Prostatite dolorosa e ricorrente

Buongiorno,
Ho 43 anni e da almeno due mesi e mezzo soffro di una prostatite. Gli effetti scatenanti sono stati probabilmente la pratica di ciclismo e anche una serie di rapporti sessuali che ho avuto in quello stesso periodo. Il primo mi lasciava un fortissimo senso di indolenzimento nella zona della prostata e io stupidamente ho insistito parecchi giorni con la bici. Il secondo seppur protetto mi ha lasciato il dubbio di avermi passato dei batteri. Comunque incomicio ad avere un fortissimo bruciore della prostata, uretra, testicoli e in parte anche del glande. Il mio medico di base mi prescrive del prostaplant due volte al giorno ma non vedendo effetti di rilievo si passa alla ciprofloxacina da 500 per una decina di gg. Con la scomparsa quindi del disturbo smetto la terapia ma nel giro di qualche giorno si presentano di nuovo i sintomi anche se molto ridotti. Mi reco allora da un urologo il quale dopo l'ispezione con il dito e una ecografia riporta: alla e.r. prostata nn dolente. Al controllo ecografico trans rettale prostata di medie dimensioni con adenoma con calcificazioni periferiche.
Eseguo anche coltura dello sperma che risulta negativo. Sentito infinr lurologo sostiene che i disturbi derivino dallurina che non esce completamente dalla vescica ma 'lascia' alcune gocce dopo aver urinato. Quindi mi prescrive del proxana plus. Ora sono passati una decina di gg ma i miei disturbi invece di passare stanno di nuovo aumentando specie dopo una ejaculazione. Avverto continuamente un prurito alla prostata che diviene piano piano bruciore, alle prostata e alla uretra con un marginale prurito anale. Il getto dell'urina é sempre stato regolare comunque. Grazie per l'attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Gentile Signore,
se i rapporti sono stati protetti diremmo non vi possano essere dubbi su di un'origine sessualmente trasmessa della possibile infezione, che tra l'altro è di fatto piuttosto rara. Parrebbe dunque trattarsi di una iniziale prostatite batterica, considerata la risposta positiva all'antibiotico. Il quadro ecografico è abbastanza tipico per questa situazione. E' noto quanto questo tipo di disturbi tenda a protrarsi anche dopo la risoluzione dell'infezione vera e propria, poiché la componente infiammatoria tende a cronicizzarsi. Per questa situazione non esitono cure specifiche certamente efficaci, le possibilità sono moltissime ed ogni specialista "gioca" le su carte in base alle proprie abitudini ed esperienza, in modo assolutamente personale. Gli integratori, generalmente a base vegetale, disponibili nelle formulazioni e combinazioni più varie e fantasiose, hanno un'efficacia molto variabile e perlopiù imprevedibile, vengono comunque prescritti con molta generosità per la loro sostanziale assenza di effetti collaterali. Considerata l'insorgenza relativamente recente del problema, forse sarebbe il caso di associare un trattamento anti-infimmatorio più definito, quantomeno a tempo limitato ed a discrezione del nostro Collega che la sta seguendo. Ricordi infine che queste situazioni spesso, più della terapia risentono di provvedmenti diretti alla regolarizzazione delo stile di vita, articolati secondo i classici 5 punti: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. In quanto alla sella, questa può aver certamente avuto un ruolo peggiorativo, ma non può essere stata la causa prima del problema. E' ovvio che fino a quando le cose non si saranno un minimo stabilizzate è opportuno che lei prediliga altri tipi di attività sportiva.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Dottor Piana,
innanzitutto la ringrazio per la tempestività della risposta. La volevo informare che in questi giorni sto effettuando una terapia di agopuntura mirata anche per questo disturbo (il secondo è un'ernia iatale che ricorrentemente torna a darmi fastidio). Devo ammettere che questa terapia in parte mi sta alleviando il "dolore". Il medico agopunturista che è anche il medico di base ha seguito per primo il mio disturbo. Dopo appunto la somministrazione di antibiotico e di prostaplan, il medico mi riferisce che una grandissima parte di questo disturbo potrebbe dipendere da stress. Io gli credo perchè in effetti ho passato e sto passando un periodo incredibilmente stressante che mi ha portato addirittura a rivolgermi dal dentista per problemi di digrignazione dei denti durante la notte. Il problema è stato limitato con l'uso di un byte da portare durante il sonno. Ora però mi trovo nella situazione che il problema alla prostata non fà altro che aggiungermi altro stress. L'urologo che mi ha seguito mi ha consigliato di effettuare una certa manovra per ovviare a dell'urina che mi rimane nella vescica dopo la minzione e mi fa sgocciolare ancora dopo aver urinato. La manovra che lei saprà benissimo, è quella di passare un dito sotto i testicoli per svuotare l'urina rimanente ma questa manovra mi ha fatto peggiorare di gran lunga il mio disturbo alla prostata. Purtroppo in questo momento sono legato dal fatto che sono in partenza per le ferie fuori dall'Italia. Ora sono armato di antibiotico e di integratori, all'evenienza li userò ma sono molto sconcertato. Non nascondo l'idea, al mio rientro, di rivolgermi presso un'altra struttura (tra l'altro io e lei distiamo circa 100 km). Grazie per la sua attenzione!!!
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