Paura e prostata: IPB o altro

Salve. 53 anni. Dal 2007 diagnostica una prostatite cronica con varie visite specialistiche, esami e terapia ma che mi ha lasciato abbastanza tranquillo, con piccoli periodi di recrudescenza.
Ora, a Giugno 2012 riparte credo in concomitanza con lo scatenarsi di emorroidi (ne soffro da ventanni). Dopo un mese passa, ma i primi di settembre ritorna ed è ancora qua. Bruciori, fastidio, peso e senso di gonfiore perianale, fastidio anale (mi trovano anche una ragade), fastidio alle gambe, nervosismo. Ancora esami e visite, sempre orientate come risposta a IPB e/o prostatite. E terapia fitoterapica, un po' di antibiotici e antiinfiammatori. Solo in brevi periodi sto meglio.
A settembre 2012, dopo un controllo PSA (0,617), improvvisamente a Dicembre, in occasione di prelievo come donatore, effettuo ancora esame PSA che arriva a 3,07. Terrore.. subito dal medico e antibiotici e il PSA dopo 15 si abbassa a 1,91; eseguo negli stessi giorni anche uroflussometria che risulta regolare.
Poi a Gennaio 2013 lo ritrovo a 2,15 e quindi eseguo transerettale che riporto:
"La prostata presenta diametri di 58x28x46 (39 ml) e disomogeneità strutturale mediana ove si osservano alcune microcalcificazioni periuretrali e millimetriche cisti da ritenzione. A carico del parenchima periferico, a sx, si osserva disomogeneità strutturale focale ovalare del maggior diametro di 10 mm, in sde anteriore rispetto al retto, a profili sfumati e che non determina alterazione del profilo della ghiandola; all'analisi color Doppler non si osservano segnali di flusso nel contesto di tale area che può essere espressione di prostatite cronica in fase di acuzie - utile controllo evolutivo clinico strumentale. Non discontinuità della fascia prostato-peritoneale di Deninvilliers. regolari e simmetriche le vescicole seminali".
Faccio vedere allo specialista che conferma la sua diagnosi.
Poi, da quel momento fino ad oggi un continuo di fastidi (senso di gonfiore, bruciori, minzioni frequenti e abbandonati, ma mai di notte, tenesmo, ecc), il tutto esacerbato dalla concomitante presenza di emorroidi e ragade; da non dimenticare la struttura ansiosa e nevrotica del sottoscritto. In estate, tutto migliore con vacanze e distanza dal lavoro, poi riprende quasi a cadenza.
Faccio altra visita specialistica che conferma una prostata parenchimatosa, asimmetrica, palpabile; con solite prescrizioni farmacologiche (integratori a base di Serenoa, per lo più, che mi sembrano inutili).
A Gennaio 2014 faccio altra donazione chiedo esame PSA e, non richiesto, mi arriva la risposta, con il calcolo anche del rapporto (non richiesto); valore 2,52, rapporto (vado a memoria) circa 13. TERRORE! Corro dall’ultimo specislista che mi rassicura e mi dice di star tranquilo e rifare dopo 3 mesi esame; ci ritorno a Maggio perché non voglio farlo per paura e allora lei mi dice di rifarlo a Settembre. In estate le cose vanno meglio e poi puntuale al ritorno al lavoro e all’inizio della routine ripartono i fastidi, nonostante le attenzioni (lo specialista proctologo “mi conforta” dicendomi che ho ancora la ragade. Contemporaneamente faccio DILATAN e pomate per via anale e molta SERENOA; a ttobre scopro in rete che efficace per l’adenoma prostatico risulta il polline. Lo faccio regolarmnete da 2 mesi e le cose mi paiono migliortae.
Ma non voglio fare il PSA ancora. Durante le ultime vacanze natalizie a casa per 15 giorni causa chiusura Università, sto meglio: minzioni meno frequenti, addirittura qualche volta dimentico di farla, praticamente spariti i bruciori e il senso di gonfiore (solo ogni tanto devo correre per fare la pipì). Il 7 torno al lavoro e praticamente ogni 2 ore devo andare in bagno, a volte velocemente; ma di notte continuo a non svegliarmi (salvo qualche rarissima occasione). Oggi, però, vedo nero e penso “se fosse qualcosa di grave?!”.
Sono andato a memoria e forse ho saltato qualche pezzo, ma la sostanza è lì. Mi scuso per la lughezza e, consapevole della difficoltà di diagnosi a distanza, chiedo un parere. E soprattutto, da ciò devo temere un tumore o una evoluzione in tal senso?.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Gentile Signore,
la sua è una storia relativamente molto comune di sovrapposizione di una prostatite ad andamento cronico con un incipiente ingrossamento compatibile con l'età che inesorabilmente avanza (purtroppo!) Sono queste le situazioni in cui il PSA dimostra tutta la sua pochezza di pessimo marcatore, creando false positività accompagnate da inutile allarme e, soprattutto, moltiplicarsi di spese per esecuzione di visite, accertamenti ed acquisto di medicinali. Purtroppo però al momento non abbiamo ancora a disposizione qualcosa di meglio. Nel suo caso però, nonostante tutto, il PSA non è mai salito poi moltissimo, cosa che invece può accadere anche a livelli molto preoccupanti, seppure in modo del tutto aspecifico. La concomitanza del problema proctologico è anche piuttosto comune, a giudizio dello specialista specifico, il proctologo appunto, sarebbe il caso di risolverla chirurgicamente. Così almeno si toglierebbe di mezzo una delle cause dei suoi disturbi, molto verosimilmente la più consistente. Sulla prostata in sè non vi è molto da fare. Come lei ha giustamente percepito, gli integratori vegetali hanno una funzione assolutamente variabile ed imprevedibile nella quale l'effetto "placebo" ha un ruolo preminente. I disturbi di flusso possono essere trattati con successo con gli alfa-litici, di qualsiasi tipo. Per il resto valgono le arcinote prescrizioni sullo stile di vita, imperniate su alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale. Per quanto riguarda il rischio tumorale, non è assolutamente detto che per lei debba essere sostanzialmente maggiore, l'unico impaccio nel suo caso è la bassissima affidabilità che si può dare al PSA. Pertanto i controlli devono basarsi principalmente sulla palpazione diretta e, in caso di sospetto, sulla esecuzione di una risonanza magnetica multiparametrica.

