Dolore anale cronico

Buonasera. Fino ai 22 anni ho stitichezza cronica che mi provoca emorroidi dall'età di 17 anni che mi son state tolte alcune con legatura elastica ed una (trombizzata) con emorroidectomia nel luglio 2007. Il post operatorio và bene con completa guarigione e con una dieta il mio intestino si regolarizza stabilmente. Nel marzo 2008 mi praticano in anestesia totale una interruzione volontaria di gravidanza. Da quel momento comincio ad avere tutta una serie di cistiti batteriche, vaginiti e candida ricorrenti, oltre a cisti ovariche (che vengono trattate con pillola YAZ per un anno). Comincio ad avvertire dolore vaginale profondo durante i rapporti, dolore che sembra espandersi anche all'ano o retto internamente. Nel marzo 2011, in seguito alla scoperta di una ulcera cervice contenente papilloma virus ceppo 16 alto rischio (causa a dir del ginecologo del dolore durante i rapporti) lo stesso ginecologo mi "brucia" la piaga uterina rimuovendo le cellule con il papilloma. Il post-operatorio và bene, ma a giugno 2011 ricompare ogni tanto il solito dolore perineale che durante i rapporti e la stessa ispezione ginecologica si acutizza. La causa dettomi è vaginite. Fatta la cura sembra andar meglio ma a novembre 2011, dopo aver applicato il contraccettivo Nuvaring (anello vaginale) tornano tutti i sintomi: dolore perineale, cistite, vulvo-vaginite batterica, candida, con anche diarrea, forti dolori al basso ventre, flatulenza intensa. Fatta la cura, svaniscono tutti i sintomi tranne il dolore perineale che si presenta a periodi alterni sempre più forte e duraturo, per arrivare ad ora che è cronico da un mese circa. Da novembre 2011 ho anche problemi digestivi (digestione lenta, nausee) ed intestinali (diarree frequenti o scariche di feci acide 5 volte al dì, flatulenza in eccesso, crampi, prurito anale e nei dintorni, rossore anale). Faccio visita gastroenterologica: corda colica a dx e colon irritabile ma esami colturali, parassiti, celiaco, feci e calprotectina fecale e PRC, emocromo con FL tutto nella norma. Sono in attesa dell'esito esami tiroidei (TSH-FT3-FT4). Nel frattempo faccio test per le intolleranze alimentari: positivo su Frumento-Latte-Lieviti. Inizio la dieta per recupero intolleranze dal 17/01/2012. Grazie alla dieta ora la digestione è normale e l'intestino si stà regolarizzando (meno scariche, meno feci acide, meno flatulenza). Al contrario, il dolore perineale peggiora sempre più fino a diventare a tutt'oggi cronico ed indipendente da evacuazioni o rapporti sessuali. Faccio visita proctologica: "cute anale di norma, non ragadi o fistole o tumefazioni, arrossamento vulvare con secrezioni vaginali, ano chiuso... emorroidi interne congeste di I° grado e alcune papille anali ipertrofiche. Non sangue. Sospetta candidosi vaginale-vulvare persistente". Sto facendo terapia Deproctol 1 cpr al dì per 20 gg al mese per 2 mesi. Il dolore che avverto è continuo (la notte diminuisce) come un peso e spasmo al retto e l'esigenza di evacuare senza feci.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.3k 329
Gentile utente, il dolore perineale cronico spesso idiopatico (senza una malattia stabilita con certezza), purtroppo è un argomento della proctologia dove si possono ipotizzare diverse cause, alcune delle quali ci stanno con le problematiche che lei ci ha descritto sia come patologie che come pregressi trattamenti. Comprenderà bene a questo punto che la soluzione dei sintomi spesso non è facile. Quello che mi sento di consigliarle una volta risolte tutte le possibili patologie ancora presenti, maggiormente di origine ginecologica mi sembra di capire, è se la sintomatologia dovesse essere immutata, dopo aver risentito il parere del suo proctologo, di ipotizzare un programma di biofeedback con elettrostimolazione associato ad antiinfiammatori, trattamento che può di fronte ad un sintomo così fastidioso ma senza una chiara natura sortire dei miglioramenti.
Cordiali saluti.

