Ansia da prestazione sessuale

Salve sono un ragazzo di 27 anni e ho difficoltà ad avere rapporti completi con la mia ragazza da sempre (8 mesi), un pò per la sua timidezza un pò per quella che ho scoperto essere una mia ansia. Io nella mia vita avevo già avuto una ventina di rapporti che definirei come molto soddisfacenti e non pensavo di poter rientrare nella categoria dei "malati" di ansia da prestazione, anzi ero molto soddisfatto. Da quando ho inziato il rapporto con questa donna, di cui mi sono profondamente innamorato e che ho inseguito per un anno, non siamo mai riuciti ad avere un rapporto completo come lo intendo io. Un giorno (circa due mesi dopo l'inizio della nostra relazione) ho avuto il primo crollo durante del sesso orale, mi sono preoccupato sulla nostra difficoltà nell'avere un rapporto completo e l'erezione mi ha lasciato. Lei non l'ha presa bene pensando che io avessi perso la mia attrazione per lei e la mia mente si è angosciata a tal punto che questo pensiero di "non riuscire" non mi lascia più. Ogni tanto proviamo ad avere rapporti compelti ma è diventato una sorta di test e non va bene, non può essere vissuto così secondo me. Ho anche notato che io nn mi concentro più sul piacere ma sul riuscire ad avere un'erezione soddisfacente che in questa condizioen mentale non arriva mai del tutto. In questa dinamcia ho cominciato a riempirmi di problemi e ho cominciato a sentirmi diverso e deficitario rispetto agli altri, ho anche pensato non mi piacessero più le donne, paranoia totale insomma. Una domanda specifica poi avevo da rivolgervi: possibile che in questo clima io stia perdendo interesse per la dimensione sessuale in generale? Non sento più quella giusta grinta che avevo una volta in questo campo, ho quasi paura di toccare l'argomento anche a livello mentale e questo nn aiuta all'atto pratico. Stiamo cercando di approfondire la cosa insieme, parlandone, ma non è facile. Lei stessa mi conferma che questo per lei è sempre stato un campo difficile, in cui raramente ha provato piacere con il ragazzo precedente e che spesso lo faceva più per lui che per se stessa, visto che provava dolore. In più lei, ma anche io, non vorremmo un mio utilizzo di farmaci preferendo una soluzione naturale alla cosa. Ma capisco che a volte per sbloccare possono servire. Ieri l'ultimo tentativo, dopo vari fallimenti (che evidenzio sono sempre psicologicamente dolorosi) riesco ad entrare ma lei mi blocca subito dicendo che cosi nn gli piace e che mi vuole più concentrato su di lei perchè se mi vede "distante" ( e distante vuol dire fisicamente nn essere attaccato a lei) si agita. Insomma è difficile anche sfruttare il momento diciamo, anche perchè io credo che prima di armonizzarci bene convenga sbloccarci del tutto. Premetto a titolo informativo che sono un fumatore di sigarette e casualmente di cannabis. Grazie e aspetto risposte, buon lavoro!
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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Gentile Utente,

da come descrive la situazione si può pensare che si sia instaurato un circolo vizioso dal quale non riesce ad uscire, e che sta condizionando in toto la sua vita sessuale al punto da provocarle un comprensibile calo del desiderio (se lei vive ogni incontro come un "test" è ovvio che non abbia molta voglia di sottoporvisi...).

"Da quando ho inziato il rapporto con questa donna, di cui mi sono profondamente innamorato e che ho inseguito per un anno, non siamo mai riuciti ad avere un rapporto completo come lo intendo io."

Rispetto alle partner precedenti si sente più coinvolto emotivamente?

Come ha vissuto all'inizio il fatto che la sua ragazza presenta delle difficoltà (che peraltro dovrebbe sottoporre ad un esperto per risolvere) che rendono spiacevoli e dolorosi i rapporti?