Saluti

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo
grazie per la celerità e chiarezza nella risposta; risposta che già stava nelle parole dei diversi suoi colleghi che mi hanno visitato in questo tempo, la stessa risposta che mi tranquillizza per un po' fino a quando il potente ipocondriaco che è in me non riprende in mano la situazione.
Una cosa ho capito: che forse in questa fase è più utile una visita diretta (l'ultima è stata fatta un anno fa) piuttosto che un PSA.
Una ulteriore cosa, però, voglio chiedergliela: so che l'eventuale tumore alla perversa ghiandola cresce lento (in genere) e silenzioso (i miei malesseri da anni sono "rumorosi") e so che, spesso, si scopre quanto già ha metastizzato nello scheletro.
Ora, (l'ipocondriaco entra in azione!) i dolori che da un paio di mesi e anche più sento alla zona dell'anca, all'intersezione fra gluteo e coscia (più verso l'interno), al tendine inguinale, per non dire all'intera gamba (fino alla caviglia), e per tacere di spalla, collo e altri distretti (un disastro d'uomo) possono avere a che fare con questa temuta evoluzione prostatica o piuttosto sarebbero meglio classificabili come malesseri dell'età, di tipo muscolare e magari sciatico (di cui peraltro ho sofferto), e anche tensivi. In fondo, come si manifesterebbe una eventuale metastizzazione?
Abbia pazienza... sono davvero domande, forse anche un po' stupide e morbose... e forse, oltre che ipocondriaco, non mi rassegno a quel "purtroppo" passare del tempo.
Ed in effetti, a ben guardare, avevo scritto "53 anni" nella mia iniziale, ma fra pochi giorni saranno 55. Lapsus freudiano, qualcuno potrebbe dire.
Ancora un saluto.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
L'evoluzione metastatica del tumore prostatico è proprio tipica delle forma silenti, oggi di fatto rarissima proprio per l'abitudine ad eseguire il dosaggio del PSA (molto spesso in modo scorretto od ingiustificato). Pertanto per nulla coerente con la sua storia! In ogni caso è sempre meglio una valutazione specialistica che un dosaggio del PSA fatto empiricamente, perlopiù solo in grado di scatenare ingiustificati allarmi.
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Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
< risposta che mi tranquillizza per un po' fino a quando il potente ipocondriaco che è in me non riprende in mano la situazione..>


Gentile utente,

mi scuso per l'intrusione di campo, ma ho letto con attenzione la vostra conversazione e mi ha colpito la sua consapevolezza di questo "timore", che da sempre e, giustificatamente, l'accompagna e anche la "sensibilità" della preoccupazione futura.

Dal mio punto di vista, quando sono gli organi genitali ad essere presi di mira, allora si possono innescare diversi meccanismi (soprattutto inconsci), che ci disorientano.

Questo soprattutto se l'aspetto "simbolico" è l'affettività e la sessualità o addirittura il " lutto di progettualità" di fronte ad una patologia oncologica.


