescica e nel perineo, urina giallo oro quando non bevo (non escludo inoltre un coinvolgimento psicologico, in quanto prima di visualizzare gli esami urocoltorali non avevo alcun sintomo!)

La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.

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