Dr. Stefano Pozzi, psicologo psicoterapeuta
Riceve a Milano e Mariano Comense
s.pozzi@psychology.it - 340.2665359

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

potrebbe darsi che ci siano da entrambe le parti dei disagi portati poi nell'intimità. Lei definisce la Sua donna "timida" e con difficoltà da un punto di vista sessuale. Probabilmente nel rapporto questo fa sì che dopo un po' di "tentativi" Lei perda l'erezione.
Conseguenza per Lei: ansia e dubbi sulla Sua sessualità.

Un consultazione psicologica, meglio se di coppia, credo sia la scelta migliore.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie della risposta :) Emotivamente mi sento molto vicino a questa donna, ed è la prima donna di cui mi sono innamorato con cui riesco ad avere una relazione (precedentemente ahime non mi aveva detto bene) mi piace anche solo dormirle accanto per capirci. Negli altri rapporti da me avuti il coinvolgimento emotivo o non c'era (era solo piacere fisico puro) o c'era ma molto più lieve in quanto c'era minor conoscenza del partner. All'inizio questa sua reticenza ad avere rapporti completi era addolcita dal suo vero piacere nell'esercitare rapporti orali, quindi io mi sono seduto su questa dinamica comoda ma piena di piacere. Le prime volte capitava che io provassi ad entrare ben rigido ma trovavo una vagina chiusa, che solo raramente si rilassava, anche dopo dei preliminari che sembravano soddisfacenti. Il solo pensiero che io entrassi la irrigidiva e alla fine ha bloccato anche me, anche oggi che invece lei da questo punto di vista va meglio. Aggiungo che lei si è messa con me dopo essersi alsciata da soli due mesi con l'unicpo ragazzo con cui stava da 5 anni.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Poi io all'inizio della nostra relazione non ho forzato nell'ottenimento del rapporto completo un pò perchè capivo che entravo in un campo "problematico" un pò perchè mi accontentavo così, pensando fosse transitoria come fase...invece col tempo è peggiorata e mi ha coinvolto molto
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"capitava che io provassi ad entrare ben rigido ma trovavo una vagina chiusa, che solo raramente si rilassava, anche dopo dei preliminari che sembravano soddisfacenti. Il solo pensiero che io entrassi la irrigidiva e alla fine ha bloccato anche me..."

Questo è ciò che farebbe pensare a ciò che Le ho già scritto sopra. Che cosa fare a questo punto?

- visita ginecologica
- consulenza psicologica ed eventualmente vi verrà consigliata una psicoterapia

Anche la modalità del sesso orale proposto, se non ho capito male, principalmente dalla partner potrebbe far pensare ad una difficoltà al rapporto completo.

Il problema si accentua nel momento in cui si collude. Meglio non perdere tempo nel richiedere indicazioni allo psicologo psicoterapeuta.

Un cordiale saluto,
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie delle risposte, vedremo il da farsi, so già che nn sarà facile proporre una visita presso uno psico terapeuta :) Comunque si diciamo che la scelta del rapporto orale, condotto dall'inizio alla fine, venne da lei ma io come potevo tirarmi indietro di fronte ad una cosa così piacevole? E tutta la dinamica che mi ha, diciamo, "fregato" :)
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Dr. Giacomo Luigi Del Monte Psicologo, Psicoterapeuta 214 11
Gentile utente,
spesso si fà molto presto a fare delle diagnosi come in questo caso in cui lei titola il post:"ansia da prestazione sessuale".
Stabilire cosa si ha o cosa non si ha senza andare da un professionista a volte può risultare molto dannoso.
I nostri genitali ( e quindi il nostro inconscio)spesso hanno capacità di percepire situazioni disagevoli che apparentemente noi non riusciamo a vedere vuoi perchè siamo inesperti, vuoi perchè siamo innamorati...
Lei parla di utilizzo dei farmaci...
Forse è il caso che sia lei che la sua compagna andiate da un Andrologo,nel suo caso e da una ginecologa, nel caso della sua compagna per valutare problematiche organiche dopodichè, se non si evidenzia nulla, richiedete una consulenza, possibilmente di coppia, da uno Psicoterapeuta, possibilmente perfezionato in Sessuaologia che possa evidenziare oltre a sue difficoltà anche difficoltà legate alla sfera sessuale della sua compagna.
Buone cose

Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it

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Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Anche se può essere difficile parlargliene in questi termini, è necessario che lei affronti con la sua ragazza la questione del trattamento del suo problema.

