Testosterone e obesità non vanno d'accordo

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Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

 

L'ipogonadismo maschile associato all'obesità è una condizione molto diffusa e aumenta parallelamente alla prevalenza epidemica dell'obesità. Bassi livelli di testosterone promuovono una maggiore massa grassa con una massa magra ridotta. L'ipogonadismo maschile è correlato ad un aumento delle complicanze cardiometaboliche associate, come l'ipertensione, il diabete mellito di tipo 2, la sindrome metabolica e le malattie cardiovascolari. La sua influenza come una comorbilità dell'obesità sta diventando più evidente e dovrebbe essere valutata e trattata in pazienti a rischio. I meccanismi coinvolti in questa relazione includono i cambiamenti nella composizione corporea, la presenza di adipochine, la resistenza all'insulina e altri fattori, alcuni dei quali sono ancora sconosciuti. La perdita di peso e il trattamento per sostituire i livelli di testosterone migliorano il profilo metabolico e la qualità della vita nei pazienti con obesità e ipogonadismo; questi effetti benefici dipendono dalla modalità di trattamento e dalla durata della terapia. L'uso della terapia sostitutiva con testosterone può essere indicato, poiché non è stato dimostrato che aumenti il rischio cardiovascolare e studi retrospettivi suggeriscono una riduzione degli eventi negli uomini con sindrome metabolica e diabete di tipo 2.

 

 

 

Data pubblicazione: 26 dicembre 2018 Ultimo aggiornamento: 30 dicembre 2018

Autore

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Università La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 43740.

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