Ossessioni e ansia, ho capito qualcosa di me

Salve, torno a scrivere in quanto al momento il mio intervento precedente e le successive risposte sono il solo interscambio con specialisti che, da qui, posso permettermi. Ho un certo timore a scrivere perché nonostante le rassicurazioni e la chiarezza delle dottoresse, subito dopo il precedente consulto ho avuto un picco d'ansia fortissimo e una specie di ricaduta e spero non succeda anche stavolta (tendo a fare molto spesso associazione). Nel titolo del consulto oltre a ossessioni mi riferisco a una presa di coscienza. In breve: ho lasciato la mia ragazza in preda all'ansia e all'incapacità di raccapezzarmi, nel senso che avevo una specie di impotenza emotiva, e quindi dopo mesi di domande continue ho chiuso il rapporto, cercando di spiegarle quelli che credevo fossero i nostri problemi. Ero certo che ci fosse dell'ansia di mezzo, ma il fatto che tutti i sentimenti fossero "coperti" mi diceva che l'amore era finito e che l'ansia era dovuta a una non-accettazione della cosa. Dopo la rottura ho provato sì una specie di "sospensione" dall'ansia (perché non avevo nulla da tenere sotto controllo), ma anche un netto peggioramento dell'umore e una forte speranza che tutto si risolvesse. Oltretutto i dubbi continuavano e le ossessioni erano martellanti: il cuore mi diceva "scrivile, buttati, torna da lei!", la testa anche (ho ottime ragioni per continuare il rapporto), ma l'angoscia e la rimuginazione (che operano lontano dai pensieri costruttivi) mi ricordavano i dubbi tremendi, la paura, gli evitamenti, quel timore assoluto di non provare - di nuovo - niente. Insomma, tipo "e se poi stai di nuovo così"? Paradossalmente questa situazione di stallo mi ha fatto comprendere che la relazione non c'entra assolutamente nulla e che dovrei smettere di metterla in discussione: il problema, fuori o dentro il rapporto, è costituito da una specie di innesco di ansia e pensieri martellanti e paranoie, e preoccupazione forse eccessiva per cose che prima gestivo con fiducia ("e se...", "e se..."). Questo pastiche di cose, potete immaginare, mi impedisce bene di vivere il rapporto praticamente a ogni livello, dal più semplice messaggino al più grande progetto, facendomelo percepire come in crisi costante (se non come un pericolo) e accompagnando tutto da ragionamenti continui e controlli dei miei sentimenti e suoi atteggiamenti ecc. Ora, questa attenzione maniacale porta perlopiù un dolore cane ma anche cose buone: ho approfittato della "crisi" per aprirmi al cento per cento con lei e discutere molte priorità, per evitare che anche il dialogo si deteriorasse; e poi ho compreso di essere motivato a continuare e a impegnarmi in questo rapporto, lavorando su di me se necessario, cosa che farò come voi avete consigliato fin da agosto. Mentre scrivo ho chiaramente il terrore di una crisi dietro l'angolo, ma tant'è. Mi chiedevo se questo mio punto di vista e questa analisi potessero sembrarvi credibili, in attesa (ci vorrà molto!) di iniziare la giusta terapia. Grazie! :)
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile ragazzo,

dici di non poterti rivolgere a professionisti psicologi di persona, ma questa tua premessa è proprio assurda, soprattutto se stai così male: al Consultorio della tua zona potrai certamente trovare l'aiuto di cui hai bisogno.

Non ha molto senso continuare a procrastinare perché l'ansia (se di questo parliamo) peggiora col tempo... Poiché sei giovane e poiché le problematiche relative all'ansia possono essere trattate bene e velocemente previa valutazione diretta, non ha senso perdere tempo.

Riflettici!

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dottoressa, sono d'accordo con lei! Ma come ricorderà (consulto precedente) sono all'estero fino ad agosto e non sono assolutamente in grado di, e oltretutto sarebbe inutile, sostenere una terapia qui in Inghilterra.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Comunque certo, ho assolutamente intenzione di fare terapia, scrivevo soltanto per condividere con voi questa mia (per il momento auto-) analisi. Grazie e buona serata :)
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Salve, mi scuso se insisto, ma volevo sapere soltanto se ritenete credibile questa mia analisi. Grazie!!

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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