Non ha mai fatto nè pensato di fare nulla per risolverlo?

Per quanto riguarda lei immagino che se scrive qui è perchè sono già state escluse cause di natura medica, ma se così non fosse sarebbe opportuno che lei ne parlasse col suo medico per stabilire l'eventuele necessità di sottoporsi ad accertamenti.
[#9]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Bhe sa ho 27 anni, e fino a 8 mesi fa funzionava tutto da dio, per questo tendo ad escludere cause fisiche che comunque non temo. Mi spiego meglio, se mi dicessero "e' una carenza di testosterone" (è un esempio stupido) io sarei contento, ma credo che le radici siano più mentali. Ogni volta che tocco la SUA sfera sessuale e parlo della sua chiusura molte volte la vedo offesa e se ne esce con grasi tipo "se non mi accetti cosi vuol dire che non ti piaccio davvero", si presta leggermente di più quando mi vede disperato. Grazie :)
[#10]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
"si presta leggermente di più quando mi vede disperato"

Quindi per la sua ragazza non c'è nessun problema?

Considera accettabile sentire dolore ogni volta che tenta di avere un rapporto?
[#11]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"si presta leggermente di più quando mi vede disperato"

Gentile utente, come avrà intuito queste modalità spengono la sessualità. Perchè è importante ristabilire alcune questioni importanti con l'aiuto di uno psicologo? Perchè non si fa l'amore quando si vede il partner disperato!!!

Il partner eventualmente si consola, ma in altri momenti, NON nella sessualità.
Oppure si accudisce, ma se sta male, NON nella sessualità.

E poi non ci si deve prestare, quando parliamo di fare l'amore, ma bisogna desiderarlo, tutti e due (anche con intensità un po' differente) ma almeno nello stesso momento.

Legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1723-sessualita-e-cooperazione-paritetica.html

Un cordiale saluto,
[#12]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Un altro elemento che può essere utile è la sua paura e imbarazzo a mostrarsi nuda con me. Sono sempre costretto a rimanere sotto le coperte,a luce spenta, e spesso se la guardo in quache punto che mi piace mi sento dire "dai non mi guardare". Si sente brutta quando invece è molto bella nelle sue forme e proporzioni. In questo piano piano si sta aprendo ma ancora mi sento dire "non mi guardare" quando esce dalla doccia Un imbarazzo che ad esempio gli ha sempre impedito di farsi vedere da un ginecologo. Tutte queste cose credo che inibiscano la libido alla lunga...
[#13]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Oltre ad inibire la libido possono rappresentare un problema perchè non consentono alla ragazza di sottoporsi ai controlli medici consigliabili alla sua età (ma anche oltre), come ad es. ad una visita ginecologica.

Si tratta di un argomento delicato e il fatto che lei si chiuda a riccio se prova a parlarle indica che è in grande difficoltà, e che forse si sente anche in qualche modo giudicata (o in colpa) per il fatto di essere così diversa da come magari immagina siano tutte le altre ragazze.

Potrebbe proporle di parlarne quando lei se la sentirà, dicendole che però non considera negoziabile il fatto che ne parlerete, ma che può decidere lei quando farlo.
[#14]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
In risposta al dott. Pozzi. Lei ammette di essere frenata nei rapporti sessuali completi, lo è anche in altre occasioni di tutti i giorni dove bisognerebbe essere "sfacciati", lo sa ma dice "Io sono così non riesco a cambiare".
Con questa cosa del dolore credo conviva da sempre, mi racconta che con l'ex sopportava spesso e volentieri e "ogni tanto" le piaceva... a lui andava bene cosi, io del sesso mi ero costruito un'altra immagine onestamente, di totale abbandono mentale, parlo ahimè al passato..... Aggiungo che lei teme tanto il confronto con le altre donne perché secondo me ha poca sicurezza in se stessa in questa sfera, quando provo a raccontarle di precedenti mie esperienze resta male perché forse le vede distanti anni luce dalle sue possibilità e io temo di ferirla.
In risposta alla dott.ssa Pileci: intendevo si presta a parlarne delle sue problematiche solo quando io ho dei crolli psicologici tipo pianto altrimenti è generalmente restia e permalosetta.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<se non mi accetti cosi vuol dire che non ti piaccio davvero>>

