prostatite cronica, dolore pelvico, eiaculazione precoce: cambio terapia, cosa fare?
Buongiorno ho 43 anni e soffro di prostatite cronica e dolore pelvico cronico da oramai 5 anni.
Dopo svariate cure e terapie fortunatamente a oggi la situazione è generalmente sopportabile.
Unico deficit è eiaculazione precoce mentre fortunatamente erezione decente.
Dopo visita psichiatrica lo specialista mi ha prescritto anafranil e step by step siamo arrivati a 50 mg in combinazione con rivotril 10 gocce 2 volte al di'.
Sinceramente a livello pelvico sono RINATO e dopo tanto tempo mi sono sentito...quasi normale...anche a livello di durata nel rapporto.
Problema è che a livello di erezione un po' fiacco.
Dopo una visita successiva andrologica lo specialista mi ha totalmente bloccato questo tipo di cura prescrivendomi daparox a partire da 20 mg a salire.
A questo punto cosa dovrei fare?
Consigli?
Grazie
Dopo svariate cure e terapie fortunatamente a oggi la situazione è generalmente sopportabile.
Unico deficit è eiaculazione precoce mentre fortunatamente erezione decente.
Dopo visita psichiatrica lo specialista mi ha prescritto anafranil e step by step siamo arrivati a 50 mg in combinazione con rivotril 10 gocce 2 volte al di'.
Sinceramente a livello pelvico sono RINATO e dopo tanto tempo mi sono sentito...quasi normale...anche a livello di durata nel rapporto.
Problema è che a livello di erezione un po' fiacco.
Dopo una visita successiva andrologica lo specialista mi ha totalmente bloccato questo tipo di cura prescrivendomi daparox a partire da 20 mg a salire.
A questo punto cosa dovrei fare?
Consigli?
Grazie
Gentile lettore,
la situazione clinica descritta è complessa, poiché coinvolge sia aspetti andrologici e urologici (prostatite cronica, dolore pelvico, eiaculazione precoce, disfunzione erettile) che psichiatrici (ansia, forse depressione?).
L'approccio terapeutico attuale, con antidepressivi triciclici e benzodiazepine, sembra averla sollevata dal dolore pelvico e dall'eiaculazione precoce, ma ha compromesso purtroppol'erezione.
L'andrologo ha interrotto questa terapia, probabilmente a causa dell'effetto collaterale sull'erezione e/o per una diversa valutazione del quadro clinico, prescrivendo così della paroxetina, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina.
Data la complessità del suo quadro clinico, è fondamentale ora una stretta collaborazione tra l'andrologo e lo psichiatra per ottimizzare la terapia, bilanciando i benefici e gli effetti collaterali delle terapie proposte su tutti i suoi sintomi.
È importante discutere apertamente con entrambi gli specialisti dei benefici ottenuti con anafranil, dell'effetto indesiderato sull'erezione, e delle proprie preoccupazioni riguardo alla paroxetina.
La decisione su come procedere dipenderà dalla valutazione congiunta e diretta dei benefici e dei rischi che si possono avere.
Potrebbe essere necessario un aggiustamento della terapia o una combinazione di approcci.
Un cordiale saluto.
la situazione clinica descritta è complessa, poiché coinvolge sia aspetti andrologici e urologici (prostatite cronica, dolore pelvico, eiaculazione precoce, disfunzione erettile) che psichiatrici (ansia, forse depressione?).
L'approccio terapeutico attuale, con antidepressivi triciclici e benzodiazepine, sembra averla sollevata dal dolore pelvico e dall'eiaculazione precoce, ma ha compromesso purtroppol'erezione.
L'andrologo ha interrotto questa terapia, probabilmente a causa dell'effetto collaterale sull'erezione e/o per una diversa valutazione del quadro clinico, prescrivendo così della paroxetina, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina.
Data la complessità del suo quadro clinico, è fondamentale ora una stretta collaborazione tra l'andrologo e lo psichiatra per ottimizzare la terapia, bilanciando i benefici e gli effetti collaterali delle terapie proposte su tutti i suoi sintomi.
È importante discutere apertamente con entrambi gli specialisti dei benefici ottenuti con anafranil, dell'effetto indesiderato sull'erezione, e delle proprie preoccupazioni riguardo alla paroxetina.
La decisione su come procedere dipenderà dalla valutazione congiunta e diretta dei benefici e dei rischi che si possono avere.
Potrebbe essere necessario un aggiustamento della terapia o una combinazione di approcci.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 183 visite dal 15/11/2025.
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Approfondimento su Prostatite
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