Prostatite vescicolite
Gentilissimi Dottori,
a partire dal marzo 2017 ho sofferto dapprima di una fastidiosissima balanopostite, sparita poi a gennaio 2019 per lasciar posto a tutta un'altra serie di sintomi. Purtroppo inizialmente il mio medico di base riteneva i miei fastidi, alla zona lombare, gambe, interno coscia e perineo, frutto di un "dolore stagionale", cito.
Questi dolori, sempre più forti, sono sfociati poi in una diagnosi di prostatite batterica, individuata a marzo 2019 dopo una spermiocoltura positiva ad Enterococcus Faecalis.
Da quel momento ad oggi, luglio 2019, ho seguito varie terapie antibiotiche: 10 giorno di amoxicillina, 10 giorni di bactrim e altri 40 giorno di amoxicillina.
Ogni nuovo esame colturale era positivo all'Enterococcus Faecalis.
Oggi, allora, su consiglio dell'infettivologo che sta seguendomi insieme all'urologo, sono stato sottoposto a ecografia transrettale da cui è emerso:
"vescicolite dx, cisti utricolare a contenuto anecogeno, non raccolte intra o periprostatiche".
La terapia scelta, a questo punto, sono stati 28 giorni di Levofloxacina.
Preciso che io non ho mai avuto sintomi quali minzione frequente, bruciori post minzione/eiaculazione, ma ho sempre avvertito forti dolori che oggi, dopo le svariate terapie, si concentrano per la maggior parte nella zona dell'interno coscia, perineale, testicolare e tutta la fascia destra del pene/testicolo, soprattutto dopo l'eiaculazione.
Dopo tutti questi mesi, in cui più volte mi sono ritrovato a letto impossibilitato per i forti dolori, ho cercato di tenere il morale alto. Ho avuto più volte candide da antibiotico, effetti collaterali come dissenteria e estrema spossatezza. Ma ho tenuto duro. Ora però mi sento davvero molto scoraggiato. Ad oggi, all'ennesima visita, mi ritrovo ad avere anche nuove infezioni in corso (vescicolite).
Io stimo, ammiro e apprezzo il vostro lavoro, e immagino che meglio di così io forse non potrei essere curato. Ma lasciate che vi opponga un paio di dubbi, che spero aiuteranno a tranquillizzarmi:
- eliminato il batterio, tornerò a star bene?
- è possibile che io non abbia mai avuto sintomi tipici della prostatite (frequente minzione ecc)
- è possibile guarire?
Sono giovane, ma nell'ultimo anno ho sofferto così tanto da vedere offuscate tutte le mie prospettive future. Mi sento molto in imbarazzo e sto ormai rifiutando qualsiasi tipo di evento sociale, poiché i dolori mi rendono difficile ogni tipo di legame.
Grazie per il tempo dedicatomi, buona giornata e buon lavoro a tutti voi.
a partire dal marzo 2017 ho sofferto dapprima di una fastidiosissima balanopostite, sparita poi a gennaio 2019 per lasciar posto a tutta un'altra serie di sintomi. Purtroppo inizialmente il mio medico di base riteneva i miei fastidi, alla zona lombare, gambe, interno coscia e perineo, frutto di un "dolore stagionale", cito.
Questi dolori, sempre più forti, sono sfociati poi in una diagnosi di prostatite batterica, individuata a marzo 2019 dopo una spermiocoltura positiva ad Enterococcus Faecalis.
Da quel momento ad oggi, luglio 2019, ho seguito varie terapie antibiotiche: 10 giorno di amoxicillina, 10 giorni di bactrim e altri 40 giorno di amoxicillina.
Ogni nuovo esame colturale era positivo all'Enterococcus Faecalis.
Oggi, allora, su consiglio dell'infettivologo che sta seguendomi insieme all'urologo, sono stato sottoposto a ecografia transrettale da cui è emerso:
"vescicolite dx, cisti utricolare a contenuto anecogeno, non raccolte intra o periprostatiche".