Comodo trincerarsi dietro il "Io son fatta così: tocca a te adeguarti".
Ma Lei potrebbe dire lo stesso alla sua compagna e non se ne uscirebbe.
Meglio ammettere che evidentemente entrambi avete qualche problemuccio da risolvere, evitando colpevolizzazioni o recriminazioni reciproche (in fondo non ha molta importanza se sia nato prima l'uovo o la gallina, ma piuttosto come riuscire a farsi una gustosa e saporita frittata.....).
Se ciascuno per conto proprio o in coppia lo dovrà decidere il/la collega a cui sarebbe davvero opportuno vi rivolgeste per una consulenza, parallelamente alle visite mediche che già vi sono state indicate.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#16]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Forse se la vede "permalosetta" è per una serie di motivi, come dicevo prima: le proponga di parlarne seriamente quando vorrà lei perchè la situazione così non le va più bene e anche il vostro rapporto in generale ne sta risentendo, dimostrando cioè interesse per il buon andamento della vostra relazione e non solo per la vita sessuale.

Se riuscirà a trasmetterle questo credo che otterrà almeno di parlarne affrontando tutto ciò che dev'essere affrontato.
[#17]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Ok, ora ho capito.
Sta di fatto che c'è un problema notevole che affligge la Sua compagna e che è il caso di sottoporre ad uno psicoterapeuta esperto e che Lei sta colludendo con le modalità della Sua compagna.

Comunque mi pare di capire che ci siano dinamiche tra di voi che andrebbero esplorate e modificate.

"Io sono così non riesco a cambiare".
Questa è una trappola dalla quale diventa difficile uscire: è chiaro che da sola non riesca a cambiare! anche perchè le persone si scelgono accuratamente, mica a caso, quindi la Sua compagna riesce a mantenere questo disturbo nella sfera sessuale anche grazie alle relazioni con i partner che, come sta emergendo qui, un po'lo hanno permesso e facilitato.

Per quanto riguarda l'idea della sessualità e l'anorgasmia è davvero il caso di parlarne in una psicoterapia: devono essere riviste le idee e le convinzioni sulla sessualità che ha in mente la Sua ragazza.

Saluti,
[#18]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie a tutti per le risposte, io sto scavando troppo (forse eccessivamente) dentro me stesso e poco dentro di lei perché senza il suo appoggio non posso andare tanto oltre. Credetemi mai e poi mai avrei detto che mi sarebbe capitata una situazione cosi con la donna che amo, io ero generalmente contento delle mie "prestazioni" a letto anche perchè ricevevo feedback positivi e me le godevo appieno... Io sto cercando di rassicurarla dicendole che mi piace, che non ha difetti e che anzi ha dei punti di forza ma vedendomi cosi in difficoltà fa fatica a crederci, nn capisce che la sfera dove intervenire è psicologica e non fisica.
In risposta alla Dott.ssa Pileci: lei prova orgasmi anche intensi con la masturbazione perchè è estremamente clitoridea, credo che la penetrazione non la faccia impazzire, si ritrae anche quando provo anche solo a stimolarla con un dito... il che per me non è un gran segnale di via libera diciamo
[#19]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Il fatto è che non stiamo parlando di una prestazione sportiva, tanto più se questa volta, a differenza che in passato, lei è innamorato della ragazza con cui sta.

Forse per questa novità positiva lei non riesce ad accettare che anche la vita sessuale non sia di pari passo soddisfacente, ma proprio perchè lei è concentrato sul rapporto di coppia, e non solo sulle sue prestazioni, queste ne risentono.

Paradossalmente infatti se lei investisse di meno dal punto di vista emotivo non avrebbe probabilmente nessun calo prestazionale, perchè non si curerebbe più di tanto del desiderio e/o del dolore della sua ragazza (come forse faceva il suo ex).

