Erezioni notturne fastidiose: priapismo, disturbi del sonno o altro?

Egregi dottori, sono un uomo di 49 anni e da ormai più di un anno soffro di erezioni notturne che non definirei dolorose ma fastidiose per il senso di tensione/costrizione del pene per alleviare la quale a volte tolgo l’intimo.
Inizialmente davo per scontato che mi svegliassi a causa del fastidio legato all’erezione ma documentandomi, anche su questo sito, ho letto che questo mio svegliarmi con un’erezione potrebbe anche essere legato a disturbi del sonno che mi fanno svegliare durante le erezioni fisiologiche che si hanno durante la fase REM.
Se mi alzo e vado ad urinare o tolgo l’intimo eliminando il senso di costrizione l’erezione scompare in poco tempo anche meno di 1 o 2 minuti.
L’erezione si può ripresentare di nuovo quando mi riaddormento portandomi di nuovo a svegliarmi.
Ciò accade quasi tutte le notti durante il sonno e mai quando sono sveglio.
Non ho problemi di funzionalità del pene, non ho mai assunto farmaci per l’erezione, non assumo droghe ne alcol, non fumo e non sono sovrappeso e direi circa il 50% delle notti mi alzo per urinare.
Vorrei porvi le seguenti domande
1) Se i miei risvegli notturni fossero provocati da disturbi del sonno sarebbe normale svegliarsi con quel senso di tensione/costrizione nel pene dato che ho letto che le erezioni fisiologiche che avvengono durante la fase REM durano solo 10 minuti?

2) Sono portatore di 2 mutazioni protrombotiche MTHFR 677TT (per la quale assumo un complesso di vitamine B attive) e PAI-1 4G/4G (ho i livelli di omocisteina nella norma mentre non ho mai controllato i livelli elevati dell'inibitore del plasminogeno-1) e vorrei sapere se queste mutazioni possono contribuire all’insorgere di problemi di priapismo.

3) Ho un prolasso muco-emorroidario di 3 grado ed in attesa di operazione sto assumendo diosmina da circa 1 anno e mezzo e vorrei sapere se questa può provocare questo problema.

4) Ho problemi di iperlipidemia che curo con l’assunzione di Ezetimibe 10mg/gg e vorrei sapere se questa può provocare questo problema. Ho inoltre leggera ipertensione 125/85.

5) Dati i tempi per arrivare ad una visita specialistica vorrei chiederVi quali esami sarebbe bene avere già pronti da portare all’andrologo (che presumo essere lo specialista di riferimento per questa problematica correggetemi se sbaglio) per poter vagliare le problematiche di infezioni problemi alla prostata o altro che possano produrre tale problematica.

6) Ho letto che la fisioterapia del pavimento pelvico, esercizi di Kegel possono aiutare a ridurre questa problematica, è vero?

Ringrazio in anticipo gli egregi dottori che vorranno rispondermi e porgo loro i miei cordiali saluti.
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 57.2k 1.3k
Gentile lettore,

le erezioni notturne sono fisiologiche e avvengono principalmente durante la fase REM del sonno. La loro durata può variare. Se l'erezione è percepita come fastidiosa e porta al risveglio, potrebbe essere dovuta a una maggiore sensibilità o a un risveglio parziale durante la fase REM. È possibile che un disturbo del sonno interrompa il ciclo normale, causando dei risvegli durante l'erezione, amplificando la percezione del fastidio. La durata di 10 minuti riportata è una media, ma la percezione soggettiva e la sensibilità individuale possono far sembrare l'erezione più lunga o fastidiosa.
Le mutazioni MTHFR 677TT e PAI-1 4G/4G sono associate a un aumentato rischio trombotico, ma non sono direttamente collegate all'insorgenza di priapismo. Il priapismo è più comunemente associato a farmaci, traumi, disturbi ematologici o neurologici.
La Diosmina, che lei assume, è un flavonoide usato per problemi venosi e linfatici. Non ci sono evidenze che questo farmaco causi erezioni notturne fastidiose.
L'Ezetimibe è invece un farmaco per l'iperlipidemia. anche questo prodotto non è noto per causare erezioni notturne fastidiose.
Per valutare le possibili cause dei suoi sintomi e disturbi l'andrologo potrebbe eventualmente richiederle come valutazioni preliminari:
- Analisi delle urine con urinocoltura.
- Eventualmente, esami del sangue come PSA (antigene prostatico specifico), se indicato in base all'età e ai sintomi, e valutazione della funzionalità renale.
- In alcuni casi, potrebbe essere utile un'ecografia dell'apparato uro genitale comprese le borse scrotali scrotale per escludere patologie testicolari ed eventualmente anche un ecocolordoppler delle arterie peniene.
È consigliabile avere sempre a portata di mano la storia clinica completa, inclusi i farmaci assunti.
Per quanto riguarda la fisioterapia del pavimento pelvico e gli esercizi di Kegel questi possono essere utili per migliorare il controllo muscolare e la circolazione nella zona, e in alcuni casi possono aiutare a gestire i sintomi come le erezioni notturne fastidiose, soprattutto se correlate a tensioni muscolari o a problemi di circolazione locale. Tuttavia, non è una cura standard e l'efficacia varia molto da individuo a individuo.
Ora comunque è decisiva, anche prima di fare delle valutazioni diagnostiche magari inutili, la valutazione clinica condotta da un esperto andrologo per arrivare ad una diagnosi accurata e poi ad indicarle un preciso piano di trattamento personalizzato.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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