Colecistite litisiaca su paziente recentemente infartuato
Chiedo un consulto per mio padre di anni 65 anni, cardiopatico da più di 30 anni e che ha avuto un infarto nel mese di maggio 2025.
A luglio ha dolori addominali forti, e recandosi al PS si fa diagnosi di colecistite litisiaca.
Tuttavia i medici dicono che visto il recente infarto non potrà essere sottoposto a colecistectomia prima di 6 mesi dall'infarto.
Mio padre però ha continui episodi febbrili con picchi di 39, per i quali sono stati prescritti due antibiotici diversi.
Gli episodi febbrili continuano e mio padre ha perso molto peso, perché inappetente e quando fa piccoli pasti, leggeri e comunque privi di grassi accusa forte gonfiore e tensione addominale.
Si deve continuare così con questa febbre fino a novembre, mese dal quale potrebbe fare colecistectomia?
A luglio ha dolori addominali forti, e recandosi al PS si fa diagnosi di colecistite litisiaca.
Tuttavia i medici dicono che visto il recente infarto non potrà essere sottoposto a colecistectomia prima di 6 mesi dall'infarto.
Mio padre però ha continui episodi febbrili con picchi di 39, per i quali sono stati prescritti due antibiotici diversi.
Gli episodi febbrili continuano e mio padre ha perso molto peso, perché inappetente e quando fa piccoli pasti, leggeri e comunque privi di grassi accusa forte gonfiore e tensione addominale.
Si deve continuare così con questa febbre fino a novembre, mese dal quale potrebbe fare colecistectomia?
La situazione descritta è complessa e richiede un'attenta valutazione. I recenti lineamenti guida cardiovascolari consigliano di posticipare interventi chirurgici maggiori, come la colecistectomia, per almeno 6 mesi dopo un infarto miocardico acuto, a meno che non vi siano indicazioni urgenti.
Tuttavia, la colecistite litiasica complicata da febbre persistente, perdita di peso e inappetenza rappresenta una condizione potenzialmente grave che, se non gestita adeguatamente, può portare a complicanze come colangite, sepsi o perforazione della colecisti. La gestione antibiotica, pur necessaria, non risolve il problema di fondo, che è la colecisti infiammata e piena di calcoli.
Ecco alcune considerazioni e possibili opzioni:
- Valutazione del rischio cardiovascolare: È fondamentale una nuova valutazione cardiologica per accertare lo stato attuale del cuore di suo padre. Il rischio di un nuovo evento cardiovascolare deve essere pesato attentamente rispetto al rischio di non trattare la colecistite.
- Opzioni chirurgiche:
- Colecistectomia laparoscopica: Considerata l'opzione preferibile, in quanto meno invasiva.
- Colecistostomia percutanea: Un'alternativa meno invasiva alla colecistectomia, che consiste nel drenare la bile attraverso un tubo inserito nella colecisti. Potrebbe essere una soluzione temporanea per controllare l'infezione e stabilizzare l'utente, ritardando la colecistectomia definitiva.
- Gestione medica intensiva: Se l'intervento chirurgico è considerato troppo rischioso, una gestione medica intensiva con antibiotici, idratazione e controllo del dolore potrebbe essere tentata, ma la probabilità di recidive e complicanze rimane alta.
- Consulto multidisciplinare: Un consulto con un anestesista, un cardiochirurgo ed un chirurgo generale è essenziale per valutare i rischi e i benefici delle diverse opzioni, tenendo conto della specifica condizione cardiovascolare di suo padre e della gravità della colecistite.
È importante discutere apertamente con i medici curanti la situazione, i rischi e i benefici di ciascuna opzione, inclusa la possibilità di un intervento chirurgico anticipato o di una gestione alternativa come la colecistostomia percutanea, se appropriata. Attendere fino a novembre potrebbe essere la scelta migliore se la condizione di suo padre no peggiora o persiste.
Cordiali saluti
Tuttavia, la colecistite litiasica complicata da febbre persistente, perdita di peso e inappetenza rappresenta una condizione potenzialmente grave che, se non gestita adeguatamente, può portare a complicanze come colangite, sepsi o perforazione della colecisti. La gestione antibiotica, pur necessaria, non risolve il problema di fondo, che è la colecisti infiammata e piena di calcoli.
Ecco alcune considerazioni e possibili opzioni:
- Valutazione del rischio cardiovascolare: È fondamentale una nuova valutazione cardiologica per accertare lo stato attuale del cuore di suo padre. Il rischio di un nuovo evento cardiovascolare deve essere pesato attentamente rispetto al rischio di non trattare la colecistite.
- Opzioni chirurgiche:
- Colecistectomia laparoscopica: Considerata l'opzione preferibile, in quanto meno invasiva.
- Colecistostomia percutanea: Un'alternativa meno invasiva alla colecistectomia, che consiste nel drenare la bile attraverso un tubo inserito nella colecisti. Potrebbe essere una soluzione temporanea per controllare l'infezione e stabilizzare l'utente, ritardando la colecistectomia definitiva.
- Gestione medica intensiva: Se l'intervento chirurgico è considerato troppo rischioso, una gestione medica intensiva con antibiotici, idratazione e controllo del dolore potrebbe essere tentata, ma la probabilità di recidive e complicanze rimane alta.
- Consulto multidisciplinare: Un consulto con un anestesista, un cardiochirurgo ed un chirurgo generale è essenziale per valutare i rischi e i benefici delle diverse opzioni, tenendo conto della specifica condizione cardiovascolare di suo padre e della gravità della colecistite.
È importante discutere apertamente con i medici curanti la situazione, i rischi e i benefici di ciascuna opzione, inclusa la possibilità di un intervento chirurgico anticipato o di una gestione alternativa come la colecistostomia percutanea, se appropriata. Attendere fino a novembre potrebbe essere la scelta migliore se la condizione di suo padre no peggiora o persiste.
Cordiali saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 246 visite dal 14/09/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.
Consulti simili su cistite
- Bruciore vaginale tipo cistite ma senza dolore al ventre / reni
- Continui dolori urologici, intestinali e addominali
- Cistite batterica da e.coli che non passa dopo 10 giorni
- Bruciore alla primissima minzione al mattino appena sveglio
- Pelo nel prepuzio può causare cistite emorragica?
- Perché fare una citologia urinaria senza sangue né tumori?
Altri consulti in chirurgia del digerente
- TAC addome: massa al fegato (angioma?) e cisti renali: cosa significa?
- Dolore fianco destro ricorrente: cosa fare?
- domande post colecistectomia laparoscopica: esami, aderenze, clip, eruttazioni
- Cisti pancreas
- Trapianto di fegato a 72 anni: rischi e alternative
- Dolore toracico post-sfizio/stress: reflusso o ansia?