Dolore anale cronico (idiopatico?)

Salve Dottori! Nel presentare il mio problema desidero innanzitutto ringraziarVi per l’opportunità che concedete alle persone di far chiarezza e per la speranza che fornite loro di uscire dai guai. Ho 69 anni e, attualmente, peso 96 kg per 172 cm. Sono stato operato per ragade anale a fine giugno. Vi riassumo per sommi capi l’iter, o meglio: la via crucis, che ho percorso e che non ho ancora finito.

DESCRIZIONE PRELIMINARE E LOCALIZZAZIONE DEL DOLORE:
Da una prospettiva dall’alto verso il basso, va detto che il dolore lo percepisco davanti, in prossimità, quindi, dello scroto. La ragade (che è stata asportata nel mese di giugno) si trova invece, così mi è stato detto, posteriormente. Il chirurgo, per questa ‘controintuitiva’ manifestazione dolorifica mi ha parlato di dolore riflesso. Presenza di un’emorroide di vecchia data sulla destra.
Il dolore inizia poco dopo la defecazione (peraltro agevole e con feci sempre morbide) ed incrementa fino anche ad un massimo di 8/9 ore. Il picco più acuto si rileva dopo 3 ore. Per tutto il resto della giornata resta comunque una sensazione di dolore costante che posso descrivere come un chiodo conficcato. Tale sintomatologia è, qualitativamente, rimasta identica permanendo la stessa sia prima che dopo l’intervento.

Dicembre 2010
Comparsa di forti ed improvvisi dolori nella regione anale comparsi dopo l’assunzione di un cibo molto salato. In quel periodo bevevo molto vino ed avevo una alimentazione alquanto scorretta. Peso corporeo: 105/106 kg per un altezza di 1,72 mt. Va detto che sono un soggetto molto ansioso e che questa condizione si è andata esacerbando nel corso degli anni a seguito di problemi cronici a carico di un familiare che costituisce costantemente una fonte di stress non indifferente. Per la pressione sanguigna, leggermente alta, assumo, a dosaggio minimo, farmaco ipotensivo.


PROVVEDIMENTI INTRAPRESI

Febbraio
Digiuno a sola acqua per diversi giorni

Marzo
Prima visita specialistica. Viene rilevata una ragade. Prescrizione di Rectogesic.

Aprile
● Seconda visita. Il medico scrive: In terapia da un mese con rectogesic per dolore anale e rettorragia, ora ridottasi. Il dolore dopo la defecazione permane ed è grave. E dura 7-10 ore. In terapia per ipertensione arteriosa di medio grado e ora ridotta con la dieta. Obesità. All’esplorazione rettale ipertono sfinteriale, irregolarità della mucosa.

● Terza visita specialistica condotta da un altro specialista (facente sempre parte dell’equipe diretta dal primo professore). Il medico scrive: Rettoscopia condotta fino a 10 cm per scarsa preparazione intestinale. Mucosa leggermente infiammata, ridondante, ben distendibile. Nessuna patologia microscopicamente rilevabile. Si conferma esiti di ragade anale in via di cicatrizzazione. Si consiglia: manometria ano-rettale e ecografia prostatica transrettale. Terapia: Asamax 800 mg cp (1 x tre volte al dì per due settimane) – Movicol: 1 bustina diluita in acqua la sera prima di dormire.

Maggio
● L’ecografista riporta: Referto dell’ecografia prostatica transrettale. Vescica distesa. Prostata di dimensioni aumentate (DT – 55 mm; DAP – 45 mm; DL – 47 mm). La struttura appare disomogenea per la presenza di adenomioma centrale delle dimensioni di 30 x 40 mm, con moderata dislocazione posteriore dell’uretra prostatica. Calcificazioni puriuretrali in esiti calcifici. La porzione periferica appare disomogenea , soprattutto a sinistra senza tuttavia formazioni nodulari a carattere focale. Profili capsulari regolari. Regolare rappresentazione delle vescichette seminali. Assenza di raccolte fluide nel Douglas

● Quarta visita specialistica con il chirurgo che ha poi ritenuto necessario operarmi è stato quello della prescrizione di clisterini a base cortisonica.

Giugno. Intervento chirurgico.

● Dati degli esami come riportati nella cartella clinica.
Peso corporeo 92 kg.
Analisi pre-intervento: VES a 20; glicemia 106, uricemia a 9,1, fosfatasi alcalina 56; colinesterasi 5156; RBC al di sotto dei limiti inferiori: 3.71 x 10^6/uL; e cosi l’HGB (12,3) e l’HCT (35,6%) [da attribuire probabilmente ad una alimentazione priva sia di carne che di pesce]. MPV a 11,3, leggermente sopra il limite superiore; PCT leggermente basse: 0.177%.

