Possibile stenosi uretrale dopo lesione con il catetere?

Salve, sono un ragazzo di 22 anni e da molti mesi ho problemi ad urinare. Con il passare del tempo, in base alle situazioni e anche parlando con il medico siamo quasi arrivati alla conclusione che si tratti di una cosa psicologica. 3 giorni fa però la situazione è peggiorata di molto e anche cercando di rimanere tranquillo non sono riuscito ad urinare, quindi sono stato costretto ad andare al pronto soccorso. Il medico al pronto soccorso ha provato più volte a mettere il catetere, ma non riuscendoci perché da piccolo ho avuto un intervento per ipospadia e il canale uretrale appare diverso da come dovrebbe essere. Dopo vari tentativi facendomi uscire molto sangue ha deciso di portarmi in un altro ospedale in urologia. Lì l'urologo è riuscito al primo tentativo a mettere il catetere e mi ha detto che ho subito delle lesioni interne per via dei tentativi nel metterlo. Adesso dovrò rimanere con il catetere almeno una settimana così la ferita guarisce. Adesso vorrei sapere se è possibile che una volta tolto il catetere io non riesca più a urinare per colpa di quelle lesioni. E se posso andare incontro a una stenosi uretrale. Se così fosse, come dovrei comportarmi? Tra qualche giorno ho l'appuntamento con un urologo per togliere il catetere e vedere com'è la situazione, ma nel frattempo volevo sapere a cosa posso andare incontro. Vi ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il fatto che una mano più esperta sia comunque riuscita ad inserire il catetere con relativa facilità, ci fa pensare che la situazione non sia poi così complessa. In molti casi simili il cateterismo é del tutto impossibile e si deve ricorrere alla puntura diretta della vescica attraverso la parete dell’addome (cistostomia). Inoltre, i tentativi di cateterismo in ambito non specialistico sono in genere effettuati con cateteri morbidi, che hanno più difficoltà a passare, ma per contro non sono in grado di causare gravi lesioni. Ovviamente ora il caso é preso in carico dallo specialista, che proseguirà molto probabilmente con una valutazione radiologica, o meglio endoscopica

