Grossolana cisti annessiale

Gentili Dottori,
circa 1 anno e mezzo fa a causa di ripetuti dolori al fianco destro (rene) ho eseguito ecografia renale dove è stato trovato un calcolo di 2 cm circa. Successivamente ho eseguito anche una TAC, dove oltre a confermare la presenza di questo, hanno evidenziato cisti in sede annessiale con versamento di liquido (non veniva specificato nè il contenuto nè le dimensioni della cisti). Sono stata visitata da una ginecologa la quale dopo eco transvaginale e senza guardare i risultati della TAC ha escluso categoricamente la presenza di qualsiasi anomalia, e quindi anche di cisti. Non comprendo dunque cosa fosse quella macchia sul referto. Questo accadeva a luglio 2010. All’epoca assumevo la pillola Mercilon da oltre 2 anni. Soffrivo di intenso dolore addominale-ovarico da mesi (durante l’assunzione) ma la dott.ssa non ha saputo darmi una spiegazione. La pillola era stata prescritta per ovviare a questi dolori e irregolarità mestruali, e per i primi due anni circa i dolori erano scomparsi; ma da parecchi mesi ormai erano tornati peggio di quando non la assumevo. Il ventre da allora è stato sempre molto gonfio e duro nella parte bassa (da pube a ombelico) e preciso che non soffro di stitichezza. Ho quindi domandato se ci fosse la possibilità di essere diventata intollerante a Mercilon, ma non mi è stato detto nè di cambiarla nè di interromperla, anzi di continuare tranquillamente (nonostante i fortissimi dolori). Dopo altri mesi di sofferenza ho interrotto autonomamente. I dolori ovviamente si ripresentano tutt’ora sempre durante tutto il ciclo mensile e più acuti durante il mestruo. Ora ho rinnovato la TAC per l'intervento di asportazione del calcolo ed è stata ritrovata la stessa cisti in sede annessiale di 3.1 cm. Ancora una volta non ne è stato specificato il contenuto. A questo punto tornerò d'urgenza da un altro ginecologo per capire come mai a distanza di 1 anno la cisti è ancora presente, più grossa, da quanto tempo esiste e come mai non era stata notata assolutamente dalla ginecologa. Quest'ultima TAC è stata eseguita al settimo giorno di ciclo mestruale (quindi ero nella prima settimana di ovulazione) e specifico che ho interrotto Mercilon da Novembre 2010.
Grazie in anticipo per la disponibilità nel consulto
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Credo sia opportuno eseguire una Laparoscopia diagnostica ed operativa.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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dopo
Utente
Utente
Dottore quindi secondo lei entrambi le tac che riportavano della cisti possono essere ritenute attendibili, e di conseguenza ci può essere stato grave errore di valutazione da parte della ginecologa? Il versamento di liquido trovato nella pelvi è da collegare ad una conseguenza grave oppure posso affrontare questi controlli più avanti (il versamento è stato trovato 1 anno fa). Purtroppo in questo momento ho vari problemi di salute e vorrei affrontarne uno alla volta.
Un'ultima domanda, mia mamma è stata operata proprio ieri al seno per un fibroadenoma. Presenta inoltre varie cisti da tenere sotto controllo.
Due donne della famiglia sono decedute a causa di tumori all'utero, e alcune tra zie e cugine (tutte sempre da parte di madre) soffrono di cisti ovariche emorragiche.
Può dunque esserci un legame tra la patologia e l'ereditarietà? Vorrei solo sapere se devo affrontare anche questa cosa con urgenza o se posso rimandare tra qualche mese (ottobre) dopo l'operazione chirurgica al rene.
Grazie mille
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Credo che per Lei, più che appurare un errore medico, sia importante capire bene cosa abbia in realtà, senza ipotesi più meno attendibili (la TAC o la RNM non sostituiranno mai l'occhio del Ginecologo che esegue una Laparoscopia).

La Sua situazione clinica, se comprende anche altre patologie, va valutata attentamente sul piano metodologico, affinchè si proceda seguendo un iter diagnostico e terapeutico adatto e ciò, credo, sia il compito del Suo Medico di MG, dopo che siano stati acquisiti i vari pareri specialistici settoriali.

