Disuria, prostatite, sclerosi del collo vescicale

Sono un uomo di 31 anni. Da alcuni anni ho problemi di disuria.
All'età di 24 anni, con ogni probabilità, ho preso un'infezione da clamidia, in quanto ricordo di aver osservato delle secrezioni dall'uretra, alle quali tuttavia sul momento non ho dato importanza.
Negli anni successivi ho notato una lieve diminuzione del mitto, associata ad un fastidioso gocciolamento post-minzionale. Data la lieve entità di questi disturbi, purtroppo li ho trascurati, fino all'età di 29 anni.
Due anni fa mi sono finalmente rivolto ad un urologo in seguito ad una serie di sintomi, quali: ulteriore riduzione del mitto, maggiore frequenza del bisogno di urinare, pollachiuria, sensazione di fastidio o dolore nella zona pubica ed ai testicoli. Su indicazione dello specialista, ho eseguito:
1)spermiogramma (nella norma);
2)spermiocoltura (negativa);
3)urografia con cistouretrografia minzionale (referto: mancata imbutizzazione del collo vescicale, notevole residuo di urina dopo ripetuti tentativi minzionali, anche se ho avuto grande difficoltà ad urinare soprattutto per motivi "psicologici");
4)ecografia prostatica TR (referto: diametro longitudinale 48 mm, sfumata ipoecogenicità nella regione centrale, uretra membranosa lievemente ectasica ed ipoecogena);
5)uroflussometria (flusso max 10 ml/s, medio 5,5 ml/s, tempo di svuotamento 67,6 s, tempo al flusso max 24,9 s, volume svuotato 374 ml, residuo 40 ml; conclusioni: moderata ostruzione cervico-uretrale).
Nello stesso periodo, su prescrizione di un infettivologo, ho preso BASSADO per un mese per la sospetta infezione da clamidia.
La diagnosi dell'urologo è stata: prostatite cronica e sospetta sclerosi del collo vescicale. Terapia consigliata: OMNIC.
Ho preso OMNIC per circa tre mesi, con un miglioramento molto lieve dei disturbi minzionali. Ho sospeso la terapia per sopraggiunti problemi gastrici, e perchè mi procurava eiaculazione retrograda.
Dopo alcuni mesi (all'inizio del 2005) mi sono rivolto ad un altro urologo, che mi ha fatto fare i seguenti esami:
1)urodinamica (flusso libero: mitto disurico, in due tempi, con gocciolamento post minzionale, RPM assente; cistomanometria: velocità di riempimento non fisiologica (50 ml/min), precoce percezione del primo stimolo minzionale (130 cc); compliance vescicale nei limiti della norma, massima capacità cistometrica ridotta (360 cc);
elettromiografia: normale attività contrattile della muscolatura del piano perineale; conclusioni: lieve ostruzione cervico-uretrale, ridotta capacità cistometrica massima);
2)uretro-cistoscopia (referto: uretra pervia e regolare, collo rilevato, capacità vescicale lievemente ridotta, mucosa regolare, nessuna lesione proliferativa, osti uretrali in sede);
3)ecografia prostatica TR (referto: ghiandola prostatica nei limiti di norma per ecostruttura e dimensioni, collo vescicale ecograficamente regolare, capsula integra, vescicole seminali simmetriche, esplorazione rettale negativa per noduli; volume prostata 15 ml).
Questo secondo urologo ha sminuito la diagnosi fatta dal primo, dicendomi che non era nulla di grave, che si trattava di una "condizione" più che di una patologia, mi ha consigliato di proseguire la terapia con l'alfalitico (MITTOVAL) e di eseguire frequentemente l'urinocoltura.
Sono andato avanti così per qualche mese, in estate su suo consiglio ho sospeso il MITTOVAL, per riprenderlo in autunno. Continuo a prendendo tuttora.
Anche col MITTOVAL, però, ho avvertito solo un lieve miglioramento dei disturbi minzionali all'inizio della terapia, ma col tempo le cose vanno peggiorando: devo urinare sempre più spesso (anche 10-12 volte al giorno, anche di notte), mi sembra di non svuotare mai del tutto la vescica (tant'è che dopo subito dopo aver urinato mi capita spesso di tornare al bagno), il volume minzionale è ovviamente minimo (a volte poche gocce) e il mitto sempre più scarso.
Avvertivo inoltre lievi dolori in sede perianale, che si irradiavano fino alle gambe.
Una recente spermiocoltura, infine, è risultata positiva per Staph. haemoliticus e Strept. pyogenes; su consiglio di un infettivologo, ho preso per 4 settimane AVALOX + AUGMENTIN. Non ho ancora eseguito nuova spermiocoltura, i dolori in sede perianale sono spariti, ma i disturbi minzionali permangono.
Sono molto preoccupato perchè la qualità della mia vita è notevolmente peggiorata in questi ultimi due anni e a quanto pare i disturbi continuano lentamente, ma inesorabilmente, ad aumentare. Chiedo un consiglio su come comportarmi, se esistono altre possibilità terapeutiche o chirurgiche, se esistono centri specializzati a cui rivolgermi. Chiedo scusa per la prolissità e ringrazio anticipatamente per la risposta.

[#1]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
La chlamidia, che ha provocato la prima infezione e che purtroppo non è stata curata bene, e sottovalutata, ha provocato tutti quei sintomi che lei riferisce. Il batterio ha provocato il restringimento che andrebbe riaperto. Ma il problema più importante è curare la chlamidia che altrimenti continuerà a provocare danni. La medicina biologica ha molti farmaci adatti, che a differenza dei chimici, non danno effetti collaterali.
salui
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio innanzitutto per la sua cortese e sollecita risposta. Vorrei chiedere, se possibile, ulteriori chiarimenti.
Riguardo alla clamidia, l'ho avuta quasi certamente, ma subito dopo aver preso Bassado per un mese ho fatto un esame Ab anti chlamydie, con risultato:
IgM NEGATIVO
IgG DUBBIO.
Diversi mesi dopo ho fatto anche una ricerca diretta della clamidia con tampone uretrale, con risultato negativo. Non posso stare ancora "tranquillo"?
Inoltre: è possibile che tutti i sintomi disurici di cui soffro siano dovuti alla sola infezione da clamidia?
Desidererei, se possibile, avere anche il parere di un urologo a riguardo.
Cordiali saluti
[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Infatti il risultato era dubbio, il germe si stabilisce nelle cellule, difficilmente poi può essere rilevato esternamente. Questo si può infilare nella prostata, organo racchiuso da una capsula dove difficilmente arrivano gli antibiotici. Bastano pochi germi per creare successivamente il problema. L'applicazione pratica consiste nel stimolare il sistema immunitario a individuarlo ed eliminarlo.
Saluti Alberto Moschini

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