Esame istologico definitivo dopo prostatectomia

Egregi Dottori,volevo porvi un interrogativo che mi preoccupa se fare o no la radioterapia dopo essere stato sottoposto a prostatectomia.
inizia il mio problema con l'esame di PSA di 3,8 e conseguente biopsia prostatica effettuata il 23/01/2015 risulta in 2 frustoli,circoscritti aggregati ghiandolari con aspetti morfologici ed immunofenotipici sospetti per adenocarcinoma.
Ripeto l'esame il 22/07/2015 con il risultato di 4 frustoli con adenocarcinoma della prostata [Grado combinato (3+3=)6° sec. Gleason,ISUP,2005].
Il 27/10/2016 vengo operato di prostatectomia radicale robotica dopo stadiazione con scintigrafia ossea total body e TAC addome completo con evidenza di assenza di localizzazioni secondarie.
Trascrivo i risultati dell'esame istologico definitivo:Adenocarcinoma di tipo acinare della prostata osservato in entrambi i lobi ( Gleason score 6=3+3 ).
La neoplasia,localizzata centralmente e perifericamente nel parenchima,giunge in prossimità della capsula senza infiltrarla.
Restante parenchima prostatico caratterizzato da sparsi focolai di PIN di alto grado.
Presenza di invasione neoplastica in vasi linfatici e perineurale.
Assenza di invasione neoplastica in vasi ematici.
Esenti da neoplasia il margine di resezione chirurgico anteriore su apice uretrale e la base.
Classificazione UICC 2009: pT2c,L1,VO,Pn1,EPEneg.;RO
Terapia / Follow-up.
Il 26/11/2016 a distanza di un mese dall'intervento il PSA è di 0,07.
Il 08/01/2016 il valore è di 0,07.
La mia preoccupazione è, dopo vari pareri e il no assoluto del mio urologo,se fare o no la radioterapia,e a questo punto ho bisogno veramente di un punto fermo con un vostro parere.
Spero in una Vostra gradita e attesa risposta porgo i migliori saluti
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Crediamo che nessun Collega in una situazione del genere consiglierebbe una radioterapia adiuvante. I fattori prognostici più importanti sono infatti tutti negativi, in particolare:
- basso PSA alla diagnosi;
- basso punteggio di Gleason (3+3);
- negtività dei margini di resezione chirurgica;
- sostanziale azzeramento del PSA (i centesimi non contano).
La radioterapia non è acqua fresca, è gravata di effetti collaterali non indifferenti, va utilizzata solo ed esclusivamente quando è inequivocabilmente indispensabile.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore,

la sua situazione "prostatica" la porrebbe al limite della osservazione contro la terapia chirurgica anmche se alcuni dati (invasione linfatica...) inducono ad essere cauiti nel controllare la situazione al fine di prendere gli opportuni passi terapeutici non appena fossero chiaramente evidenti
Senta direttamente il suo specialista "in carne ed ossa"
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#3]
dopo
Utente
Utente
Egr.dott.Diego Pozza e Paolo Piana
ringrazio innanzitutto per la sollecitudine con cui mi avete risposto
non mi è chiaro però il periodo del dott. Pozza in cui fa riferimento alla mia situazione "prostatica" ponendola al limite della osservazione contro la terapia chirurgica.
Cosa intende dire visto che io sono già stato sottoposto a prostatectomia radicale ? I controlli a cui lei fa riferimento si riferiscono al PSA?
E nel caso dovesse aumentare prendere poi le dovute decisioni evitando quindi di fare adesso la radioterapia?
Ringrazio e porgo cordiali saluti
[#4]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Ovviamnete il PSA va seguito (anche se non maniacalmente), questa è di fatto l'unica situazione in cui questo marcatore non dà mai risposte equivoche. Ma prima di pensare ad una terapia adiuvante il rialzo deve essere consistente, cosa che nel suo caso è statisticamente assai poco probabile.
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