Calendario ovulazione

Tutto sul calendario dell'ovulazione

Revisione Scientifica:

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La fertilità femminile è legata ad un fenomeno che si verifica mensilmente nelle donne con cicli regolari, chiamato ovulazione. Come capire quando si sta ovulando? Come calcolare i giorni fertili? Tutto quello che devi sapere sul ciclo mestruale per programmare una gravidanza.

Vuoi sapere quali sono i giorni più propizi per concepire un bambino? Scoprilo subito!

Cos'è l'ovulazione?

La fertilità femminile è legata ad un fenomeno che si verifica mensilmente nelle donne con cicli regolari, chiamato ovulazione.

È durante questo periodo che avviene la maturazione e la rottura del follicolo con la messa a disposizione  di un uovo maturo (ovocita)  all'interno delle ovaie (o il destro o il sinistro) che viene letteralmente aspirato (chemiotassi) verso le tube.

Questo avviene quando il follicolo ha raggiunto il diametro minimo di 18 mm e massimo di 25 mm. Giunto nelle tube, potrà essere fecondato dagli spermatozoi che risalgono dalla vagina, dove è stato depositato il liquido spermatico con un rapporto sessuale, e dare inizio a una gravidanza.

È importante una precisazione: gli spermatozoi che riescono a penetrare nella cavità uterina e successivamente nelle tube, possono sopravvivere in questo ambiente più favorevole da un minimo di 24 ore ad un massimo di 4 giorni o poco più.

Per questi eventi  si crea una una finestra di circa 5 giorni all' interno del mese in cui questo processo può avvenire facilmente, questo periodo va dai 4 giorni precedenti l'espulsione dell'uovo fino alle 24 ore successive, ore in cui l'ovocita sopravvive e potrà ancora essere fecondato.

Quindi sapendo che gli spermatozoi mantengono la loro vitalità per 3-4 giorni e conoscendo all’incirca il momento dell’ovulazione, diventa più semplice pianificare una gravidanza.

Per cercare di essere il più precisi possibile, il calcolo del periodo fertile si fa a partire dal primo giorno del flusso mestruale, che viene chiamato primo giorno del ciclo (ovarico). L' arrivo delle mestruazioni infatti determina il punto di riferimento dal quale cominciare a contare, e se si ha un ciclo regolare è ancora più semplice pianificare le proprie mosse d'anticipo.

Quali sono i sintomi dell'ovulazione?

Come capire se si sta ovulando

In molte donne l'ovulazione si presenta con dei sintomi come:

  • tensione al seno,
  • gonfiore al ventre, nella parte bassa in corrispondenza delle ovaie,
  • maggior secrezione vaginale con muco cervicale più fluido
  • aumento della libido (desiderio sessuale).

Se si sta cercando di rimanere incinta, però, non ci si può semplicemente affidare a questi sintomi, in particolar modo per chi sta cercando da più mesi una gravidanza, in questi casi è consigliabile fare un esame ecografico per avere un quadro chiaro del  funzionamento delle vostre ovaie.

È importante capire se siamo in presenza di un ritmo regolare o meno, soprattutto nel caso della prima gravidanza.

In farmacia esistono dei presidi chiamati "test di ovulazione", completamente simili ai test fai da te per la gravidanza, con un funzionamento decisamente analogo.

Questi test valutano il livello di LH nelle urine, l'ormone luteinizzante, che quando è in aumento indica la presenza o l'arrivo dell' ovulazione. Meno attendibile è il test della temperatura basale, che risulta più alta durante l' ovulazione, ma la cui variazione può essere influenzata  anche da altri fattori.

Nel caso in cui si sia assunta la pillola anticoncezionale fino al ciclo precedente, l'arrivo delle mestruazioni potrebbe ritardare e comparire dopo 45-60 giorni, questo per la ripresa della ovulazione dopo l' interruzione della pillola, quindi è meglio avere pazienza potendo aspettare anche tre-quattro mesi,perché tutto si risolve spontaneamente.

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Quali sono i giorni fertili del ciclo?

In linea di massima il giorno dell'ovulazione, all' interno di un ciclo di 28 giorni, è il 14°- 16°giorno (calcolo statistico). Ma dato che possono esserci variazioni anche piuttosto ampie, si calcola come periodo fertile tutta la settimana che va dall' 11° al 18° giorno dall' inizio del ciclo.

Giorni fertili

Schema per cicli mestruali lunghi tra i 26 e 32 giorni.

Gli altri giorni del mese dovrebbero essere non fertili, ma in caso si stia usando un contraccettivo non ormonale (preservativo, diaframma vaginale) è bene continuare a usarlo per tutto il mese, perché non è prevedibile con estrema sicurezza (questo nel caso non si desidera una gravidanza).

In ogni caso,  esistono dei calcolatori computerizzati che consentono, inserendo la data di partenza del vostro ciclo mestruale,  di stabilire il “ periodo finestra” più probabile.

Come calcolare i giorni fertili?