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Vorrei anche dire che il catetere mi dà un po' di problemi, spero siano normali. Quando tolgo il tappo per urinare in bagno mi capita di sentire una forte fitta alla vescica alla fine della minzione. Questa cosa mi sta portando a usare molto di più la sacca invece dei tappi. Poi lavando la zona provo diversi fastidi e quindi mi viene abbastanza complicato farlo. Toccando esattamente dove entra il catetere risulta gonfio e un po' dolorante.
Spesso anche da seduto, ma soprattutto quando cammino sento "tirare" o "spingere" il catetere.
Ne ho parlato con il medico, ma non è stato molto preciso con le risposte, ha solo detto che è tutto normale.
Un altro problema è anche il fatto che da quando ho il catetere (4 giorni) ancora non sono andato di corpo. Ho lo stimolo, a volte ci provo, ma quando faccio un minino di forza automaticamente mi fermo perché inizio a provare dolori in tutto il pene e a volte all'addome. Ho provato a mangiare e bere liquidi che facciano ammorbidire le feci, ma ancora nulla. La pancia a volte mi sembra gonfia e dura. Solitamente vado di corpo almeno una volta al giorno, non andarci per una settimana sarebbe un problema?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Come molto spesso ci trpoviamo a scrivere da questa posizione, lo scopo del catetere è quello di mantenere la vescica VUOTA e pertanto dovrebbe essere SEMPRE collegato alla sacca di raccolta, a tubo lungo o costo (cosciale). L'uso del tappo deve essere assolutamente episodico, ad esempio brevi spostamenti, sotto la doccia, eccetera. I suoi disturbi sono tipicamente associati all'uso errato del tappo, almeno dal nostro punto di vista. Per liberare l'intestino immaginiamo sarà opportuno fare un piccolo clistere (pronto in farmacia) oppure assumere un lassativo che renda le feci più morbide. Ne parli con il suo medico curante.
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Utente
Salve dottore, le riscrivo perché ho diversi problemi per via del catetere. L'urologo che me l'ha messo mi ha detto che prima di giorno 20 non me lo vuole togliere perché vuole dar tempo alle ferite provocate quando hanno provato a mettermelo di guarire. Però allo stesso tempo io non mi sento molto bene. Non dormo da 2 notti di fila perché quando mi sdraio ho forti dolori al basso addome e al pene, mi sento abbastanza debole per via delle notti passate in bianco. Non posso camminare senza tenere con una mano il catetere, se non dovessi farlo sentirei forti tiramenti e dolori. Da quando ho smesso di sanguinare dall'uretra (se ricordo bene era il terzo giorno) ho notato che dall'uretra ogni tanto esce un liquido giallino (credo sia urina e non pus). L'urologo non ne vuole sapere e dice sempre che è tutto normale, ma io comunque non riesco a dormire e provo dolori anche prendendo i farmaci che mi ha consigliato. Anche il medico di base è abbastanza menefreghista sulla situazione. So solo che mi hanno messo il catetere senza nemmeno dirmi come bisogna comportarsi, che misure igieniche bisogna prendere per prevenire infezioni. Ho dovuto fare tante ricerche online per sapere come conviverci in questi giorni. Ho dovuto prendere appuntamento con un privato, ma purtroppo prima di giorno 20 non è possibile. Quindi chiedo a lei: questi forti dolori cosa potrebbero essere? Infezione? Attualmente la temperatura corporea è a 36 e ho solo forti mal di testa e un po' di nausea dovuti alla mancanza di sonno.
Le vorrei anche chiedere: se il dottore al pronto soccorso avesse approfondito la questione, quindi scoprendo che forse era un problema psicologico il non poter urinare, si sarebbe potuto evitare il catetere e provare in un altro modo? La ringrazio per la disponibilità e mi scuso per il messaggio lungo.
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Utente
Aggiungo anche che ho finito di fare gli esami richiesti il secondo giorno e risultava tutto ok. E quando andavo a urinare prima del catetere ho sempre urinato con un getto molto forte. Quindi, fino adesso, a livello fisico non dovrebbe esserci nulla (ovviamente confermerà o smentirà l'urologo privato tra qualche giorno). Mentre l'urologo che mi ha messo il catetere ha detto (forse giustificando il collega che ha provocato le lesioni), che anche se dovessi avere problemi a urinare per colpa di quelle lesioni, io avevo già problemi a urinare a livello fisico prima del catetere. Senza dire qual era il problema.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
... e quando andavo a urinare prima del catetere ho sempre urinato con un getto molto forte ...
... e da molti mesi ho problemi ad urinare ...

