Infezione renale, allergia ciprofloxacina o peggio?

Ho 65 anni, curo l'ipertensione con Losartan 100, la gotta con alloputinolo 150 e il colesterolo con Simvastatina 20, dosi die. Ho due piccoli calcoli al rene sinistro.
Domenica sera sento dolore in aumento alla cintola a sx, consulto telefonicamente il medico di guardia, che, non avendo io febbre, ipotizza uno spostamento di un calcolo, suggerisce Oxi per il dolore e bere rinviandomi all'indomani al medico curante. La mattina la febbre si presenta, 38°, aumenta fino a 39.2 nel pomeriggio in attesa del medico curante assumo una Tachipirina da 1000.
Dopo accurata visita con percussione renale il medico curante opta per infezione renale, mi prescrive Ciprofloxacina da 1000, due volte al giorno.
Assumo la prima dose alle 21.00 circa, un'ora dopo cena. La mattina la febbre è sparita e non si ripresenterà più.
Però quando assumo la seconda dose a digiuno dopo 30, 40 minuti si presenta una reazione pesantissima: nausea e vomito, perdita momentanea del senso della realtà per un minuto circa, vista granulosa, forte sudorazione, sintomi che spariscono in arco di 40 minuti lasciandomi spossato. Il medico interpellato opta per una reazione allergica al farmaco, ordina di sospendere e passare al Velamox 1000 ogni 8 ore.
La farmacista mi conferma che la reazione allergica si presenterebbe in genere all'assunzione della seconda dose. La febbre non ritorna(son passati due giorni), il dolore al fianco si sta attenuando.
Vengo ai quesiti o meglio al quesito: questi sintomi potrebbero essere segno di qualcosa di più grave, per esempio una leggera ischemia e non una reazione al farmaco? Lei riderà, spero, ma ho avuto conoscenza di esperienze del genere, cominciate in sordina e finite male.
Ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gentile utente,
ovviamente non si può generalizzare, ma una ischemia del rene o di qualsiasi altro organo insorge con un dolore acuto che però è persistente ed insensibile agli antidolorifici ed in genere non è associata alla comparsa di febbre che in genere è molto tardiva. Inoltre nella diagnosi differenziale ci aiuta anche molto la storia clinica del paziente, nel senso che lei è già è a conoscenza di essere portatore di calcoli renali dallo stesso lato in cui è iniziato il dolore quindi l'ipotesi più probabile è quella che già le è stata formulata dai colleghi. Ovviamente come ogni sintomo la causa va approfondita con l'esecuzione di ecografia, raggi X esami urine e del sangue e quant'altro le sarà richiesto in occasione di una visita urologica.

Cordiali saluti
Gino Scalese

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dopo
Utente
Utente
Egregio dottore, la ringrazio prima di tutto per la cortese e sollecita risposta.
Il mio quesito nasceva da un attacco di paura, i sintomi dolorosi sono spariti. Inoltre si immagini che io temevo una ischemia non tanto al rene quanto addirittura al cervello (!), guaio che associavo alla perdita di contatto con la realtà e alla nausea. Mi scuso per averle fatto perdere tempo prezioso, il timore è sempre un cattivo consigliere e ancora ringrazio.
Cordialmente.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Sia tranquillo. E' normale immedersimarsi con patologie che hanno afflitto qualche amico o parente somatizzando eventuali disturbi. In ogni modo anche se ora è passata la fase acuta e sta bene è necessario avviare i dovuti controlli.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio ancora e approfitto troppo della sua cortesia se le chiedessi quali potrebbero essere i controlli più opportuni? Con riconoscenza la saluto.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Come già detto: "...Ovviamente come ogni sintomo la causa va approfondita con l'esecuzione di ecografia, raggi X esami urine e del sangue e quant'altro le sarà richiesto in occasione di una visita urologica"...
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dopo
Utente
Utente
Dottore, non so come scusarmi, non ho riletto la sua prima, precisa risposta. Me ne scuso e la terrò al corrente. Buona giornata.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Prego! Buona giornata anche a lei.
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dopo
Utente
Utente
Ho eseguito i seguenti accetamenti:
1. tac encefalo senza MDC Immagine sospetta per micorofocolaio emorragico di circa 4 mm in temporale sx.
non lesioni focali in sede sottotentoriale
un poco ampliati gli spazi subaracnoidei in sede frontale da note di cortico atrofia.

2. Con tale diagnosi sono stato inviato al centro ospedaliero principale per consulto neurologico con seguente diagnosi dopo il riesame delle immagini:
alla TC encefalo angioma venoso temporale sx. Non emorragie (discusso il caso con il neuroradiologo dott.NN)
si consiglia EEG

3. EEG: Attività di fondo con frequenza 9-10Hz, bilaterale, discretamente stabile, posteriore e di bassa ampiezza, reagente all'apertura degli occhi.
Scarsa attività theta anteriore, bilaterale.
Iperpnea non eseguita
SLI senza effetti significativi.

CONCLUSIONE: tracciato EEG senza significative anomalie.

Sulla base di tali esami mi hanno tranquillizzato dicendo che l'angioma va solo tenuto sotto controllo. La mia domanda è se l'angioma va in qualche modo curato od operato; inoltre può dare adito ad emorragie?


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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Gli angiomi sono delle alterazioni benigne ovvero dei capillari dilatati che possono essere presenti in qualsiasi distretto dell'organismo. Essi, specie quelli cerebrali, non vanno assolutamente toccati considerando anche le piccolissime dimensioni, al massimo potrà richiedere un controllo TC fra 1anno.
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Utente
Utente
La ringrazio, sono più tranquillo, ma ci sono rischi di emorragie?
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
In genere non c'è rischio di emorragie cerebrali. Molto importante è monitorizzare la pressione arteriosa specie se si soffre di ipertensione. Comunque segua le indicazioni del suo neurologo.
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Utente
Utente
La ringrazio per tutta l'attenzione cortesemente prestatami e le auguro buona giornata.
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Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo 5.9k 128 126
Pego! Buona giornata anche a lei.
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