Esame urine a seguito turp

Salve,
ho 63 anni e sono stato sottoposto ad intervento TURP PROCAR l'8 di aprile.

Ad oggi gli aspetti acuti che questo intervento comporta si sono abbastanza attenuati.
Rimane un dolore alla base della vescica quando inizio ad urinare e una necessità di contrarre l'addome per favorire l'uscita dell'urina (soprattutto quando ne ho poca).

Il 21 maggio ho eseguito un esame delle urine con urinocultura perchè le riscontravo ancora velate e talvolta con piccole quantità di sangue all'inizio della minzione.

I valori riscontrati all esame sono stati:

Urinocultura; assenza di sviluppo batterico
Aspetto; Limpido
Colore; Giallo paglierino
Peso Specifico; 1010
pH; 7
Proteine; 10 mg/dl
Emoglobina; 0.03 mg/dl
Glucosio; 0
Corpi Chetonici; 0
Urobilinogeno; 0.20 md/dl
Nitriti; assenti
Esterasi Leucocitaria; 125 Leu/ul

Esame del sedimento
1-3 emazie/campo ->40 leucociti/campo -3-5 cellule epiteliali

Chiedo cortesemente un parere circa la compatibilità di questi valori in relazione all intervento subito e al tempo trascorso da tale evento.


Ringraziando, saluto cordialmente
[#1]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 576 34 7
Buongiorno,
la cosa importante e' che non sono presenti infezioni all'urinocoltura.
Tutto il resto mi sembra compatibile con intervento eseguito e probabilmente persistere' a lungo

Buona giornata

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Volevo ringraziarla per la risposta dottore e chiederle se è opportuno assumere un serenoa repens in associazione a quercetina e simili?
[#3]
Dr. Alessandro Sciarra Urologo 576 34 7
Buongiorno,
non credo che questi estratti vegetali possano darle molto giovamento. I sintomi dovrebbero attenuarsi al trascorrere dall'intervento e a completamento della cicatrizzazione.

In generale i tantissimi estratti vegetali che sono in commercio hanno unicamente una funzione antinfiammatoria sulla prostata, molto blanda e lenta. Non hanno effetto invece sulla progressione di malattia.
Il loro vantaggio e' principalmente la mancanza di effetti collaterali e qualche lento giovamento sintomatologia su sintomi legati a processi infiammatori prevalentemente di tipo irritato
. L'estratto più' studiato e' la serena repens per la quale esistono studi validi che dimostrano questa azione anti infiammatoria sulla ghiandola prostatica.
L'associazione di altri composti, esempio la quercina, pino silvestre etc, al contrario non e' stata generalmente valutata in maniera valida scientifica e soprattutto l'associazione fra più' composti vegetali ( alcuni con nomi che dovrebbero lasciare qualche dubbio) non necessariamente produce un effetto positivo.
Mi permetto quindi di avvisare di non cadere nell'informazione non provata scientificamente che più' composti sono contenuti nel preparato, migliore e' l'effetto sulla prostata.
Nel caso in cui vengano classificati come integratori e non farmaci ( da controllare nella descrizione della confezione):
- vanno considerati come integratori della normale dieta
- non si' puo' chiedere un azione da farmaco verso una patologia importante come l'ipertrofia prostatica
- non sono sottoposti a controlli o necessita' di supporto scientifico come quelli imposti per i farmaci


Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore,

mi scusi se ritorno sull argomento.

Le volevo chiedere se nonostante l'urinocultura negativa e l' assenza di nitriti, i valori dell'esterasi leucocitaria, la presenza di leucociti nel sedimento e la velatura delle urine (più intensa nelle minzioni della mattinata) siano indici comunque di una batteriuria.
In tal caso esami aggiuntivi sul sangue quali l emocromo ad es., potrebbero confermare o smentire?

La ringrazio e la saluto cordialmente.
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