Inoltre, mi sembra opportuna e desiderabile, per Lei, una condizione psicologica maggiormente serena ed equilibrata; ciò traspare nettamente dalle modalità di espressione della Sua lettera.
In questo senso, un aiuto non guasterebbe.

Coraggio: sono certo che riuscirà a risolvere i Suoi probelmi di salute con piena positività per ognuno di essi.

Si lasci guidare dai Medici che la tengono in cura. Si tratta di professionisti seri, preparati che dedicano la loro vita a questo. Si affidi al loro giudizio ed alle loro decisioni in merito.

Attendo di leggerla maggiormente rasserenata su queste pagine.

Un saluto affettuoso e, se permette, un abbraccio sincero.
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dopo
Utente
Utente
Non vorrei aver trasmesso ansia nel mio messaggio, ma essere giovani e avere patologie che non si riescono a identificare e a risolvere è snervante, oltre che faticoso fisicamente.
Lo stesso discorso vale per la calcolosi, tanti ricoveri, esami, visite, pronto soccorso, bombardamenti, ma nessuna risoluzione. Ogni medico sembra trovare la strada giusta, ma sostanzialmente finisce tutto con un nulla di fatto da anni ormai. Io ho piena fiducia nella categoria ma quel che desidererei è solo vivere senza più assumere antidolorifici, che si sa tamponano e fanno più male che bene.
Comunque la ringrazio per la risposta, è stato davvero molto cortese.
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dopo
Utente
Utente
Dottore mi perdoni un'ultima domanda, in questo momento sono a fine ciclo, dovrei avere le mestruazioni tra un paio di giorni, e avrei trovato posto per una visita ginecologica domani stesso.
Posso fare tranquillamente un'ecografia interna oppure ci sono dei tempi da rispettare, tipo l'inizio di un nuovo ciclo per evitare di vedere le classiche cisti da ovulazione?
Non vorrei che l'eco risultasse falsata e che mi chiedessero di tornare tra 1 settimana, dato che è una visita privata a pagamento, e quindi non proprio economica.
Grazie ancora
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Se l'ecografia viene praticata per sapere l'esito di eventuali cisti funzionali, sarà bene rimandarla alla fine del flusso prossimo venturo.
Per tutti gli altri motivi (tranne che per sapere di una eventuale ovulazione in atto), può farla anche oggi.

Cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
dopo vari tentativi ho incontrato un bravissimo ginecologo che ha saputo diagnosticarmi un'endometriosi, una ciste endometriosica di oltre 3 cm nell'ovaio, e un grosso nodulo al setto retto vaginale molto dolente al tatto.
Mi ha indirizzato presso un centro per l'endometriosi di Milano.
Le chiedo come sia possibile che nessun medico si sia mai accorto di nulla nonostante io dicessi a tutti di stare veramente molto male. Ora la situazione è ormai intollerabile, i dolori sono diventati davvero troppo forti, non passano nemmeno con antidolorifici, sono costretta all'immobilità assoluta a letto per parecchi giorni, non posso avere rapporti sessuali, ho problemi a defecare.
L'appuntamento presso questo centro è per metà ottobre.
Mi hanno spiegato che l'endometriosi è una malattia a stadi, e io non so nemmeno a quale mi trovo. Visti i dolori acuti secondo il suo parere è bene che accelleri i tempi (almeno per capire l'entità del danno) oppure si può aspettare?
Tral 'altro ad ottobre, nella stessa settimana sarò impegnata con l'ennesimo tentativo di rimozione di calcoli renali. Quindi diventerà impossibile fare entrambe le due cose.
La ringrazio per la disponibilità.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
La stadiazione dell'endometriosi si esegue per via Laparoscopica (che è l'accertamento che Le suggerivo nella mia prima mail...). Sicuramente il suo stadio oscillerà fra il III ed il IV. La prognosi per ogni eventuale ricaduta clinica dipenderà dall'estensione, dalla sede e dalla tipologia delle lesioni evidenziate.
Credo che, nel Suo caso, la priorità debba essere data all'accertamento per la malattia endometriosica rispetto alla calcolosi, dal momento che noduli endometriosi peritoneali possono determinare un interessamento secondario dell'uretere, il che renderebbe, nel caso, poco agevole l'asportazione dei calcoli per via cistouretereroscopica.


Cordiali saluti.
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