Contrattura pelvica

Buonasera, vi scrivo perchè sto portando avanti la ricerca di soluzione rispetto a un problema di tipo urologico. Da novembre ho iniziato a soffrire di fenomeni simili alla cistite. Ho fatto gli esami con urinocoltura ma non è emerso nulla. Ho consultato un medico specialista colon proctologo che conoscevo già, esperto in disfunzioni del pavimento pelvico, e ha riscontrato un ipotono. Mi ha prescritto 15 sedute di elettrostimolazione esterna che non hanno portato alcun risultato. I fenomeni simili alla cistite sono fenomeni nei quali io ho sensazione di incompleto svuotamento, saltuariamente qualche bruciore sia uretrale sia vaginale. Al termine di questesedute ho contattato un urologo e con lui abbiamo invece intrapreso strade differenti, dettate invece dall'ipotesi (a seguito di visita) di contrattura pelvica.
Esami eseguiti:
1)pap test: negativo;
2) ricerca endometriosi: negativo;
3)tapone uretrale: negativo;
4) ecografia utero: tuto nella norma;
5) prove urodinamiche complete: sospetto atteggiamento pseudodissinergico, reclutamento nello svuotamento; contrattura pelvica. Non è emerso altro.
6) test di parsons (per cistite interstiziale): negativo.
Sto facendo una fisioterapia con massaggi mirati ma ancora dopo 3 sedute non ho risultati.
I fenomeni sono legati alla sensazione di mancato svuotamento (non gravi) ma a volte fastidiosi.
Urino in media 7/8 vte al giorno, bevo massimo un litro d'acqua.

Comevedete questo quadro? Il medico mi ha suggerito in estrema soluzione di fare una cistoscopia.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
La cistoscopia diagnostica nella femmina è un’indagine minimamente invasiva e definirla una soluzione estrema ci pare assi più che fuori luogo. Questo esame potrebbe completare il quadro degli accertamenti già eseguiti, anche si la sua situazione ha un aspetto più tipico per un disturbo funzionale. Riteniamo che la fisioterapia pelvica sia l’approccio più promettente, ovviamnte non ci si possono attendere risultati a così breve yermine.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per il cortese riscontro, sicuramente non è un esame estremo. In realtà sono stata io a definirlo in questo modo, aggiungendo il termine estremo ma sono sicura sia di completamento. Cosa intende per disturbo funzionale?

Le chiedo anche questo, perchè continuo a non aver ancora chiarezza, in che termini il pavimento pelvico contratto possa causare una sensazione di mancato svuotamento minzionale? Nelle prove urodinamiche ed elettromiografia hanno escluso il residuo minzionale ed eventuali contrazioni del detrusore di tipo involontario.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Disturbo funzionale vuol dire che non ha una causa anatomica precisa. Nella femmina la continenza si basa più che altro sul tono della muscolatura pelvica, lo sfintere volontario è una struttura meno definita che nel maschio. Ovviamente un tono eccessivo, ovvero un mancato rilassamento è in grado di causare ritenzione ed incompleto svuotamento.
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Utente
Utente
La ringrazio molto per il riscontro.
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Utente
Utente
Chiedo però altro chiarimento rispetto all'atto della mia minzione. Urinare a distanza di 2/3 ore è uno standard. Il quantitativo oscilla tra i 100 e i 220 ml. Mi sono orientata cercando in alcuni casi di misurare con un bicchiere di plastica. Quello a cui sto facendo caso è che c'è una iniziale esitazione di 3/4 secondi. Sento che anche l'addominale è spesso coinvolto.
L'ho fatto già presente alla fisioterapista e nei prossimi giorni approfondiremo nuovamente l'argomemto. Ci sono alcuni punti delle pareti vaginali interne che in qualche modo, infiammandosi, influenzano lo stimolo minzionale? Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
La tipica "inversione del comando" comporta la contrazione simultanea della muscolatura addominale e di quella pelvica, mentre invece dovrebbe essere la prima a contrarsi e la seconda a rilassarsi durante la minzione. Il "biofeedback" che fa parte dei programmi di riabilitazione pelvica è fatto apposta per evidenziare questo fenomeno e saperlo gestire/evitare.
per il resto, diremmo che non vi possano essere relazioni evidenti con infiammazioni vaginali, che comunque dovrebbero essere individuate dal ginecologo.
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