● Ricovero ed intervento operatorio, durato 30 minuti effettivi e descritto come segue: anestesia locale per blocco del pudendo. Asportazione di ragade fibrosa di vecchia data, sfinterotomia posterolaterale sinistra, revisione emostasi. Anoplastica. Tampone endorettale riassorbibile con foley vescicale.
L’esame istologico: Frammento grigio-brunastro di cm 1 in dimensione massima. Tutto incluso, sezionato. Reperto microscopico: frammento di mucosa anale, simil-polipoide, sede di modica flogosi cronica aspecifica.

Il decorso postoperatorio è stato regolare. Mi è stato consigliato il Toradol: 15 gocce alla bisogna per un massimo di tre volte al giorno; Anestin sapone e Psylloplus bustine, nonché Portolac sciroppo, un cucchiaio al bisogno.

Luglio
Visita di controllo dal dottore che mi ha operato. Egli mi ha detto che il decorso stava procedendo al meglio e mi ha consigliato di continuare ad eseguire degli esercizi per la muscolatura pelvica durante la minzione per riprendere il controllo e per migliorare la funzione contrattile del muscolo ancora ipertonico. Egli ha rilevato, inoltre, la presenza di quello che ha chiamato piccolo polipo formatosi, secondo lui, in seguito all’intervento. Ha, comunque, escluso, che possa essere grave. Prescrizione di tachipirina alla bisogna (che tuttavia non ha sortito, sulla percezione dolorifica, nessun sostanziale effetto).

Ottobre
Visita proctologica all’Umberto I dove, dopo la frettolosa visita di uno specialista, apparentemente non interessato alle domande e ai resoconti fatti dai miei figli presenti, mi è stato prescritto l’uso per 10 giorni di dilatatori nonché Plantalax per ammorbidire le feci [le quali, ripeto, hanno sempre avuto un aspetto e una consistenza adeguate].

Novembre
A fronte di nessun concreto miglioramento, il medico di base mi prescrive l’assunzione di un antidepressivo. Neanche questo provvedimento, tuttavia, ottiene gli effetti sperati.

Dicembre
Non so più che cosa fare. Le mie capacità di sopportazione si stanno esaurendo. Il Vs parere è l’ultima àncora cui posso sperare di aggrapparmi. Comincio a pensare che si tratti di dolore idiopatico cronico, di cui nessun specialista consultato mi ha parlato. Cercando notizia su internet ho letto di agopuntura e di neuro stimolazione i cui risultati non sono, però, univoci e risolutivi.
Attendo, fiducioso e al contempo disperato, un Vs. consiglio!! Grazie, Lorenzo

[#1]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Tutto chiaro e direi corretto.Una domanda sorge spontanea: la ragade e' guarita? O e' ancora li?

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
Utente
Utente
Buonasera Professore! La ragade mi è stato confermato che è guarita perfettamente! Visto come sono andate le cose e gli effetti pressoché inalterati sul dolore dopo l'intervento avverto come lecito il 'sospetto' che, forse, la ragade non era necessario nemmeno asportarla; in precedenza, infatti, un altro specialista ha notato che essa era in via di cicatrizzazione. In ogni caso, ciò che è stato è stato; ora sono il presente ed il futuro che vanno a costituire una fonte di angoscia costante.
[#3]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Non sono professore ma grazie.Dopo l'intervento almeno temporaneamente il dolore era passato?
[#4]
Utente
Utente
Buonasera Professore! Sì, la ragade è guarita perfettamente. Grazie per il suo intervento.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 672
Certo, ma il dolore, dopo l' intervento, era temporaneamente passato, invariato da subito o modificato in qualche modo?
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore. Le posso escludere qualsivoglia miglioramento: dal risveglio dell'anestesia in poi non c'è stato in sostanza alcuna modificazione sulla percezione del dolore!
[#7]
Utente
Utente
E' trascorso quasi un mese dall'ultimo intervento del dottore Favara a cui ripeto i miei ringraziamenti ma non riesco a spiegarmi perche non ho ricevuto altri post: se al problema che ho segnalato non ci sono soluzioni e se nessun dottore ha idea intorno alle possibili strade da intraprendere preferirei che mi venga esplicitamente detto. Essere logorato dall'attesa, illudendomi, addiziona dolore psicologico al dolore fisico (che ovviamente ancora permane). Grazie per il Vs eventuale interessamento. (Spero di aver presto notizie).
[#8]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Gentile Utente
A distanza e senza averla visitata e con i pochi esami esibiti non è possibile fare una diagnosi.
Quindi prima di consigliare soluzioni terapeutiche è necessario dare un "nome" al suo problema.
Dolore anale idiopatico cronico?
Per affermare che lei è affetto da un dolore anale cronico, idiopatico, è necessario escludere tutte le altre possibili cause di dolore anale, che, in molti casi, può aver origine da problemi ortopedici ,urologici, neurologici o proctologici
Il consiglio è di una rivalutazione del suo problema mediante l'esecuzioni di visite specialistiche, i colleghi che la visiteranno per poter giungere ad una diagnosi potrebbero aver bisogno di eseguire esami xgrafici,manometrici,ecografici(ecoendoanale),elettromiografici etc.etc.
Solo una percentuale minima di pazienti è realmente affetta da dolore anale idiopatico.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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