Strana realtà

Gentili dottori,
scrivo per spiegare la mia situazione attuale.
Ho conosciuto un ragazzo qualche mese fa, io non provavo attrazione fisica nei sui confronti ma lui , al contrario, si. Io lo trovavo semplicemente carino.
Mi ha corteggiato fino a che ho deciso di uscirci insieme .
Siamo usciti parecchie volte nell'arco di un mesetto raggiungendo un certo livello di confidenza e fiducia. Passavamo le ore insieme, addirittura più di un giorno a volte; quando mi fermavo da lui a dormire.
Ho sempre affrontato questa conoscenza non essendone convinta al cento per cento, stavo bene con lui (stranamente non avevo ansia, a volte mi capita) e passavo con lui volentieri tutte quelle ore passate insieme.
Ad un certo punto ho dovuto "smettere", cioè rallentare i ritmi. Dicevo tra me e me che era un ragazzo perfetto ( mi desiderava tanto, gli piacevo in tutte le salse, è sensibile, attivo, mi fa ridere ecc ) e mi faceva arrabbiare il fatto di non innamorarmi di lui. Mi dicevo che forse era meglio darsi un tempo, se entro tot tempo non mi sarei presa di lui avrei dovuto mollare il colpo. Ho deciso di smettere la frequentazione perché è stato il mio fisico ad impormelo: ansia prima di vederlo, ansia durante l'incontro, ansia prima di andare a dormire e ansia al risveglio.
Accettato il fatto di non dovermi innamorare per forza di lui mi sono tranquillizzata un po', ma ciò significava riconoscerlo come un amico ed è stata dura. Ora sono più tranquilla perché riesco a vedere la realtà per com'è. Non mi piace abbastanza, ho ansia quando lo vedo e prima di vederlo. Fatto sta che lui ci sarebbe per me, per vederci, per parlare, anche se non mi vede solamente come un'amica, ci sarebbe per molte cose; ma se parliamo di vederci a me viene ansia! Quello che vorrei chiedere a voi medici è come mai non riesco a vivere la realtà per quella che è, prendendo ciò che c'è di bello? Perché improvvisamente non sento la necessità di vederlo? Perché "non riesco" a vederlo? Che male mii potrebbe fare? Nulla, se non bene (nella teoria a quanto pare)... potrei avere compagnia, dolcezza, tenerezza, ascolto e perché non ne "approfitto"? Chi non ne approfitterebbe vorrei dire?!! è come se non esistesse una via di mezzo per me... o tutto (storia d'amore o cmq bei momenti) o niente (nemmeno uscire a prendere un caffè insieme per pochi minuti mi sembra avere senso). Perché parlo di "avere senso" poi? L'ho detto spesso a lui questo tipo di frase "Non ha senso..." Ma perché che senso dovrebbe avere? Non capisco!
Mi sento attaccata all'idea dell'amore... e la realtà la vedo sfocata. Mi viene quasi da chiedermi... "lui chi è???" Forse dico "non ha senso" uscire con lui perché ho capito che non è l'amore, ma perché non riesco a vederci una possibile bella amicizia? Perché quest'amicizia non mi interessa? ... Confusione!
Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'ansia può portare alla rigidità. Ossessivamente, riesce a vedere solo il bianco o il nero, non si rassegna a non essere "riuscita" a innamorarsi di un ragazzo così perfetto, ma allo stesso tempo il suo corpo le chiede distanza, non riesce a vederlo nemmeno come amico.

Ma innamorarsi o succede o non succede. Probabilmente lui si è mostrato troppo presente, troppo attaccato e ciò per riflesso ha provocato in lei un bisogno di maggior distanza. Oppure forse non doveva succedere e basta.

In ogni caso non è arrovellandosi sempre di più che uscirà dai suoi dubbi. Piuttosto, forse ciò è segno che anche lei non ha una vita sociale varia e appassionante come magari potrebbe...

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Valentina Bolla Psicologo 1
Gentile utente,
Innanzitutto tenga presente che il nostro corpo ci parla,ci manda dei segnali ed è molto importante saperli ascoltare. Se lei prova ansia al pensiero di vedere questo ragazzo,un motivo ci sara' sicuramente è solo lei lo può conoscere. Lei ci pone molte domande,ma quello che penso dovrebbe anche anche chiedersi è come mai a tutti i costi si deve imporre di frequentare questo ragazzo.. E inoltre mi chiedo,quale suo bisogno in questo momento cerca di soddisfare? Questa sua confusione le serve forse a qualcosa? Stando in questa confusione da cosa si protegge? Non conoscendo la sua storia di vita,non posso dirle altro. Provi però a riflettere cambiando un po prospettiva come le ho suggerito io. E ci tenga aggiornati. Si prenda il suo tempo,ascoltando il suo corpo e le sue emozioni.

Dr.ssa Valentina Bolla

[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

da quello che scrive sembra quasi che lei provi un qualcosa simile ad un "senso di colpa" nei confronti di questo ragazzo, proprio perché lei non riesce (o non si sente) ad andare oltre l'amicizia e l'affetto.

A Lei sotto certi aspetti sembra "perfetto", ma evidentemente non è così. In questo modo si innesca un'ambivalenza dove lei sembra attratta più dal lato affettivo/relazionale che da quello sessuale che rimane in questo senso "rimosso".

