Prostatite ricorrente: Bactrim o Ciproxin in attesa di coltura?

Nel 2015 - 2019 - 2022 ho avuto episodi di prostatite batterica.

Nel '15 furono Escherichia Coli multiresistenti, nel '19 e '22 Klebsiella

Nel '15 ci fu una "falsa partenza" col Ciproxin (a monte della spermocoltura).
Ci fu una mitigazione dei fenomeni e dopo circa 20 giorni una "esplosione" con febbre molto alta (39, 5 C, controllata con tachipirina).
Ci fu poi trattamento di 21 giorni con ertapenem in ospedale, infusioni giornaliere in D.
H.
Negli altri due episodi (Klebsiella) si gestì con Ciproxin, con completa e stabile remissione dei sintomi.


Faccio una visita di controllo urologica annuale.


Tre giorni fa, dopo un paio di giorni in cui l'unica anomalia era il mitto notturno piuttosto frenato (cosa che nella mia "normalità" un poco va e viene a periodi), è apparso con veemenza quello che sembra un nuovo episodio.


Febbre mattutina rapidamente salita a 38, 5 C, dolore pavimento pelvico e zone circostanti, mitto quasi bloccato: attesa di 10/15 secondi per inizio e poi portata insufficiente a generare rivolo continuo, astenia, inappetenza.


Quello stesso mattino prodotti campioni per uro e spermocoltura.
Referto sarà consegnato il 5/11.

Sintomi insorti il 26/25 ottobre.


Quesito: nell'attesa del referto colturale, assumere Bactrim o Ciproxin?


Un giovane parente infettivologo, che lavora nel campo della gestione infezioni da protesi ginocchio, mi suggerito di iniziare con Bactrim forte, di cui ho assunto finora 3 compresse (2 al gg)
L'urologa, con cui inizialmente non ero riuscito a interagire, disse invece poi "subito Ciproxin", avendole detto del Bactrim già iniziato, aggiungendo "il Bactrim non mi dà fiducia qui".


Al momento, dopo 3 assunzioni di Bactrim:
- febbre a 12 ore da ultima tachipirina scesa a 37, 3 C (ore 9 mattino)
- mitto sempre scarso ma attesa breve e getto continuo
- dolori pelvici scomparsi
-astenia e inappetenza..."dimezzate",

Ho comesso "l'errore" (solo per fretta) di coinvolgere due professionalità che su questo punto hanno opinioni diverse.

Magari lei mi dirà "sulla base di quanto riferisce i due farmaci si presentano equivalenti"...oppure con la sua opinione diversa farà pendere la bilancia.

Suppongo che se devo "cambiare cavallo" meglio che lo faccia tempestivamente.


PS: sono alto 1, 72 m e peso 60 kg (non appare nel riassunto! ! ! )

Molte grazie saluti, AP
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
L’infettivologo è certamente è più al corrente delle attuali linee guida sul trattamento antibiotico, che consigliano di limitare l’utilizzo dei chinolonici (es. ciprofloxacina) alle sole situazioni gravi e complicate. Questo per la frequenza e relativa gravità degli effetti collaterali. Pertanto, come terapia empirica è senz’altro più corretto utilizzare il - vecchio - sulfametossazolo-trimetoprim. Si valuterà poi l’esito della coltura, con molto buon senso.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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