La terapia scelta, a questo punto, sono stati 28 giorni di Levofloxacina.
Preciso che io non ho mai avuto sintomi quali minzione frequente, bruciori post minzione/eiaculazione, ma ho sempre avvertito forti dolori che oggi, dopo le svariate terapie, si concentrano per la maggior parte nella zona dell'interno coscia, perineale, testicolare e tutta la fascia destra del pene/testicolo, soprattutto dopo l'eiaculazione.
Dopo tutti questi mesi, in cui più volte mi sono ritrovato a letto impossibilitato per i forti dolori, ho cercato di tenere il morale alto. Ho avuto più volte candide da antibiotico, effetti collaterali come dissenteria e estrema spossatezza. Ma ho tenuto duro. Ora però mi sento davvero molto scoraggiato. Ad oggi, all'ennesima visita, mi ritrovo ad avere anche nuove infezioni in corso (vescicolite).
Io stimo, ammiro e apprezzo il vostro lavoro, e immagino che meglio di così io forse non potrei essere curato. Ma lasciate che vi opponga un paio di dubbi, che spero aiuteranno a tranquillizzarmi:
- eliminato il batterio, tornerò a star bene?
- è possibile che io non abbia mai avuto sintomi tipici della prostatite (frequente minzione ecc)
- è possibile guarire?
Sono giovane, ma nell'ultimo anno ho sofferto così tanto da vedere offuscate tutte le mie prospettive future. Mi sento molto in imbarazzo e sto ormai rifiutando qualsiasi tipo di evento sociale, poiché i dolori mi rendono difficile ogni tipo di legame.
Grazie per il tempo dedicatomi, buona giornata e buon lavoro a tutti voi.
[#1]
Dr. Paolo Piana
Urologo
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La distanza ci impedisce di conoscere in dettaglio la sua situazione, ma il rilievo ecografico di cisti utricolare ci porterebbe a pensare ad un ulteriore approfondimento diagnostico endoscopico. Se fosse questa cisti ad ostruire lo sbocco in uretra della via seminale, la sua rimozione potrebbe drenare spontaneamente le vescicole seminali. Si tratta solo di un’ipotesi, ma vista la sostanziale inefficacia delle terapia antibiotiche, potrebbe essere appunto il ristagno delle secrezioni a causare il problema, posto che nella prostata e nelle vescicole seminali tutti i farmaci arrivano poco e male.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
dopo
Utente
Gentilissimo Dr. Piana,
innanzitutto grazie per la rapida, gentile e attenta risposta.
Ammetto che la presenza della cisti, che già era stata individuata con una eco addominale quale mese fa, non è mai stata considerata come possibile causa del problema.
Al massimo mi fu spiegato come questa potesse essere alla base della diminuzione della quantità e l'aumento della viscosità dello sperma (che ho cominciato a notare ormai due anni fa).
Anche dopo l'eco transrettale la presenza della cisti è stata valutata come indipendente dal problema. Ora però che Lei mi offre questa ulteriore prospettiva, proverò certamente ad affrontare l'argomento con l'urologo che mi ha in cura.
Spero vivamente che, nonostante gli ormai 7 mesi di cure che non hanno risolto il problema, sia per me possibile tornare ad avere una vita sana.
Grazie!
innanzitutto grazie per la rapida, gentile e attenta risposta.
Ammetto che la presenza della cisti, che già era stata individuata con una eco addominale quale mese fa, non è mai stata considerata come possibile causa del problema.
Al massimo mi fu spiegato come questa potesse essere alla base della diminuzione della quantità e l'aumento della viscosità dello sperma (che ho cominciato a notare ormai due anni fa).
Anche dopo l'eco transrettale la presenza della cisti è stata valutata come indipendente dal problema. Ora però che Lei mi offre questa ulteriore prospettiva, proverò certamente ad affrontare l'argomento con l'urologo che mi ha in cura.
Spero vivamente che, nonostante gli ormai 7 mesi di cure che non hanno risolto il problema, sia per me possibile tornare ad avere una vita sana.
Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 22/07/2019.
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