Se lei ci fornisce notizie così contraddittorie, certo non ci allevia lo sforzo di interpretare la sua situazione. D’ogni modo ... Il catetere vescicale é in qualche modo fastidioso quasi per tutti, é noto che sono appunto i giovani maschi a sopportarlo di meno. Si tratta perlopiù solo di una irritazione meccanica, molto raramente vi sono complicazioni infettive, pertanto oggettivamente non vi é molto da fare oltre portare pazienza ed assumere qualche antidolorifico. La componente emotiva é spesso preponderante ed amplifica ulteriormente il disagio. Sui tempi di mantenimento del catetere ognuno di noi specialisti la vede a modo suo, anche perché ogni situazione fa caso a sé. Noi siamo generalmente orientati a mantenerlo per il tempo ragionevolmente più breve possibile, ma sappiamo che altri Colleghi sono molto più prudenti con ottime giustificazioni dal loro punto di vista. É suo diritto sentire un altro parere e poi prendere una decisione di comune accordo. Posto che alla rimozione la minzione possa riprendere in modo accettabile, cosa che le auguriamo e che riteniamo molto probabile, bisognerà poi necessariamente chiarire con la necessaria attenzione che cosa la abbia portata all’episodio di ritenzione.
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Ha ragione, non ho spiegato bene il mio problema a urinare.
Non ho mai avuto problemi di bruciori, gocciolamento o cose simili. Ma qualche volta da diversi mesi mi capitava di entrare in bagno con lo stimolo di dover urinare, ma una volta in bagno lo stimolo spariva. Diventava proprio un momento di ansia perché ogni volta che ci entravo mi chiedevo se ci sarei riuscito subito, oppure sarei rimasto lì tanto tempo. Questo succede soprattutto nei bagni pubblici, infatti ho smesso di andarci e ad organizzarmi con l'orario quando uscivo di casa. E mi è capitato spesso a casa con i familiari, ma non mi è MAI capitato la notte quando tutti dormono e ho diciamo tutta la tranquillità, mai quando sono a casa da solo e so che lo sarò per ancora un po'.
Ed è sempre stata una cosa a periodi, cioè alcuni giorni mi succedeva, mentre altri giorni di fila non mi succedeva. Fino a qualche mese fa vivevo da solo e infatti a casa non mi succedeva mai, però a lavoro qualche volta sì.
Qualche giorno fa, per la prima volta, non sono riuscito anche essendo a casa da solo, ma forse perché ci provavo da molte ore, quindi anche quando mi sono ritrovato a casa da solo forse mi ero ormai preso di panico. Purtroppo non ho avuto pochi problemi legati all'ansia, quindi per tutti questi motivi col medico avevamo pensato al fattore psicologico.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il condizionamento psicologico pare evidente, la "vescica timida" o "paruresi" è una realtà ben nota agli specialisti. Di questo terrà certamente conto il nostro Collega che affronterà ulteriormente la sua situazione. Nel suo caso, è possibile che negli esiti del remoto intervento di uretroplastica vi siano condizioni tali da rendere il cateterismo meno agevole, magari ad una mano meno esperta.
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Utente
Utente
Salve dottore, le riscrivo per un ultimo consulto. Ieri finalmente ho tolto il catetere senza nessuna difficoltà. Ho ripreso a urinare quasi normalmente, purtroppo ci sto un po' perché prima devo rilassarmi e "concentrarmi", ma nel giro di 5-10 minuti riesco. Ho solo leggeri bruciori, ma lo specialista ha detto che all'inizio sono normali.
Cito il suo messaggio:

"la "vescica timida" o "paruresi" è una realtà ben nota agli specialisti. Di questo terrà certamente conto il nostro Collega che affronterà ulteriormente la sua situazione".

Purtroppo non è andata così. Ho parlato con 2 specialisti. Quello che mi ha tolto il catetere in ospedale ha semplicemente detto di approfondire la cosa per scoprire cosa mi blocca, mentre lo specialista privato dopo i controlli ha detto che era tutto ok, quindi probabilmente solo una cosa psicologica. Mi ha fatto bere e poi mi ha chiesto di urinare, ma io nel suo studio non ci sono riuscito e mi sentivo esplodere. Dopo vari tentativi mi ha detto di andare a casa e provarci con tranquillità (lasciando andare anche qualche battuta non gradita). A casa dopo qualche minuto e sforzo ci sono riuscito, quindi sono tornato da lui e mi ha detto che è solo una cosa psicologica, di cambiare questo mio atteggiamento e di fare meno pensieri riguardante la minzione, facendoci anche qualche battuta. In poche parole invece di darmi un consiglio, ha praticamente detto che sono scemo a non riuscirci. Tralasciando questo ha pure detto che secondo lui la questione va risolta da solo.
Io chiedo a lei: non è meglio forse parlare con qualcuno per quanto riguarda questo problema psicologico? Mesi fa non era così grave la difficoltà ad urinare, quindi più passa il tempo e più mi viene difficoltoso. Lei cosa mi consiglia?

Aggiungo anche che tra 2 mesi dovrò fare un'altra visita per vedere se le lesioni provocate dal catetere possono creare una stenosi. Secondo lei aspettare 2 mesi è giusto, oppure una stenosi può presentarsi anche prima?
La ringrazio ancora per la sua enorme disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La paruresi è una manifestazione unicamente psicologica e va affrontata quando necessario sotto questo punto di vista. L'urologo può dimostrare vari gradi empatia umana ...) ma il suo compito è limitato ad escludere che vi siano reali impacci anatomici od organici alla minzione. Talora questo non è così semplice, ad esempio in talune femmine in cui si manifesta la sindrome di Fowler. Non è comunque questo il suo caso, può stare tranquillo. Corretto ripetere una flussometria tra 2-3 mesi, anche se lei sarebbe il primo a notare una riduzione del flusso, qualore questa si manifestasse.