Anche il fatto di considerarlo soltanto un amico non è cosa semplice, in quanto lui vorrebbe appunto andare oltre e questo stato di cose potrebbe dare origine ai suoi stati d'ansia.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
sentire e capire spesso non vanno insieme.
Da quanto scrive sembra che questo ragazzo, rappresenti per lei la scelta "razionale" migliore, collocandolo nella sessione amicale, ma la passione, le emozioni, il desiderio sessuale, solitamente abitano altrove.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Si è proprio come se non mi rassegnassi al fatto di non essermi innamorata di lui. é così perché penso che innamorandomi di lui (lui perchè c'è, è presente... è tutto e comunque è carino) avrei la strada "spianata", cioè liscia, bella, piena di dolcezza, presenza ecc. è l'idea a cui sono attaccata più che la persona in sè. (E mi viene da dire purtroppo. Perchè avendo attaccato quest'idea di "ideale di felicità" a lui mi viene difficile vederlo nella realtà... in cui forse bene bene non l'ho nemmeno conosciuto... la vista mi si è accecata subito! Le mie illusioni mi hanno accecato la vista.
Mi è rimasta impressa la frase "forse ciò è segno che anche lei non ha una vita sociale varia e appassionante come magari potrebbe...". Io ho vari amici e sono contenta di questo fatto ma forse essendo attaccata all'idea dell'amore, (della complicità di una coppia, della compagnia di un ragazzo che mi conosca per davvero e a cui interessi per davvero) non dò la giusta importanza alle amicizie...
Quando trascorrevo dei bei momenti con lui addirittura le tralasciavo del tutto le amicizie... all'improvviso non mi importavano più tanto gli amici, mi importava, piuttosto, passare ore ore e ore con lui quasi in maniera morbosa (facevo fatica a salutarlo).
Adesso ho deciso di non provare più nulla per cercare di riuscirmi ad avvicinare a lui... ci ho già provato in diversi modi (per esser sicura di non aver rimpianti anche). I rimpianti per fortuna non li ho (dopo tutti questi tentativi di far quadrare il rapporto ci mancherebbe che li avessi), ma, ho desiderio di riprovare quei bei momenti passati.
Ora come ora il problema è proprio questo. Desidero quei momenti (quelli trascorsi quando ancora non avevo ansia a starci insieme) e il desiderio mi porta a vivere in un mondo parallelo, quello dell'immaginazione, e quindi alla conseguente delusione nel momento in cui ritorno al presente.
Ora rispondo alle domande che mi sono state poste
"quale suo bisogno in questo momento cerca di soddisfare?"
cerco di trasformare il presente (normale routine, non eccezionale, non carico di belle emozioni come quelle che penso di poter provare con la compagnia di un ragazzo giusto) in qualcosa di più irreale forse, in un bel film commovente, emozionante, passionale e felice. Credo che il mio fantasticare nasca dal desiderio di vivere un presente più avvincente, perché molto probabilmente se dovessi vivere quel tipo di "film" non avrei nemmeno il tempo di fantasticare, in quanto il presente sarebbe troppo bello per perdere tempo fantasticando e quindi godendone meno.
"Questa sua confusione le serve forse a qualcosa? Stando in questa confusione da cosa si protegge?"
Mi viene difficile rispondere a questa domanda. Forse mi serve per non riuscire a vedere bene la realtà! credo sia questa la risposta più giusta. Devo ancora imparare ad essere felice facendomi bastare ciò che ho, purtroppo. Voglio impegnarmi per riuscirci.
Incollo qui alcune parti dei vostri commenti
"A Lei sotto certi aspetti sembra "perfetto", ma evidentemente non è così. In questo modo si innesca un'ambivalenza dove lei sembra attratta più dal lato affettivo/relazionale che da quello sessuale che rimane in questo senso "rimosso" ".
Ci sono stati momenti intimi con questo ragazzo, ma mi sono accorta che non era lui che mi faceva desiderare quei momenti, piuttosto, il desiderio stesso di viverli. Cioè creavo il momento perché lo desideravo, non nasceva spontaneamente... non ero trasportata dal desiderio ma dalla voglia di vivere quel momento.
"sembra quasi che lei provi un qualcosa simile ad un "senso di colpa" nei confronti di questo ragazzo"
Mi sono sentita in colpa una volta dopo aver creato "il momento" e così ho provveduto a dirgli "guarda che io ti voglio bene e non voglio farti star male"; quasi volesse essere un'avvisaglia per lui da parte mia e per sentirmi a posto con la coscienza mostrandomi chiara. Inoltre mi sentirei leggermente in colpa se dovessi accorgermi di non essere interessata nemmeno ad un rapporto di amicizia... se l'amicizia la dovessi trovare insignificante. Dopo i momenti passati insieme non me lo saprei perdonare facilmente, ma questo è il problema minore in questo momento.
"Anche il fatto di considerarlo soltanto un amico non è cosa semplice, in quanto lui vorrebbe appunto andare oltre e questo stato di cose potrebbe dare origine ai suoi stati d'ansia."
essendo che so che lui vorrebbe andare oltre, sono portata a cercare di riuscire ad andare oltre... forse è questo che mi crea ansia. Probabilmente quando avrò trovato quei momenti altrove, allora forse riuscirò a vederlo solo come un amico. Sempre che mi interesserà averlo come amico (dato che prima dicevo che quando trovo ciò che mi fa stare al massimo annullo tutto il resto... e questo mio lato non mi piace perché sembro crearmi una "dipendenza").
"la passione, le emozioni, il desiderio sessuale, solitamente abitano altrove"
Dicono che da un'amicizia può nascere qualcosa di diverso e probabilmente mi era ancorata troppo a questa possibilità... covando una speranza; fino a quando ho dovuto smettere di "sperare" perché il mio fisico mi richiedeva lontananza.
Ringrazio molto per le risposte rapide ed accurate e per la vostra attenzione.
Spero di avervi dato delle buone indicazioni per capire meglio il mio stato d'animo e questo mio periodo e che vogliate essere ancora così gentili da rispondermi. Grazie!
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