Bruciore uretrale, dolore diffuso al pene, e sensazione di fastidio, dolore all'addome

Egregi Medici

Dal mese di marzo ho cominciato ad avvertire bruciore uretrale, dolore diffuso al pene, e sensazione di fastidio o dolore all'addome, pollachiuria anche notturna, però senza bruciore e senza difficoltà durante la minzione.
Sono stato visto da un Urologo, il quale, mediante ispezione rettale ed ecografia addominale, ha diagnosticato una Prostatite Acuta.

L'ecografia evidenziava una "prostata di dimensioni aumentate (volume 28ml con struttura congesta, presenza di calcificazioni periadenomatose tipiche di fatto flogistico in atto.
Profilo capsulare regolare.
Vescicole seminali molto dilatate, congeste.
Non si riscontra aumentato segnale eco doppler a livello di tutta la ghiandola, né a livello dei plessi periprostatici di significato patologico produttivo".

La terapia consigliata è stata la seguente:

Gentalyn 80 2/die per 6 gg.
Neofuradantin 100mg 2/die per 8 gg.
Mictasone supposte 1 supposta ogni 3 giorni per due mesi.

Consigliata anche una dieta ricca di fibre, fermenti lattici, proibita la cioccolata e gli alcolici, ecc.

Ho seguito correttamente le indicazioni del medico, però ho dovuto sospendere il Mictasone perchè non sono più riuscito a trovarlo in commercio (ho assunto solo 10 supposte nell'arco di un mese).

Durante la terapia ho avuto dei miglioramenti, soprattutto dopo il Gentalyn. I miglioramenti sono proseguiti con il Neofuradantin, poi però da quando ho smesso il Mictasone, che in effetti calmava molto il fastidio ed il dolore, la situazione è peggiorata progressivamente.

Il medico curante mi ha prescritto il Flaminase 30mg 3/die per 7gg. perchè ritiene che ora sussiste solo uno stato di prostatismo (giandola infiammata) e che eventuali batteri, se erano presenti, sono stati eliminati dalla cura eseguita precedentemente.

All'inizio mi sono trovato bene con Flaminase, poi dal 5° giorno avvertivo soprattutto di sera e ancor di più durante la notte, un forte bruciore al pene e alla prostata che ora mi dava sofferenza anche durante la minzione, cosa che prima non accadeva.
Ho consluso la terapia con Flaminase, e per circa due giorni successivi ho continuato ad avvertire bruciore all'uretra e alla prostata durante la minzione.

Dopo qualche giorno dall'interruzione di Flaminase, il bruciore è sparito.
Sussisteva ancora una sofferenza all'addome, a volte piuttosto acuta, e sono ritornato dal medico curate che visto che il Mictasone non era reperibile lo ha sostituito con Topster 1 supposta la sera per 10 giorni.
Ho assunto tale farmaco per due sere consecutive, ma dalla seconda ho riavvertito un forte bruciore alla prostata ed al pene, durante la notte, ed ho deciso di sospendere il trattamento.
La mia impressione e che con il Flaminase assunto come antinfiammatorio e con i Topster, assunto per lo stesso motivo, la mia reazione è come un effetto "rimbalzo", cioè ho un miglioramento iniziale dopo qualche ora dall'assunzione del farmaco, ma quando comincia poi a sparire l'effetto, l'infiammazione si presenta in modo nettamente aumentato (il briuciore di notte era insopportabile).

Da quando non sto prendendo farmaci la situazione per qualche giorno era migliorata.
Ho continuato ad avere rapporti, dopo il secondo cominciavo ad avvertire dolore alla prostata, in particolare il giorno dopo ero a pezzi.
Ultimamente sento la prostata infiammata anche durante l'eiaculazione.
Devo osservare un periodo di astinenza sessuale?
Il medico non mi aveva detto niente a riguardo, io ho avuto rapporti anche durante la terapia che ho eseguito, credo non abbia contribuito positivamente, per la risoluzione del problema.

Vi prego datemi delle indicazioni su come procedere e se per favore potete indicarmi qualche farmaco (se non è possibile sul forum magari sull'e-mail) con il quale continuare la terapia visto che l'ho dovuta interrompere.
Credo che la terapia vada eseguita in modo preciso e continuativo, e purtroppo per la non reperibilità del Mictasone e per il fatto di aver continuato ad avere rapporti, penso sia in atto un riacuirsi della patologia.
Ne sto soffrendo da troppi mesi e comincio a disperarmi.

Vi prego aiutatemi!


[#1]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro utente la prostatite è una patologia nella quale se non si interviene sulla causa non si risolve, pertanto prima di dare una terapia andrebbe indagato con una esame delle urine con urinocoltura, spermiocoltura per verificare l'eventuale presenza di infezione e poi impostare la terapia sia per la fase acuta che quellA cronica

Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie Dott. Quarto per avermi risposto così rapidamente.
In effetti non mi è stata fatta fare alcuna analisi per accertare la presenza o meno di batteri, ed il mio medico curante ritiene che con la copertura antibiotica per i primi 6 gg. con il Gentalyn ed antibatterica per i successivi 8 gg. con Neofuradantin, abbia risolto una eventuale presenza batterica. Secondo lui residuerebbe solo l'infiammazione della ghiandola.

Volevo far notare che i disturbi che ho, compreso il forte bruciore, migliorano o spariscono per qualche giorno se assumo un farmaco a base di benzodiazepina, anche in minime dosi (0,5 mg): potrebbe tale miglioramento derivare dalla distensione della muscolatura pelvica, e quindi inquadrare la la mia patologia come forma di prostatite abatterica?

Grazie
[#3]
Dr. Giuseppe Quarto Urologo, Andrologo 7k 173 12
caro signore, sicuramente lo stato infiammatorio prostatico può causare uno stato di tensione della muscolatura pelvica, ma come detto inprecedenza conviene che lei sia inquadrato in maniera corretta da un punto di vista urologico
[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie ancora Dott. Quarto

Eseguirò un'urinocoltura ed una spermiocultura per verificare la presenza o meno di infezione, Vi tengo aggiornati sulla situazione appena avrò l'esito di tali indagini.

Grazie per la cortese attenzione.
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