Obesita cause rischi

Il punto sull'obesità

Il World Obesity day, Giornata Mondiale dell'Obesità celebrata lo scorso 4 marzo, promosso dalla World Obesity Federation, è una ricorrenza nata con lo scopo di aumentare le conoscenze sulla patologia dell'obesità e promuovere politiche di prevenzione e cura.

Obesità: dati attuali e prospettive future

L'obesità rappresenta una delle principali problematiche di salute pubblica a livello mondiale, riguarda circa 800 milioni di persone con un costo globale previsto entro il 2025 di 1000 miliardi di dollari.

In Italia attualmente sono 18 milioni le persone adulte in sovrappeso (35,5%) e circa 5 milioni quelle obese, ovvero una persona su dieci. Nei bambini, certifica l'ISTAT, uno su tre, nella fascia di età fino a otto anni, è obeso. L'Italia è ai primi posti in Europa per obesità infantile e il quarto nel mondo, preceduta da USA, Nuova Zelanda e Grecia.

Secondo dati dell'OMS il numero delle persone obese nel mondo è triplicato dagli anni '70 ad oggi e l'obesità infantile è quintuplicata da quarant 'anni fa. È una vera epidemia mondiale che si sta diffondendo in molti paesi e che potrà determinare problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni e un enorme impatto clinico ed economico, essendo l'obesità un importante fattore di rischio per diabete di tipo 2 (il 45% dei casi), per malattie cardiovascolari e per alcune forme di tumore (fino ad un 41%).

Quali sono i fattori di rischio?

L'obesità è una malattia multifattoriale, influenzata da fattori genetici, ambientali e psicologici.

Alla base c'è una scorretta alimentazione, caratterizzata da cibi ad alto valore energetico e con scarso potere saziante il cosidetto junk food, ovvero “il cibo spazzatura”; alimenti processati, ipercalorici, carboidrati raffinati e grassi, con scarso consumo di fibre.

Obesità e cibo spazzatura

Prevale una malnutrizione in eccesso e una scarsa attività fisica, mentre si assiste al declino della Dieta Mediterranea, salutare perché a base di ingredienti semplici, freschi e del territorio.

L'obesità è caratterizzata da un eccessivo aumento di peso dovuto ad accumulo di tessuto adiposo: viene definita attraverso l'indice di massa corporeo, un dato biometrico che mette a confronto peso e altezza. Sono considerati:

  • obesi soggetti con indice di massa corporeo IMC,maggiore di 30 kg/m al quadrato;
  • in sovrappeso individui con IMC fra 25 e 30.

Quali sono le complicanze?

L'obesità rappresenta la principale causa di morte prevenibile in tutto il mondo per:

  • malattie croniche non trasmissibili;
  • malattie cardiovascolari quali ictus, infarto, ipertensione;
  • diabete di tipo 2;
  • malattie autoimmuni, patologie la cui insorgenza è favorita dallo stato infiammatorio cronico dei soggetti obesi.

Sovrappeso e obesità favoriscono l'insorgenza di patologie allergiche, di malattie degenerative come l'Alzheimer e, riducendo la sorveglianza immunitaria, anche del cancro.

Per approfondire:Ritenzione idrica: cause e rimedi

Obesità e Covid-19

L'obesità è un importante fattore di rischio per la mortalità da Covid-19 per lo sviluppo di sindrome respiratoria acuta grave.

Recenti studi pubblicati su Obesity Reviews, rivista della World Obesity Federation, rilevano che il 43% delle persone ricoverate per Covid-19 erano obese, con necessità di ricovero in terapia intensiva e con una percentuale di mortalità superiore al 26% rispetto a persone normopeso. Per questa ragione le persone con obesità quali soggetti fragili sono state inserite tra le categorie prioritarie nella campagna di vaccinazione contro il Covid-19.

L'importanza dell'informazione sull'obesità

I pregiudizi e lo stigma attorno al tema dell'obesità sono molti, l'obesità non è un condizione che suscita empatia perché si attribuisce una responsabilità a chi ne è affetto e si pensa alla regolazione del peso corporeo come una questione di semplice “volontà” o di semplice aggiustamento della dieta. Per anni i media hanno ridicolizzato certi corpi imponendo un modello di fisicità volto alla ricerca dello standard e della perfezione.

Obesità e mancanza di informazione

L'educazione, l'informazione e una svolta culturale sono indispensabili per facilitare la consapevolezza sia della persona obesa che deve essere conscia di avere una malattia e quindi di doversi rivolgere ad un professionista. Anche l'opinione pubblica e parte del mondo sanitario hanno una visione superficiale del problema e a livello globale molti sistemi sanitari sono discriminanti nell'accesso alle cure e ai trattamenti e non offrono al paziente obeso un livello di assistenza come per altre malattie croniche, come il cancro e il diabete e le malattie cardiovascolari.

In Italia sono limitati i programmi di educazione terapeutica e di modificazione dello stile di vita, nessun farmaco disponibile per l'obesità è rimborsabile dal servizio Sanitario Nazionale e l'accesso alla terapia chirurgica bariatrica è ancora molto difficile.

Data pubblicazione: 14 settembre 2021

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1 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Mi permetto di far notare l'errore logico.

> Siamo il primo paese europeo per obesità infantile e il quarto nel mondo, preceduti soltanto da USA, Nuova Zelanda e Grecia.

Non possiamo essere il primo paese in Europa e, allo stesso tempo, il quarto nel mondo preceduto da un paese europeo.

Amen.

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