Improvviso calo del desiderio e della sensibilità delle zone erogene. difficoltà di erezione.

Salve. Di recente ho sperimentato, per la prima volta in assoluto, un'improvvisa difficoltà ad ottenere e mantenere una soddisfacente erezione anche in presenza di stimoli importanti (finora si verificava il fenomeno opposto, ossia una marcata rapidità di eccitazione, di ottenimento di un'eccellente erezione e di raggiungimento dell'orgasmo), accompagnata da una diminuzione della sensibilità del pene, dei testicoli e della zona inguinale in genere (finora anche eccessivamente sensibili agli stimoli) e da una relativa perdita di interesse verso l'attività sessuale. Ciò si è verificato circa due settimane fa, dopo due giorni di intensa attività sessuale con la mia partner (viviamo a distanza, dunque non avevo rapporti da qualche mese); improvvisamente, non riuscivo più ad eccitarmi sufficientemente nonostante gli stimoli. Tale situazione si è mantenuta per 2 giorni; nei successivi 3 giorni la situazione è parzialmente migliorata, è ritornata una buona risposta agli stimoli (seppure minore rispetto a quanto avveniva in precedenza) e riuscivo ad avere un'erezione piuttosto soddisfacente (sebbene a mio parere meno vigorosa del solito) e idonea alla penetrazione; in ogni caso, ho rilevato comunque una maggiore lentezza nell'ottenere l'erezione e nel raggiungere l'orgasmo, una diminuita sensibilità del pene e delle zone circostanti (solitamente anche troppo sensibili, pur in presenza di stimoli minimi), una minore sensazione di piacere durante l'atto sessuale e l'orgasmo e, in generale, una certa diminuzione del desiderio (sebbene, tuttavia, ciò potrebbe anche dipendere dal contraccolpo psicologico subito in seguito ai citati episodi: chiaramente il fenomeno è diventato immediatamente fonte di grande preoccupazione e scoramento). Ora sono lontano dalla mia partner: non ho rapporti e l'attività sessuale può limitarsi alla sola masturbazione. Ed è qui che mi accorgo che il problema persiste: riscontro, in generale, uno scarso interesse verso la sfera sessuale e una certa difficoltà ad eccitarmi (finora mi bastava davvero poco); i tentativi di masturbazione (che, comunque, conduco in uno stato psicologico alterato dalla preoccupazione e dalla volontà di analizzare la situazione piuttosto che di concentrarmi sull'ottenimento del piacere) non sempre vanno a buon fine: in alcuni casi vi è una buona erezione (seppure, a mio avviso, non del tutto piena come in precedenza), in altri casi non riesco ad ottenerla affatto (e proseguendo con gli stimoli si verifica addirittura eiaculazione senza erezione). Il mio stile di vita non è sano: sebbene svolga attività sportiva con molta frequenza, le abitudini alimentari sono cattive (eccesso di grassi, zuccheri), fumo 20 sigarette al giorno, utilizzo frequentemente alcool e THC. Non soffro di disturbi urinari, anche se una recente analisi delle urine ha registrato 'RARI LEUCOCITI' alla voce 'microscopio urine'. Le erezioni notturne/mattutine si verificano, ma mi sembra siano meno vigorose. Grazie a chi interverrà.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore
potrebbero essere presenti fattori emozionali psicologici ma anche elementi vascolari, circolatori, che impediscono al maschio di conseguire una ottimale rigidità con la possibilità di mantenerla nel tempo
ne parli con uno specialista
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

la ringrazio molto per il suo utile contributo. Effettivamente, la componente psicologica potrebbe rivestire un'importanza primaria nel caso di specie: la principale "stranezza" che avverto, infatti, è proprio la drastica e improvvisa riduzione del desiderio sessuale, che potrei anche arrivare a definire come una (quasi) totale perdita di interesse verso il sesso e le pratiche sessuali; è come se, improvvisamente, il sesso abbia smesso di rappresentare un'attrattiva per me. C'è anche da considerare che il periodo attuale è per me tutt'altro che sereno dal punto di vista economico-lavorativo. Si potrebbe, quindi, anche ipotizzare che le descritte difficoltà di carattere fisico-fisiologico siano una conseguenza diretta di problematiche di natura psicologica.
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