Visto che invece ne è innamorato si trova a risentire del suo malessere, ed è per questo che deve porre come punto fermo la necessità di parlarne a fondo.
[#20]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
in risposta al dott. Pozzi: probabilmente ha ragione ed ha centrato uno dei punti, io non riesco ad avere un rapporto (anche forse a livello inconscio) che so poter causare dolore e non incredibile piacere alla persona che amo, questo al suo ex riusciva ma a me no. Io non ragiono come "mi sfogo 15 mintui e via". E sono mesi che mi ripeto come il coinvolgimento emotivo non mi stia aiutando ad uscirne anzi... è chiaro che io ragiono in termini di coppia e non solo di me stesso :)
[#21]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
Il coinvolgimento emotivo le sta dando sicuramente altre soddisfazioni, ed è il presupposto necessario perchè la sua ragazza decida un po' alla volta di aprirsi e parlare di quello che prova.
[#22]
Dr.ssa Erika Bellini Psicologo, Psicoterapeuta 4
Gentile utente, dal suo racconto sembra molto difficile poter avere rapporti completi sapendo che si potrebbe far "male" o "deludere" (come è successo per i ragazzi precedenti) la persona che si ama.
Credo, come suggerito dai colleghi, possa essere per voi di aiuto il rivolgersi ad uno psicoterapeuta di coppia. Potrete così provare a capire quali siano le motivazioni che non vi fanno vivere il vostro amore al "completo", ma che al contrario, vi portano in un circolo vizioso "ansioso" e "ditruttivo".
Un cordiale saluto

D.ssa Erika Bellini
Psicologa
www.psicologotorino.it

Dr.ssa Erika Bellini
psicologa clinica e dell'educazione
psicoterapeuta della coppia e della famiglia

[#23]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile utente,
La prima tappa e' una diagnosi andrologica e ginecologica delle vostre difficolta" sessuali.
Una vagina poco accogliente, puo' significare vaginismo, dispaurenia, anorgasmia ecc...un deficit erettivo secondario e situazionale come il suo, con compromissione del desiderio, necessita di piu' d' na diagnosi clinica, sia per comprendere le rare , ma posssibili cause organiche o miste e, soprattutto le cause relazionali e psichiche, che concorrono al mantenimento del disagio sessuologico.
Le allego qualche mio articolo sull' argomento.
Saluti
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#24]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Un'ultima domanda mi sorge. Può un'insoddisfazione sessuale (causata dai motivi di cui sopra) portare ad una perdita di desiderio che poi porta a disturbi di indentità sessuale? Io temo anche di essere finito in una sorta di ciclo ossessivo da questo punto di vista che certo non mi aiuta a risolvere i miei problemi. Io ho sempre un pò sofferto di queste ossessioni ansiose, ci sono stati periodi in cui avvertivo paura e attrazione per il vuoto ad esempio (avevo letteralmente paura che incosciamente mi sarei buttato) e il pensiero poteva durare mesi. Poi ho avuto paura di poter fare male a persone a me vicine: mi capitava di vedere ad esempio un coltello e pensare (se perdessi il controllo quest'ogetto sarebbe pericoloso, forse anche alimentato dalle news dei nostri telegiornali). Ultima è quella dell'identità sessuale che mi porto dietro da quando durante l'adolescenza ho avuto alcune sporadiche esperienze diciamo di masturbazione di gruppo oppure con alcuni amici singolarmente, che ogni tanto andavano anche leggermente oltre, ma mai provato coinvolgimento emotivo e mai provato la voglia di baciare o volere bene alla persona che mi dava, in quel momento, piacere. Ad oggi tutto questo non aiuta ad uscire dall'ossessione di essere diverso che sta anche influendo sulla mia attuale vita sessuale etero (già condotta con pieno successo e soddisfazione) in passato.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

l'insoddisfazione sessuale può sfociare nel calo del desiderio, per ovvie ragioni.
Quanto alla Sua modalità ansiosa che si esprime con l'ossessività rimane fermo il suggerimento di contattare uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Da qui ottenere troppe rassicurazioni e spiegazioni, avrebbe l'effetto opposto: aumenterebbe la Sua ansia.

