Anite con ragade

Sono una donna di 48 anni e dal mese di novembre che non riesco a far guarire una ragade, e già l'ennesimo specialista che consulto, ma non riesco a risolvere il problema.
La terapia che mi hanno dato è stata a base di creme: emortrofine, cortanest plus;
poi refix abbinata a delle supposte Mesalazina-ratiopharm, ma poichè non passava questo chirurgo mi ha consigliato di operarmi. Per un ulteriore consulto sono andata ad un altro proctologo che mi fatto questa dignosi:anite con ragade superficiale superficiale ore 12; maresca ore 12; emorroidi di II grado.
Terapia: una supposta di topster 3 mg la mattina per 10 gg; una supposta sempre di Mesalazina per 3 settimane e fermenti lattici enterolactis plus bustine per 15 gg. 2 vokte al giorno.......Ma assolutamente nessun intervento e niente creme. Ho così iniziato la terapia ma come ho preso i fermenti lattici ho iniziato ad avere gorgoglii nello stomaco e sono andata subito in bagno, inoltre avverto un fastidio maggiore rispetto a prima . Ho chiamato il medico e mi ha detto che è normale....Il mio malessere è questo : a volte prurito ed è così iniziato il tutto, provo la sensazione di aghi al momento della fuoriuscita delle feci, e un lieve fastidio solo quando sono seduta, ma non ho forti dolori.....Ora non son cosa fare , inizio ad aver paura perchè sono passati già due mesi e mezzo, per questo vorrei un consiglio anche per chè non so cosa fare deve interpellare unaltro specialista dato che i pareri sono contrastanti ? Grazie ....qualcuno mi risponda......
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
Se la ragade è superficiale è possibile usare i dilatatori unitamente ai farmaci. Se pero la situazione non si risolve sarà necessario considerare l'opportunità di un intervento

Dr. Roberto Rossi

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Dr. Vincenzo Adamo Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 215 6
Gentile utente, la ragade anale è causata da un ipertono ( cioè una eccessiva contrazione) dello sfintere anale interno, a tal riguardo il trattamento iniziale va fatto con pomate a base di ca-antagonisti o di nitroderivati che possono ridurre l'ipertono e permettere alla ragade di guarire. A questi se il paziente riesce a tollerarli si possono associare i dilatatori anali. inoltre è utile fare quotidianamente degli sciacqui con acqua tiepido-calda. Il trattamento va prolungato per 45 gg. Se non dovessero esserci risultati e solo dopo un nuovo consulto con il suo proctologo di fiducia sarà indicato eseguire l'intervento chirurgico.
Cordiali saluti.

Dr. Vincenzo Adamo

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Utente
Utente
Grazie delle risposte, vorrei a questo punto chiedere se c'è una tecnica d'intervento che non sia molto dolorosa, senza punti e che possa guarire in fretta, perchè mi è stato detto che il post-intervento è molto doloroso, e inoltre la cicatrice crea comunque un" cordone" che renderebbe più difficile espellere le feci , questo è quello che mi ha detto l'ultimo proctologo. Io sono del sud, e qui i metodi sono vecchi.... dove sono specializzati per questo intervento, in Italia? Magari con l'uso di tecniche all'avanguardia.
P.S. Ma tra i farmaci che ho menzionato c'è qualche farmaco che posso continuare a mettere? oltre i dilatatori e gli sciacqui acqua tiepido-calda. Dimenticavo.....da diversi anni assumo ogni giorno una pillola di PANTECTA da 20, potrebbe essere stato questo farmaco a crearmi la ragade? GRAZIE MILLE
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207
All'ultima domanda la risposta è no.
L'intervanto per la ragade non è assolutamente doloroso. Il sollievo immediato.
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Utente
Utente
Grazie !
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Gentile Utente
Nel suo caso, come le faceva notare il collega Adamo, è stata instaurata una terapia non specifica per la ragade anale.
La terapia della ragade anale, specialmente se questa presenta le caratteristiche di una ragade acuta, diventa chirurgica solo dopo che la terapia medica e dilatativa con farmaci specifici a base di Nifedipina o di Nitroderivati(differenti da quelli che stà applicando) non ha dato gli effetti desiderati.
Quindi il consiglio è di una rivalutazione del suo problema per una diagnosi precisa e per una terapia dedicata.
Anche al sud sono arrivati i nuovi metodi ed in molti casi il sud ha dato i natali a nuove tecniche, basta solo applicarle correttamente.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Grazie dott. per il suo consiglio , ma sono così giù di morale che non so più cosa fare, da quello che ho letto, pare che le due terapie date dai due proctologi diversi che mi hanno visitata non siano adeguate, allora ora io mi chiedo? dovrei andare da un altro medicoancora fino a quando trovo quello giusto? Poi....quali sono questi farmaci a base di Nifedipina o di Nitroderivati ? Se ci sono in commercio suggeritemi qualche nome sempre se se si può dire. La mia diagnosi è quella che io ho scritto in precedenza , (per lo meno entrambi mi hanno confermato la stessa problematica), io che cosa posso dire ad un specialista mi dia farmaci a base di.........è imbarazzante........, non so come venirne fuori, come vede bisogna essere fortunati affinchè anche i farmaci possano essere applicati correttamente. Grazie.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
Gentile utente
A distanza non possiamo confermare o confutare la diagnosi che le è stata fatta e non possiamo fare nessuna prescrizione.
Quello che possiamo dirle e che le terapie prescritte non sono quelle "specifiche" per la cura della ragade anale.
Ricontatti il proctologo e gli esponga chiaramente le sue perplessità e lo aggiorni sulla sua sintomatologia e sulla inefficacia della cura.
Senza dimenticare che uno dei colleghi ha già valutato che il suo problema è da risolvere chirurgicamente.
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