Disturbi urinari di difficile diagnosi

Salve dottori,
Sono da mesi alle prese con disturbi di natura andrò/urologica che sembrano non trovare una spiegazione precisa.

Nel mese di luglio ho cominciato ad accusare un moderato dolore al testicolo sinistro, associato talvolta a fastidi lungo l'asta del pene (un misto tra lievi dolori e bruciori, come se ci fosse un corpo estraneo).

Fatta ecografia addome e scroto, il medico mi diagnostica una epididimite e una "infiammazione" dei dotti deferenti.
Mi prescrive bactrim x7gg e zachelase x20gg, con i quali il dolore sparisce nei primi giorni per poi ripresentarsi (ma in maniera più lieve e sporadica).

Data la non totale guarigione decido di effettuare dopo un mese urinocoltura e spermiocoltura le quali risultano negative.

Nel frattempo il dolore al testicolo si rimanifesta solo sporadicamente, e si avvicendano altri sintomi quali pressione in zona perineale, sporadici dolorini in zona vescicale, e questa sensazione spesso presente di disagio lungo il pene.

Effettuo visita urologica, uroflussometria, ed ecocolordoppler scrotale.

L'uroflussimetria presentava un Qmax 14.5, un po' scarso per i miei 30 anni, ma secondo l'urologo era da escludere un'ostruzione data la forma a campana della curva, la quantità espulsa eccessiva (440 ml) e l'assenza di residuo vescicale.

Mi viene prescritto riflog supposte x10gg e forprost flogo 400 x30gg, quindi si prende per una prostatite.


Io però ho il dubbio di soffrire di una stenosi uretrale, magari agli stadi iniziali.
Dopo queste indagini mi sono reso conto che il mio flusso urinario non è lo stesso di un anno fa, lo vedo più sottile e meno rapido.
Inoltre capita che se 'spremo' il pene, esca veramente un po' di urina intrappolata.

Ho notato anche una riduzione del flusso la mattina, è ancora più lento e spesso devo tornare in bagno poco dopo per svuotare del tutto.


Ad oggi sono a 5gg dall'inizio della cura con riflog supposte, ma non vedo miglioramenti.
Anzi, con il tempo i sintomi hanno solo virato verso un peggioramento della parte urinaria.

Secondo voi, come dovrei comportarmi?
Aspettare il termine di questa cura "farmacologica" (integratori a dire la verità) oppure cambiare medico ed indagare su una possibile stenosi?
Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
Una stenosi dell’uretra si manifesta in genere con segni decisamente più evidenti. La sua situazione rimanda certamente ad un quadro di congestione / infiammazione della prostata, non necessariamente a causa infettiva, che potrebbe essere in parte favorito da una scarsa compiacenza congenita (stenosi/sclerosi) del collo vescicale. Per accertare questa condizione, è necessaria in primo luogo una valutazione endoscopica. Le indicazioni devono però essere valutate da un nostro Collega che la segua direttamente, con il quale lei abbia un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/

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Salve dottore, innanzitutto grazie per la risposta celere.
Un principio di stenosi, invece, quali segni evidenti dovrebbe dare tali da discriminarla da una prostatite? (Ovviamente prescindendo dal fatto che per appurarsene servirebbe un'endoscopia).
Glielo chiedo perché ormai i sintomi sono tutti relativi al pene, e in sede di visita urologica non ho provato dolore all'ispezione rettale.
Un dolore lungo l'asta e "dentro" il glande dopo la minzione, gocciolamento terminale e post minzione, diminuzione del flusso urinario, sensazione costante di liquido bloccato nel pene. Possono quindi essere ricondotti ad una prostatite?
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Dr. Paolo Piana Urologo 49.7k 2k
La stenosi dell’uretra non si manifesta con dolore o disturbi irritativi, ma solo con una costante e cospicua riduzione del flusso urinario.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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