La saluto cordialmente,
[#26]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
In passato ho fatto terapie, anche per anni, e devo dire che effettivamente avevo notevoli benefici. In genere mi spaventavo dopo quelli che io definivo attacchi di panico (me ne sono capitati un paio in vita mia) e iniziavo la terapia psicologica. Poi interrompevo la terapia (sia per costi che perché mi veniva detto di poterlo fare visto ch eero reputato un "paziente" tranquillissimo) e il fenomeno ossessivo si ripeteva ciclicamente.
[#27]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La risposta e' si, ma la cura non puo' riceverrla online.
Prima diagnosi esatta del suo disagio e disagio sessologico e poi terapia mirata e specialistica.
Le nostre continue risposte non le serviranno a molto, se non a placare solo temporaneamente la sua ansia.
La sfera della sessualita' necessita adeguate diagnosi e cure, comprendere soltanto se e' possibile , non l' aiuta nella guarigione.
Saluti
[#28]
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta 173 4 17
" In genere mi spaventavo dopo quelli che io definivo attacchi di panico (me ne sono capitati un paio in vita mia) e iniziavo la terapia psicologica. Poi interrompevo la terapia"

Una terapia non può essere seguita o assunta solo in occasione dei singoli momenti critici e poi abbandonata, sia che parliamo di psicoterapia sia di farmacoterapia.

Di conseguenza è normale che i suoi disturbi ossessivi abbiano assunto andamento ciclico e si siano di fatto cronicizzati: in questi casi (come in molti altri) più si aspetta a curarsi, peggio è e più si rischia di far diventare cronico il problema.

Nel suo caso è accaduto che un evento che dipende probabilmente da alcuni aspetti della relazione con la sua ragazza è stato da lei interpretato come un segno di possibile omosessualità, come mi sembra che lei intenda dire con le informazioni che ha aggiunto nel penultimo post.
Me lo conferma?
[#29]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Si confermo, diciamo che il mio non insistere troppo e il mio lento adagiarmi su altri tipi di soddisfazione sempre all'interno dell'incontro sessuale mi hanno fatto scatenare questa paura. Che però in maniera molto più lieve ho avuto altre 2/3 volte in vita mia, sempre in occasioni in cui mi sentivo timido, impacciato con le donnesolo che siccome i miei pensieri erano sempre rivolti a donne questa paura spariva sempre. grazie
[#30]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Un loop paranoico che funziona bene, ahimè, in questo periodo è il seguente: hai difficoltà con la tua ragazza + da ragazzino hai avuto esperienze diciamo omosessuali con coetanei, in cui è vero che non provavo nulla di mentale ma il piacere fisico c'era = sei palesemente omosessuale. E questo scatena una serie di ansie che si ripercuotono sulla vita odierna e sui miei rapporti intimi.
Nei momenti "sereni", ma si alternano ogni 20 minuti praticamente...., mi dico: sono tanti gli adolescenti che in periodo di esplosione ormonale si sfogano con quello che trovano disponibile e con le situazioni che hanno più familiari (amici e cugini), tutto pur di non masturbarsi da soli + mi sono sempre e solo innamorato di donne e attratto dal copro femminile = non sono gay. Poi leggo su internet di gente che lo scopre a 30 anni, 40 anni, dopo vite perfettamente etero ed ecco che riscatta la paura che ci si possa succedere sempre e che non ci sono certezze. questo è ahimè quello che mi passa per la testa. Una domanda mi frulla in testa ma questa paura è uan paura che può provare solo un etero?
[#31]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Il problema che mi da più fastidio e mi fa diciamo vivere male è che da un paio di mesi a questa parte questi miei pensieri hanno assunto una connotazione tale da rovinarmi la vita di tutti i giorni. Questa nostra difficoltà di coppia a letto mi ha portato ad accrescere tutte queste paure che toccano punti preoccupanti: ogni volta che vedo immagini maschili, o in tv o su internet o nella vita di tutti i giorni provo una fitta allo stomaco di ansia e paura che non avevo mai provato, è come se mi sentissi minacciato da un qualcosa che mi dice "forse è questo il tuo mondo"... a me onestamente questo non era mai successo. Forse il tutto è accentuato dal fatto che ora nella vita non devo pensare solo a me e mi sento responsabile anche della mia dolce compagnia. Vorrei provare a prendere dello xanax che già prendevo per brevissimi epriodi in passato e vedere se con un abbassamento dell'ansia la situazione migliora. Grazie per eventuali risposte
[#32]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Il problema che mi da più fastidio e mi fa diciamo vivere male è che da un paio di mesi a questa parte questi miei pensieri hanno assunto una connotazione tale da rovinarmi la vita di tutti i giorni. Questa nostra difficoltà di coppia a letto mi ha portato ad accrescere tutte queste paure che toccano punti preoccupanti: ogni volta che vedo immagini maschili, o in tv o su internet o nella vita di tutti i giorni provo una fitta allo stomaco di ansia e paura che non avevo mai provato, è come se mi sentissi minacciato da un qualcosa che mi dice "forse è questo il tuo mondo"... a me onestamente questo non era mai successo. Forse il tutto è accentuato dal fatto che ora nella vita non devo pensare solo a me e mi sento responsabile anche della mia dolce compagnia. Vorrei provare a prendere dello xanax che già prendevo per brevissimi epriodi in passato e vedere se con un abbassamento dell'ansia la situazione migliora. Grazie per eventuali risposte
[#33]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