Se il suo timore persiste nel tempo e non la fa vivere in modo sereno, ancora tutti questi anni di sperimentazione di vita, anche sessuale, allora la mia sollecitazione è di un confronto con uno Psicologo, che l'aiuti a gestire questa "ansia" che, a volte, può renderci la vita particolarmente difficile, in quanto ci limita a concentrarci sul nostro corpo e sui relativi sintomi... esiliandoci dal nostro " contorno", che perde il suo reale colore!!


Di cuore
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dopo
Utente
Utente
Gentilissima

ho apprezzato molto la sua "intrusione di campo"... tanto più perchè inaspettata e sentita.

Sono consapevole di me stesso e dei miei limiti di vita.... perchè sono anni che ci convivo e ci lavoro sopra; e sono anni che mi dico (e mi dicono)... "ma perchè non ti fai aiutare da qualcuno!!?" (anni fa ho fatto anche qualche tentativo... ma sono sempre scappato al primo step!).

Diciamo che sono un caso ostico, soprattutto per me stesso!

Non per questo scarterò la sua sollecitazione.

Con stima
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo torno velocemente sul mio primo quesito e sullaa sua risposta. Sono andato per una visita dall'urologo che, anczichè l'esplorazione rettale, ha preferito che prima io rifaccia il PSA; rassicurandomi, comunque, sul fatto che il valore di 1 anno fa (Totale reflex 2,69 - Libero reflex 0,35 - Rapporto 13 %) non è preoccupante. Avrei non voluto più rifare questo esame specifico,ma tant'è e domattina andrò.
A questo punto, le chiedo quel "maledetto" rapporto, come già lei mi ha già spiegato, devo considerarlo (con buona probabilità) un falso positivo determinato dallo stato della mia prostata?
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Il rapporto vene eventualmente preso in considerazione esclusivamente per valori del PSA totale tra i 4,5 e 6.
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dopo
Utente
Utente
Benissimo... e quindi spero che l'esame che andrò a fare non superi i limti.
Però per capire le chiedo un'ultima cosa; data la sua risposta, perchè nel referto del "mio" opsedale, sotto ai valori, c'è una postilla che recita testualmente "Il rapporto è significatico solo per valori PSA Totale tra 2,5 e 10"... per cui essendo il mio di 2,69 (sic. per un pelo!) a finaco del valore rapporto è stato messo l'asterisco che segnala l'attenzione!
Comunque... sto tranquillo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Se tutti quelli che a 55 anni hanno 2,69 di PSA si dovessero preoccupare ... L'importante e rapportarsi con uno specialista (non solo per via telematica) e non solo agli aridi risulati di un laboratorio.
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dopo
Utente
Utente
Allora eccomi qua con una mia ultima.. almeno e spero per un bel po'!
Finalemente ho preso coraggio e ho fatto analisi PSA.. solo totale.... il risultato è 2,16, cioè è calato rispetto al 2,69 di un anno fa (se avevo capito bene, anche da foglio rilasciato dall'ospedale di Cesena, fino a 2,50 è inutile calcolare il rapporto!).
Diciamo che forse anche il famoso polline di api che ingurgito da 3 mesi ogni mattina è servito a qualcosa (Anche se "mannaggia" speravo di calare di più... almeno sotto i 2).
Sono quindi appena andato dalla urologa che mi ha seguito ultimamente, la quale mi ha detto "bene", di stare tranquillo, di non aver bisogno di visita e di tenerlo sotto controllo fra una annetto.
Ora, e non per disistima per la sua collega ma per via della mia ricerca di conferma e rassicurazione, le chiedo se condivide le sue rispote e aggiungo questa domanda: devo "rasegnarmi" a considerare che una IPB accertata (ora a 42 di volume) ha come effetto normale una quantità di PSA maggiore e che non tornerò più a quel bel 0,qualcosa che nei rilievi degli utlimi7/8 (e fino a circa 2 anni fa) ho sempre avuto (cioè rassegnarmi agli anni che passano)?
Con stima e gratitudine.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 18
Sinceramente crediamo che il polline di api (... ma perché mai sottrarlo a questi preziosi insetti?) arrechi più beneficio a chi ne fa commercio. Per il resto, si rassegni pure al passare degli anni ed all'ingrossarsi della prostata, entrambe circostanze inesorabili. In base alle più recenti linee guida, alla suaetà e con un PSA attorno ai 2, il controllo potrebbe essere anche a tempi molto più lunghi. Come già le abbiamo detto, quello che preoccupa magari l'urologo non sono le oscillazioni, anche vistose, ma il costante e progressivo aumento.
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