Calcola online il tuo periodo fertile

 

Conoscere il ciclo mestruale per programmare la gravidanza

Quali sono le fasi del ciclo mestruale?

La conoscenza del vostro corpo e dei suoi ritmi e del periodo fertile vi sarà molto utile nel processo di concepimento, aiutandovi a capire come agire nel migliore dei modi e come interpretare i segnali che il vostro organismo vi lancia. In genere non ci si interessa del funzionamento del proprio ciclo finché non si decide di programmare una gravidanza, e infatti in questo caso è fondamentale capire cosa succede per organizzare le proprie mosse.

Il ciclo mestruale è l’insieme dei processi che avvengono nel corpo di una donna e che portano alla produzione di una cellula uovo ( ovocita ). È un meccanismo regolato dalla ghiandola ipofisi, ghiandola  posta alla base del cranio, che detta i ritmi mestruali con la partecipazione attiva dell’ ipotalamo.

Il ciclo mestruale ha inizio il primo giorno di mestruazione e si completa dopo all’incirca 28 giorni ( più o meno 4 giorni). Per alcune donne è più breve, intervallo tra i cicli è inferiore ai 25 giorni (polimenorrea), per altre più lungo in cui la distanza tra due mestruazioni successive supera i 36 giorni (oligomenorrea). La durata del flusso mestruale può variare da tre ai sette giorni. La quantità del flusso del flusso mestruale è molto variabile essendo legata a valutazioni soggettive in media è compresa tra i 28 e gli 80 ml.

Per esemplificare l’intero ciclo potrebbe essere diviso in due fasi: una fase follicolare e una fase luteale.

La fase follicolare

Questa prima fase ha inizio con il secondo giorno del ciclo e si conclude con l’ espulsione dell’ ovocita dalle ovaie (ovulazione) e la sua migrazione nelle tube. Il nome deriva dal fatto che i follicoli presenti nelle ovaie, si attivano per produrre l’ ovulo e per farlo giungere a maturazione, oltre che per sintetizzare estrogeni e progesterone.

Questi due ormoni infatti hanno un ruolo molto importante: quello di ricostruire l’ endometrio, epitelio di rivestimento della cavità uterina che viene parzialmente  espulso con la mestruazione e che rappresenta il terreno  per l’impianto della futura gravidanza.

Intorno al 14° giorno, con la rottura del follicolo e la conseguente espulsione dell’ ovocita, la fase follicolare termina. La cellula uovo migra nelle tube di Falloppio (nell’ampolla tubarica ,occorrono 2-3 minuti) e qui sopravvive per circa 12-24 ore.

Bisogna inoltre considerare che gli spermatozoi possono sopravvivere fino a quattro giorni nell’ utero, per cui è possibile che l’ ovocita venga fecondato anche se si ha avuto un rapporto precedente alla sua espulsione.

La fase luteale

Questa seconda fase ha inizio con l’ espulsione dell’ovocita , e contemporaneamente sull’ovaio il follicolo che ha generato l’ovocita va incontro alla trasformazione in “corpo luteo”  principale fonte della produzione di progesterone, indispensabile per la preparazione dell'endometrio all’annidamento dell’embrione.

L’embrione giunge nell’utero dopo una sua permanenza nelle tube di circa 3-4 giorni , e  si impianta nell’ endometrio e da quel momento dopo 8 settimane si trasforma in feto. Nel caso in cui l’ovocita non venga fecondato, il livello di estrogeni e progesterone scende rapidamente e si avvia così lo sfaldamento dell’ endometrio, che viene espulso dalla vagina, dando luogo alla mestruazione.

Sei pronta a diventare mamma?

Ci sono una serie di fattori con i quali bisognerebbe fare i conti prima di intraprendere il cammino della gravidanza. Istintivamente si è portate dalla necessità di continuare la specie a desiderare una gravidanza come unica soluzione per la maturazione definitiva di una donna, come se il suo ruolo di donna si completasse solo nel ruolo di madre. Ma praticamente sarebbe opportuno, prima di imbarcarsi in quest’ avventura, porsi delle domande e affrontare delle questioni che, se irrisolte, potrebbero rivelarsi problematiche nel rapporto con il bambino e nella vita a venire.

Prima di tutto valutare la propria realtà di vita da donna e capire come adattare l’arrivo di un figlio a questa realtà, senza che il cambiamento si riveli sconvolgente e destabilizzante sulla propria esistenza.

Inoltre, bisogna osservare il rapporto che si ha avuto con la propria madre e scendere a patti con il fatto che, in tutta probabilità, quello è il tipo di rapporto che si riproporrà con la propria prole, poiché i nostri genitori rappresentano dei modelli di azione ai quali, anche inconscia mente, ci rifacciamo.