le consiglio, prima di prendere autonomamente alcun farmaco, di rivolgersi ad un medico (meglio se esperto in tema di sessualità) per l'eventuale prescrizione.

Diversamente potrebbe non solo non avere giovamenti ma, al contrario, anche ripercussioni negative.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#34]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Concordo con le indicazioni ricevute dal collega, le autoprescizioni non sono utili, ne' risolutive, di un disagio psico sessulogico, che investe tanti altri ambiti .
Immaginare di vive una condizione di salute sessuale all" insegna del farmaco, non credo sia auspicabile, oltre che non risolutiva
Chieda una consulenza, de visu, cosi' comprendera' le dinamiche che abitano la vostra sessualita'.
Oggi in clinica, si parla di visione diadica della sessualita' , e' la coppia che va aiutata, non il singolo.
Legga, questo mio articolo, frutto di un lavoro ad un congresso, credo potra' esserle utile.
Saluti

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
[#35]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Niente mi tocca costatare che il problema persiste. Riesco a rimanere rilassato e godermi l'intimità solo fino a quando non si arriva vicino alla fase di penetrazione. Lì divento un disastro, comincio a sudare, perdo ogni ricettività al piacere, mi sento un imbranato.... per non parlare di come mi sento dopo...uno schifo..... Il problema è che con lei non ho ricordi "felici" di questo momento e quindi è un circolo vizioso in cui io inizio e mi sento già sconfitto in partenza, è bruttissima come sensazione. Ho parlato con lei di fare qualche seduta insieme per analizzare il problema e mi ha detto che se mi rende sereno sarebbe anche disponibile a farlo, meno male che ho una ragazza fantastica con me. Però sono io che la vivo come una sconfitta questa cosa della terapia, me ne vergogno anche un pò con me stesso... io che mai e poi mai avrei pensato di averne bisogno...
[#36]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Scusi, ma se lei si rompe una cavilia, la ingessa e va dall'ortopedico o se ne vergogna e zoppica per tutta la vita?
E' la stessa cosa, i pregiudizi ed i preconcetti correlati alla sfera della sessualita' e delle sue cure, la intrappolano , come lei stesso dice,In un circolo vizioso dolente e disfunzionale.
Online non ricevera' alcuna terapia, vada con fiducia dagli specilaisti da noi suggeriti.

[#37]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Esiste a Roma qualcuno che vi sentireste di consigliarmi? O un centro abilitato pubblico? Io ho degli orari di lavoro massacranti ma vedo di fare il possibile per ritagliarmi questa fetta di tempo. Ci soffro davvero troppo, in primis per me e poi per "noi" come coppia.
[#38]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cerchi all' interno del portal.e, trovera' sicuramente chi la potra' aiutare
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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