Conglomerato linfoadenopatico bilaterale carotideo

Buonasera, vi scrivo per ottenere un consulto in merito ad una tac che ha svolto mio nonno, 88, anni. Vi parlo brevemente della sua storia clinica. Nel 2012 è stato operato per k laringeo, non ha effettuato chemio o radio preventive in quanto il chirurgo era sicuro di aver rimosso tutto e ha ritenuto che fossero trattamento troppo aggressivi per lui. Dal 2015 abbiamo iniziato ad osservare sotto l’occhio sinistro una formazione, come una crosta molto scura dai margini irregolari che si è andata via via ingrandendo e che sanguinava. A causa dell’incompetenza di molti non siamo riusciti a rimuovere tale formazione, che penso sia un melanoma (non ci è stata nemmeno mai fatta una diagnosi). Da un mese mio nonno ha iniziato ad accusare episodi sincopati che si sono fatti sempre più frequenti e che hanno richiesto talvolta anche il massaggio cardiaco dato che era completamente assente e il polso non si sentiva. È stato ricoverato in terapia intensiva cardiologica e ha effettuato molte indagini: non è stata riscontrata alcuna causa cardiogena o neurogena come possibili fattori scatenanti tali episodi, ma vi allego quanto emerso dalla TAC: conglomerato linfoadenopatico di aspetto parzialmente colliquato che dalla sovra-sottoclavetate di dx avvolge a manicotto l’anonima, carotide comune, c. int ed est ab extrinseco (9.8 cm) e intorno alla c. comune fino alla biforcazione a sx (5 cm). Gli è stato inoltre impiantato un loop recorder che ha registrato un attimo di arresto cardiaco durante tali eventi sincompali, ragion percui subirá un intervento per impiantare un pacemaker. Io penso però che questo sia solo un palliativo, in quanto la vera causa sono queste masse che occludono il lume arterioso, anche perché mio nonno no ha alcuna aritmia cardiaca. La mia domanda è: è possibile che si tratti di metastasi? Si potrebbe pensare in senso chirurgico ad una qualche metodologia per mantenere beanti i lumi arteriosi? Farmacologicamente si potrebbe cercare di ridurre il gonfiore di tali masse? Aspetto con ansia una risposta comprensiva ed esauriente che possa chiarire i miei dubbi e confortarmi un minimo. Grazie anticipatamente.
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Dr. Antonio Tori Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente 326 19
Caso Veramente complesso!
Rispondo col beneficio di inventario.
Molto probabile che siano metastasi, visto la precedente patologia neoplastica.
La sintomatologia apopletica non è legata ad una stenosi carotidea ma, a mio parere ad un invasione dei recettori vagali posti in quella sede.
E' verò che oggi l'età non è più un limete "chirurgico", ma ad 88 anni se queste lesioni sono tumorali non vedo spazi "logici" di intervento.
Manca un dato: quello istologico per il quale basterebbe un Agoaspirato in modo da capire se la provenienza è di quella forma cutanea e/o del pregresso tumore.
Sulle possibili terapie chemioterapiche non ho competenza

cordiali saluti
a.t.

Dr. Antonio tori

[#2]
dopo
Utente
Utente
Non è stato eseguito l’agoaspirato, ma questo avrebbe un’influenza su una probabile strategia terapeutica? Inoltre mi colpisce il fatto che tali masse non babbiano invaso la carotide, ma siano rimaste all’esterno. Un tumore maligno non tenderebbe invece ad infiltrasi? Le riporto poi un fatto curioso: tutte le volte che è in ospedale i medici effettuano ripetuti massaggi dei glomi, senza ottenere alcun effetto. Questi eventi sincopati capitavano le prime volte quando faceva movimenti bruschi (come alzarsi di scatto), poi quando era fermo da sdraiato o seduto. Stiamo cercando senza pace una soluzione per quanto, con tutta la razionalità del mondo, questobsia un caso complesso.. capisca però come per la sua famiglia sia difficile rassegnarsi all’idea di lasciarlo soffrire senza provare anche solo con un piccolo tentativo.. la ringrazio
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Dr. Antonio Tori Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente 326 19
La capisco perfettamente ho ancora una carissima suocera 94enne che curo con assiduità e affetto.
Un tumore sopratutto se si tratta di linfonodi metastatici non è in grado di aggredire una carotide, cosa che potrebbe avvenire se c'è una recidiva della vecchia neoplasia.
D'altra parta i sintomi non sono TIA, ma attacchi apolpettici ( perdita improvvisa dei sensi) e quindi non di origine embolica.carotidea.
Il fatto che la stimolazione manuale dei glomi non è dirimente rispetto ad un invasione neoplastica degli stessi.
A meno che sia un fatto di ipotensione, ma normalmente è la prima cosa che si verifica e si va a escludere!
????????
a.t.
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dopo
Utente
Utente
Quindi lei cosa farebbe?
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Dr. Antonio Tori Chirurgo vascolare, Chirurgo apparato digerente 326 19
E' difficile dire come proseguire, innanzitutto perchè sto facendo delle ipotesi che dovrebbero essere, ovviamente, validate con la presenza del soggetto malato.
Poi perchè ogni realtà ospedaliera sceglie dei percorsi spesso diverso ( purtroppo).
Io l'agospirato lo farei perchè in questo momento non c'è una diagnosi su che cosa sia il contenuto di quella massa linfonodale.
Una volta avuta la rispota, magari non si può far nulla, ma almeno sappiamo che cosa è! E possiamo ragionare anche su una prognosi.
saluti e auguri
a.t.