Colecistite litisiaca su paziente recentemente infartuato

Chiedo un consulto per mio padre di anni 65 anni, cardiopatico da più di 30 anni e che ha avuto un infarto nel mese di maggio 2025.
A luglio ha dolori addominali forti, e recandosi al PS si fa diagnosi di colecistite litisiaca.
Tuttavia i medici dicono che visto il recente infarto non potrà essere sottoposto a colecistectomia prima di 6 mesi dall'infarto.
Mio padre però ha continui episodi febbrili con picchi di 39, per i quali sono stati prescritti due antibiotici diversi.
Gli episodi febbrili continuano e mio padre ha perso molto peso, perché inappetente e quando fa piccoli pasti, leggeri e comunque privi di grassi accusa forte gonfiore e tensione addominale.

Si deve continuare così con questa febbre fino a novembre, mese dal quale potrebbe fare colecistectomia?
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
La situazione descritta è complessa e richiede un'attenta valutazione. I recenti lineamenti guida cardiovascolari consigliano di posticipare interventi chirurgici maggiori, come la colecistectomia, per almeno 6 mesi dopo un infarto miocardico acuto, a meno che non vi siano indicazioni urgenti.
Tuttavia, la colecistite litiasica complicata da febbre persistente, perdita di peso e inappetenza rappresenta una condizione potenzialmente grave che, se non gestita adeguatamente, può portare a complicanze come colangite, sepsi o perforazione della colecisti. La gestione antibiotica, pur necessaria, non risolve il problema di fondo, che è la colecisti infiammata e piena di calcoli.
Ecco alcune considerazioni e possibili opzioni:

- Valutazione del rischio cardiovascolare: È fondamentale una nuova valutazione cardiologica per accertare lo stato attuale del cuore di suo padre. Il rischio di un nuovo evento cardiovascolare deve essere pesato attentamente rispetto al rischio di non trattare la colecistite.
- Opzioni chirurgiche:

- Colecistectomia laparoscopica: Considerata l'opzione preferibile, in quanto meno invasiva.
- Colecistostomia percutanea: Un'alternativa meno invasiva alla colecistectomia, che consiste nel drenare la bile attraverso un tubo inserito nella colecisti. Potrebbe essere una soluzione temporanea per controllare l'infezione e stabilizzare l'utente, ritardando la colecistectomia definitiva.

- Gestione medica intensiva: Se l'intervento chirurgico è considerato troppo rischioso, una gestione medica intensiva con antibiotici, idratazione e controllo del dolore potrebbe essere tentata, ma la probabilità di recidive e complicanze rimane alta.
- Consulto multidisciplinare: Un consulto con un anestesista, un cardiochirurgo ed un chirurgo generale è essenziale per valutare i rischi e i benefici delle diverse opzioni, tenendo conto della specifica condizione cardiovascolare di suo padre e della gravità della colecistite.
È importante discutere apertamente con i medici curanti la situazione, i rischi e i benefici di ciascuna opzione, inclusa la possibilità di un intervento chirurgico anticipato o di una gestione alternativa come la colecistostomia percutanea, se appropriata. Attendere fino a novembre potrebbe essere la scelta migliore se la condizione di suo padre no peggiora o persiste.
Cordiali saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Cistite

La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

Leggi tutto

Consulti simili su cistite

Altri consulti in chirurgia del digerente