Infezione di escherichia coli nelle urine

Buongiorno a tutti.
Nel precedente consulto avevo spiegato i sintomi di ciò che si è rivelata una Infezione: minzioni ripetute di notte, tutte abbondanti ma chiare ed inodori. La febbre cresceva lentamente, è dutrata 4 giorni e 4 notti arrivando a 38. 6 e dall'8 marzo sono senza febbre né più malesseri.
Non ho mai avuto ristagno post minzionale, né rapporti sessuali di alcun genere (solo autoerotismo con le mie mani pulite il 4 marzo sera).
Ho recidiva di stenosi media peniena, per la quale sto pianificando intervento.
Dal 3 marzo sto proseguendo levoxacin 500. Sabato 6 marzo ho fatto urinocoltura i cui valori sballati sono:
* Escherichia Coli: 100. 000 ufc/ml
* Emoglobina: presente
* Emazie: 4-6 p. c. m
* Leucociti: circa 40 p. c. m.
* Cellule: alcune
* Flora batterica: scarsa
Tutti gli altri valori ok. Odore proprio, aspetto opalescente, deposito assente e colore giallo oro.
(Vi autorizzo a interpretare questi dati).
Questi giorni, pur sentendomi KO ho urinato con un flusso persino un po' più "deciso" rispetto a quando sto bene! La zona prostatica, che mi duoleva leggermente il 5 marzo, dal 6 è senza fastidi.
Come si può spiegare questa infezione? C'è qualche accorgimento, a parte l'igiene intima e l'assunzione di cibi/bevande corrette, per tenermi lontano da altre infezioni con febbre e malesseri?
Una masturbazione fatta piano per non irritare il pene, può aiutare a rilassare la prostata?
Grazie a tutti.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

impossibile darle una risposta corretta e mirata da questa postazione; purtroppo situazioni cliniche complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa angolazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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