Trapianto di fegato da donatore vivente

Buongiorno.
Chiedo un parere per quanto riguarda la situazione di mia suocera.
68 anni, sovrappeso (pesava 98 kg ora e' scesa a 82), ammalata di epatite B + D da oltre vent'anni che e' degenerata in cirrosi epatica da qualche anno.
Episodio di ascite circa 6 mesi fa, ora le e' stato detto chiaramente che ha bisogno di un trapianto di fegato.
Vivendo all' estero ha la possibilita' di essere messa in lista per il trapianto nonostante l' eta', solo che non si trovano donatori e mia moglie (39 anni, normopeso, in buona salute a parte endometriosi) si e' proposta per donarle un lobo del suo fegato.
I medici di qui hanno detto che considerando la sua eta' serve un trapianto di un organo intero e non basta donarle una porzione di fegato, mentre in Turchia affermano che basta anche donarle una porzione di fegato.
Vorrei avere un vostro parere, grazie.
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile Signore quanto le hanno detto è corretto. Sua suocera richiede un donatore cadavere in quanto la figlia è troppo piccola per poter donare una quota adeguata di fegato. In Turchia sono molto faciloni in queste indicazioni. Si faccia trapiantare in Italia che è il paese con i migliori risultati in assoluto. Visto che è di padova la faccia valutare a Padova. Cordialmente. Giorgio Gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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dopo
Utente
Utente
Grazie innainzitutto per la risposta.
Il problema e' che mia suocera e' cittadina romena, e poi mi e' stato detto che le linee guida nazionali hanno fissato il limite a 65 anni non ancora compiuti al momento dell'inserimento in lista di attesa. Mia suocera ha appena compiuto 68 anni......
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Dr. Giorgio Enrico Gerunda Chirurgo toracico, Chirurgo generale 2k 95
Gentile signore i 68 anni sono da valutare. Se la persona è scaduta dal punto di vista fisico ovviamente il trapianto viene negato. Se le condizioni sono buone il discorso è diverso. Se la paziente è rumena la situazione è critica perché bisogna vedere quali sono gli accordi tra le due nazioni. Se la signora prende il domicilio sanitario italiano si può vedere cosa fare. Sarebbe necessaria una valutazione sanitaria preso la regione dove vive la figlia. Poi si vede cosa fare. Cari saluti. Giorgio Gerunda

Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia

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