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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Utente
Utente
Buongiorno dott. Sforza, grazie per il suo consulto così immediato. Volevo chiarire che le patologie ginecologiche sono state dichiarate dal mio ginecologo guarite con visita di poche settimane fà. Quello che permane è la sintomalogia intestinale (nei giorni di reintroduzione graduale degli alimenti ai quali sono intollerante - soprattutto latte e latticini - sono più intensi) e questo dolore anale persistente. Oltre al dolore avverto bruciore all'ano durante il passaggio di gas e come una sensazione che la pelle esterna dell'ano sia anche irritata e "tiri"... Il tutto accompagnato da forti crampi e spasmi interni (come se lo sfintere stesse sempre in tensione e mai rilassato) e fitte che si irradiano anche alle natiche. Stando seduta il tutto peggiora, sdraiata su un fianco migliora. Volevo chiederle se le emorroidi interne e le papille rilevate dal proctologo possono giustificare una tale sintomatologia (nel 2007 non ricordo un dolore di questo tipo e così fastidioso e duraturo nonostante avessi più emorroidi di III grado esterne di cui una anche trombizzata!). Inoltre ho letto un vostro articolo sul dolore anale nel quale vengono elecate altre possibili cause del dolore anale le neoplasie anorettali, l'herpes zooster, l' idrosadenite, la estensione perianale di ascesso sacrococcigeo, la condilomatosi, la lue, i traumi ed infine la proctalgia fugace e le nevralgie anorettali coccigee, di origine genitale o su base psicotica.
In attesa della prossima visita proctologica non è possibile escludere tali patologie con esami del sangue, tamponi, prelievi? Una colonscopia intanto può chiarire la situazione? Grazie.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.3k 329
Gentile utente, la patologia emorroidaria interna non complicata e le papille ipertrofiche, non giustificano la sintomatologia che lei descrive, inoltre essendo stata visitata in ultima istanza da un proctologo devo credere che le patologie anali evidenti da lei elencate non dovrebbero essere presenti.Se non avverte miglioramento con la terapia che sta seguendo, fermo restando i consigli che già le ho fornito, informi il proctologo del mancato miglioramento, in modo che egli stesso le possa consigliare degli esami specifici senza sottoporsi ad indagini probabilmente inutili.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie per le informazioni. Posso chiederle in ultimo se può far leggere il mio problema ad un suo collega ginecologo? Cordiali saluti.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.3k 329
Gentile utente, le mie valutazioni spesso, scaturiscono da quotidiani confronti con i colleghi ginecologi ed urologi, può comunque serenamente proporre i sui quesiti nella sezione di ginecologia, ma anche per questo le consiglio una nuova visita reale ginecologica, perchè solo con la stessa può far luce sulla causa o concausa dei suoi disturbi.
Saluti.
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Utente
Utente
Grazie.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.3k 329
Di nulla e auguri per tutto.
Saluti.
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Utente
Utente
Buonasera dott. Sforza,
volevo chiederLe se la presenza di diverticoli nell'intestino può spiegare i miei sintomi. Le chiedo ciò perchè una mia conoscente che soffre di diverticolite ha spesso i stessi sintomi.
Grazie per l'attenzione.
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 10.3k 329
Gentile utente la diverticolite è una infiammazione di diverticoli (grossolanamente erniazioni della mucosa intestinale attraverso la parete muscolare del viscere) che quando esistono sono presenti in zone dell'intestino differenti, più spesso al sigma(tratto di colon sx prima del retto) e si manifestano solitamente con una sintomatologia diversa dal dolore anale che riferisce lei. Questa considerazione non vieta che lei possa avere anche dei diverticoli, ma la sintomatologia anale ritengo non dipenda da questo.
Saluti.
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Dr. Stefano Enrico Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 224 12
Molto probabilmente, da quello che descrive, il dolore sembra avere una importante componente funzionale, che spesso è dovuta ad incoordinamento dei muscoli del pavimento pelvico. E questo sarebbe trattabile con opportuna fisioterapia. Ma, soprattutto in un quadro così difficile e che perduta da tempo, solo con una valutazione oggettiva si possono fare ipotesi realistiche. La visita proctologica che lei riferisce, pur recente, non accenna allo stato funzionale della muscolatura pelvica e perineale, che sarebbe forse da rivalutare...

Dott. Stefano Enrico
https://www.chirurgo-stefanoenrico.it

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Utente
Utente
Grazie ad entrambi, ora vedo la mia situazione un pò più chiara.
Preciso che sono affetta da scoliosi dorso lombare (curvatura sui 29 gradi) con anterolistesi in L5-S1 per la quale scoliosi nel settembre 2009 sono stata operata a Barcellona mediante tecnica di resezione del filum terminale che ha permesso alla malattia di arrestarsi e di recuperare, a distanza di due anni dall'intervento, 6 gradi di curvatura (in pratica sono passata da 35 a 29 gradi di ora spontameamente senza gessi e corsetti correttivi). Faccio tutt'ora sedute di fisioterapia.
Il chirurgo che mi ha operata mi consiglia di indagare su questa anterolistesi che potrebbe essere la causa dei miei dolori anali che vi ho descritto.
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