Eiaculazione ritardata

Salve a tutti,
ho letto l'articolo il cui link è il seguente https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html

Francamente mi sono riconosciuto un pò nel caso di persona con tendenza ad allungare il rapporto, soprattutto se con partner occasionali nel momento in cui quindi può esserci maggiore tensione o stress da prestazione.
Premetto che oramai sono tanti anni che non ho più una relazione stabile, e che quindi non mi trovo mai in condizioni "ideali" per poter dare una precisa valutazione della mia tendenza. La mia domanda è: ho sempre avuto l'impressione, anche nei preliminari ad aver non tantissima sensibilità sul glande; chiedevo quale può essere un tempo di riferimento per un normale rapporto, superato il quale si ricade nella casistica dell'articolo. A me è capitato di andare avanti anche intorno all'ora in occasione di certi rapporti, e dopo un pò di minuti perdere quella sensibilità iniziale. Diciamo che di norma vado ben oltre i 10-15 minuti. Potete darmi un Vostro cortese parere? Al di là della quantità, lamento in generale la qualità del rapporto; anche se va tenuto in considerazione quanto detto all'inizio.
Ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Pierluigi Izzo Andrologo, Sessuologo 28.9k 642 1
Caro Utente,non specifica se sia stato visitato da uno specialista e/o se soffra di infiammazione dell'apparato genitale (prostata,vescicole seminali e ghiandole bulbo uretrali).Il quadro clinico é paragonabile a quello in corso in caso di un forte raffeddore,quando le papille gustative sono rese iposensibili dallo stato infiammatorio,impedendo di gustare il sapore. Contatti uno specialista reale.Cordialità.

Dr. Pierluigi Izzo
www.studiomedicoizzo.it
info@studiomedicoizzo.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buongiorno,
allego qualche nota a quelle del dottor Izzo che condivido.

La lettura che ha allegato è la mia. Ma parla
“chiaramente” di diagnosi Andro-sessuologica, che mi sembra le manchi.

Le allego questa video intervista dove troverà tanto altro.

https://m.youtube.com/watch?t=1s&v=2C-f9gHy-jE

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2022
Ex utente
Gentilissimo Dottori,
Vi ringrazio intanto per la pronta e cortese risposta . Per il Dott Pierluigi: non ho mai effettuato visite, a occhio direi di non aver sofferto mai delle patologie da lei citate . Segnalo solo delle piccole papille nel retro del glande , che provocano un leggero solletico in caso di stimolazione orale : esse sono state presenti per anni comunque. Ovviamente il mio "ad occhio" non ha alcun valore.... e mi suggerisca se devo procedere . Diciamo che quando ero fidanzato Il piacere era più "normale".
Per la Dott . Valeria : la ringrazio molto del materiale fornirono che ho visionato . In tutto mi riconosco nella figura del controllore che Lei cita in intervista, si ho un un bel Rottweiler che deve fare sempre la guardia , forse perché le relazioni che stabilisco sono sempre con un certo coefficiente di rischio . Il percorso logico sarebbe dunque Sassuolo e quindi andrologo? Inoltre : il fatto che sia single da troppo tempo , può essere una condizione opportuna per una valutazione o mi consigliate di instaurare una relazione stabile?
Non vorrei crearmi un problema che non c'è ma neppure lasciarmi sfuggire l'occasione di approfondire questo tema. La qualità della mia attività sessuale è sul basso andante. Ciò mi butta giù perché a volte penso che così non mi potrei proporre neppure in una relazione stabile .... come se non valesse più la pena neppure averla. Tecnicamente non credo di aver problemi sull'"idraulica del sistema" ( scusate il termine ma ho un profilo molto tecnico :-)) : a volte recupero l'erezione anche dopo soli 10-15 minuti dall'ultimo orgasmo (e ho 44 anni): ma non è una gara , la cosa per cui mi rivolgo a voi è per identificare un possibile problema in una possibile relazione di coppia. Vi ringrazio ancora tantissimo Gentilissimi.
Cordiali saluti
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La diagnosi non obbliga al vivere in coppia, così come l’eventuale terapia, che dipende sempre dalla diagnosi andrò-sessuologica.

La latitanza terapeutica rinforza la disfunzione.
[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2022
Ex utente
Grazie ancora Dottoressa, farò un passaggio Sessuologo --> Andrologo appena possibile.
cordiali saluti