Isolamento ed evitamento continuo

Buongiorno, premetto che sono consapevole di quanto una diagnosi online possa essere infunzionale e frivola, per tali motivi non vi chiedo un consulto diagnostico, bensì un vostro parere professionale, soprattutto mi fido della vostra esperienza...
Un anno fa andai in terapia per forti attacchi di panico legati ad un problema di presunta ipocondria, questi episodi di disagio si sono presentati dopo 3 anni di utilizzo frequente ahimè, di stupefacienti dai quali ne sono uscito senza incombere nell'impetuosa dipendenza fisica.
Parlando della mia problematica odierna, è da circa 6 mesi che avverto un fortissimo disagio nell'uscire di casa, un'ansia negativa, che mi blocca a livello fisico ed emotivo. L'evitamento anche se è un'opzione errata è l'unica che mi pare la più raggiungibile sebbene sia illogica. Provo difficoltà nel prendere un Autobus, treno, automobile , stare in un'aula, un colloquio, diciamo tutte le situazioni in cui intravedo un'impossibile fuga. Non riesco nemmeno più ad uscire con gli amici, se poi mi trovo in mezzo ad estranei il blocco si fa più sostenuto. La sintomatologia fisica che avverto è sempre la solita: dispnea, fiacchiezza, capogiri, nausea, nodo alla gola. Riesco a stare in mezzo alla folla soltanto se vi è una presenza di una persona a me cara che mi ispira fiducia, in tal caso io riesco a condurre una "vita sociale" idonea.
In ogni caso le uscite si sono ridotte drasticamente, poichè mi generava una tale ansia che incosciamente ed inconsapevolmente mi ponevo dei paletti oltre i quali non osavo recarmi, insomma, uscire è la cosa più normale a cui si possa pensare, per me e per altre persone no, è un'impresa!! Come posso pensare di sedermi e seguire una lezione in un'aula se non appena mi trovo su un pullman mi blocco? Come posso lavorare in modo idoneo (perchè io sono sempre stato un valido lavoratore e lo dico senza modestia) se il fisico e la mente mi bloccano?
Potrebbe trattarsi di agorafobia e avere un nesso con il mio trascorso burrascoso?

Cordialità...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile utente,
lei dice di essere già stato in terapia per gli attacchi di panico un anno fa: di che tipo di terapia si trattava?
Si è rivolto ad un medico o ad uno psicologo?
L'utilizzo di droghe (potrebbe specificare quali?) per 3 anni può sicuramente aver avuto effetti negativi dal punto di vista sia organico che psicologico.
I sintomi che lei riferisce possono essere ricondotti ad un disturbo d'ansia, più nello specifico ad una forma di agorafobia piuttosto invalidante, e meritano adeguata attenzione e trattamento perchè lei non viva ulteriori limitazioni alle sue normali attività quotidiane.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Egregia Dott.ssa, mi scuso se non ho specificato, la terapia in questione è la "terapia breve strategica", e devo dire che mi sono trovato bene ed in poco tempo mi ha risolto problematiche di attacchi di panico. Per cui mi sono rivolto da un valido psicoterapeuta e mi è venuto in mente di ricontattarlo in seguito ai miei problemi recenti...
Da un punto di vista organico non ho riportato lesioni, ho svolto tutti i checkup immaginabili, dai raggi alle analisi del sangue complete, talvolta mirate, visite cardiologiche e via di seguito, il mio medico mi ha inoltre assicurato che la sintomatologia presente non è organica, dopo ovviamente analisi accurate.
Le droghe di cui facevo uso andavano dalle più leggere alle più pesanti: marjuana e Ashisc (però prese con una frequenza inaudita), cocaina con minore frequenza, cocktail di farmaci, soprattutto molto Alcol. Ma come ho già detto, mi sono molto preoccupato delle eventuali conseguenze e ho svolto ogni analisi e fortunatamente non sono usciti esiti anomali, anzi, tutto nella norma. Più che altro ho avuto diverse disavventure in gioventù, ho avuto a che fare con la delinquenza e con lo spaccio quando ero molto giovane, una triste strada che intrapresi, l'immaturità e inesperienza giocano spesso a favore. Ritiene che queste esperienze possano determinare il mio stato di "isolamento" e possano spiegare il mio cinismo aberrante?

Cordiali Saluti.
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' un bene che il suo stato di salute sia ottimale, tuttavia mi riferivo ad alcuni danni provocati dall'uso di droghe come i disturbi della memoria, dell'attenzione e dell'umore, oltre ai cambiamenti della personalità (ad es. l'uso di alcune droghe può portare allo sviluppo di pensieri paranoidi, quando non alla vera e propria psicosi).
Lei parla di disavventure avvenute in gioventù, ma ha solo 19 anni: per quanto la sua vita possa essere stata fin qui intensa (e possa aver influenzato la sua percezione del mondo e delle altre persone) ha tutto il futuro davanti a sè, cerchi di occuparsene senza pensare alle brutte esperienze passate.
Le consiglio di ricontattare il terapeuta che l'aveva già aiutata con successo, per esporgli la situazione e discutere insieme la possibilità di un nuovo intervento.
Le auguro di superare questo brutto momento e di liberarsi completamente dai malesseri che sta vivendo.
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Egregia dott.ssa Massaro, La ringrazio infititamente per il tempo dedicatomi, dalla mia esperieza burrascosa ne detraggo la consapevolezza di un mio forte lato caratteriale e di perseveranza, sicuramente è un ostacolo superabile, non minore di quelli da me superati in passato.
La ringrazio vivamente per i preziosi consigli, ricontatterò domani stesso il mio psicoterapeuta.

Distinti saluti.
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, abbia fiducia che le cose si possano risolvere!
Se vuole può aggiornarmi fra un po', sono sicura che avrà notizie positive.
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