Un dettaglio non da poco da tenere in considerazione è il rapporto con il proprio partner, che è necessario sia solido. La nascita di un figlio infatti mette a dura prova la vita di qualsiasi coppia, per cui è fondamentale che entrambi i futuri genitori siano sicuri e pronti e sufficientemente maturi per accogliere questa novità nella loro esistenza. Se un rapporto è solido e se entrambi vogliono coronarlo con la nascita di un figlio, questo evento avrà modo di accadere nelle migliori condizioni possibili senza creare traumi.

Sentirsi a proprio agio con il proprio corpo è un’ altra condizione importante, poiché questo andrà incontro a grossi cambiamenti fisici, alcuni dei quali potrebbero essere definitivi. È importante abituarsi a percepire questi cambiamenti non come qualcosa di terribile da risolvere, ma come il segno lasciato da una gravidanza nella nostra vita, una cosa sicuramente meravigliosa, senza affannarsi nella cancellazione di ogni traccia con l’ansia del “ritornare a come ero prima”.

Infertilità: gli esami da fare

Quando dopo vari tentativi la gravidanza tanto desiderata non arriva, alla base potrebbero  esserci dei problemi di natura fisica, di lui o di lei, magari totalmente risolvibili. È il caso di rivolgersi a un centro di fertilità, che sia esso ospedaliero o privato, e sottoporsi ad alcuni accertamenti che servono a diagnosticare casi di infertilità dovuta a fattori patologici o fisiologici.

Quali esami deve fare la donna?

Gli esami di routine dei valori sanguigni (emocromo e quadro generale) vengono associati ad altri esami più specifici che sono indicati a seguire.

Screening ormonale nel sangue

Analisi del sangue con valutazione dei livelli di ormoni che riguardano l’ovulazione come il progesterone, la prolattina, l'estradiolo, ed esami tiroidei, per valutare il livello di TSH, FSH,LH, FT3 ed FT4. Anomalie del quadro ormonale, infatti possono indicare una mancata ovulazione, per cui basta intervenire per equilibrare la produzione di quegli ormoni che non sono in “regola” con gli altri.

Coltura di tampone vaginale e cervicale

Esame che valuta la presenza di infezioni batteriche cervicali e vaginali, come la Chlamydia, Gonococco e Micoplasmi , la vaginosi batterica che possono ostacolare il concepimento.

Ecografia pelvica

Questa serve a valutare il corretto funzionamento delle ovaie e a visualizzare eventuali cisti o altre patologie. La più efficace è quella via trans- vaginale.

Isterosalpinografia

Questo è un esame molto importante, che consiste in un’ ispezione ginecologica attraverso una radiografia con mezzo di contrasto . Viene effettuato per la valutazione di una possibile malformazione uterina o delle tube che potrebbe compromettere la buona riuscita dell’ istallazione dell’ ovocita fecondato. In questo caso, a seconda della sensibilità della persona, l’inserimento del mezzo di contrasto può essere un’ esperienza dolorosa.

Esame endoscopico (ISTEROSCOPIA)

Questa indagine viene effettuata solo in caso si sospetti la presenza di polipi uterini, aderenze , fibromi sottomucosi, malformazioni della cavità come i setti uterini. E’ una visualizzazione interna della cavità uterina che viene praticata attraverso l’ uso di un endoscopio a fibre ottiche, introdotto nel canale cervicale per via vaginale. Anche detto isteroscopia, è un esame importante perché in sede stessa d’ indagine si può intervenire per eliminare eventuali patologie una volta che le si è riscontrate.

Quali esami deve fare l'uomo?

Anche nel caso dell’ uomo si procede prima di tutto a un quadro generale delle analisi sanguigne. A seguire verranno valutati vari aspetti attraverso diverse indagini.

Spermiogramma

Questo è il primo esame che viene effettuato nell’ uomo ed è il più importante. Consiste in un’ analisi di un campione di liquido seminale che viene valutato in termini qualitativi e quantitativi. Viene effettuata la conta degli spermatozoi, per valutarne la quantità prodotta, la quantità di eiaculato, la mobilità degli spermatozoi prodotti, fondamentale perché questi siano in grado di risalire nelle tube e raggiungere l’ ovocita per fecondarlo, e la percentuale di spermatozoi con malformazioni. Si effettua dopo 4/5 giorni di astinenza sessuale.

Spermiocoltura

Esame praticato insieme allo spermiogramma, questo test serve per valutare la presenza di eventuali infezioni batteriche nel liquido seminale, come la Chlamydia e la Ureaplasma.

Dosaggio ormonale

Questo test viene chiesto nel caso si riscontrino anomalie nello spermiogramma e consiste nella valutazione dei livelli di FSH, ormone principalmente coinvolto nella produzione di sperma, testosterone, LH, estradiolo e prolattina.

Ecodoppler

Questo test è un’ecografia a livello dello scroto che viene effettuata quando si sospetta una possibile varicocele, che è tra le cause più diffuse dell’infertilità maschile.

Data pubblicazione: 18 maggio 2014 Ultimo aggiornamento: 04 novembre 2022

Autore

blasinicola
Dr. Nicola Blasi Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso Università di BARI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 4485.

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