Emorroidi III grado con ragade

Gentili dottori,
sono una donna di 38 anni e soffro di emorroidi di III grado con prolasso mucoso da alcuni anni (situazione aggravata dopo gravidanza). In passato non avevo problemi di alvo e i sanguinamenti erano molto contenuti o anche assenti.
Da alcuni mesi, invece, ho cominciato a soffrire di stitichezza. Svolti moltissimi accertamenti (colonscopia, gastroscopia, controlli per celiachia, esami del sangue di vario tipo), non mi è stato riscontrato nulla, se non una carenza di Vit. B 12 e una lieve ipocromia, che denunciavo già da tempo (si pensava a causa del ciclo abbondante) e che integravo oralmente con ferro e acido folico.
Questa stitichezza però mi ha peggiorato le emorroidi e mi è stata riscontrata anche ragade anale in sede posteriore. Il risultato è che ho frequenti episodi di sanguinamento anche praticamente senza sforzo, quindi non solo alla defecazione, ma anche talora camminando. Non ho dolore.
Mi è stata riscontrata anche un po' di vaginite e tutta la zona perianale era irritata.
Non avendo particolare dolore, se non un leggero senso di "tiramento", non capisco se è la ragade o se sono le emorroidi a sanguinare. Il sangue è rosso molto intenso e il sanguinamento abbondate.
Vorrei sapere se, a vostro avviso, la terapia chirurgica è la soluzione più auspicabile, quale sarebbe la più adatta al mio caso, e comunque come intervenire al momento delle crisi per rimarginare al più presto l'emorragia, essendo soggetta ad anemia.
Grazie
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Le emorroidi e la ragade possono essere entrambe la causa del sanguinamento.Questo è aggravato dalla stipsi che obbliga a sforzie evacuativi intensi. Il consiglio pertanto è di cercare di migliorare la evacuazione con abbondante assunzione di acqua,frutta e verdura fresca a cui aggiungere fibra soluibile. E' certamente poi il casi di considerare la chirurgia per la soluzione del problema. Le tecniche sono molteplici e possono includere la contemporanea correzione della ragade .

Dr. Roberto Rossi

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
La ringrazio, dottore. Dimenticavo di aggiungere che mi è stato riscontrato ipertono anale, il che immagino sia coerente con la presenza della ragade.
Il medico che mi ha visitata opera con tecnica Longo, ma avrei voluto acquisire informazioni anche su altre opzioni. Mi informerò.
Grazie ancora
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
l'ipertono sia primario o secondario è legato alla ragade.
In merito alle tecniche, per il trattamento della patologia emorroidaria, quella di Longo trova indicazione nel III grado di prolasso emorroidario ed il consiglio del collega è condivisibile.
Probabilmente il collega che l'ha visitata e che sicuramente conosce tutte le altre opzioni chirugiche, avrà valutato la presenza di un prolasso rettale interno, che sempre accompagna o meglio è la diretta causa del prolasso emorroidario, che non potrà essere asportato o corretto sufficientemente se non con la prolassectomia sec. la tecnica di Longo.
In questa sede potrei descriverle tutte le altre tecniche più o meno condivise, ma spetta sempre a chi visita la scelta della più adatta.
Non esiti a chiedere per qualunque altro chiarimento.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottore, grazie per la risposta. Sì, il prolasso c'è e sicuramente è stato peggiorato dalla gravidanza. Però fino a poco tempo fa era raro che sanguinasse, ora invece ci sono perdite importanti e al minimo sforzo, come se il tessuto non tenesse.
Per questo avrei voluto riuscire a comprendere se sono le emorroidi oppure la ragade a sanguinare, perché so che le terapie sono comunque diverse.
Approfitto della sua gentilezza e dell'eventuale disponibilità di altri colleghi per porre alcune domande di chiarimento:
1) La ragade non dovrebbe essere cronica, quindi presumo che con una terapia potrebbe guarire? Mi sono stati prescritti Colostrum e Fitostimoline, ma non dilatatori. Ritiene possano essere utili? Ho avuto un'altra ragade in passato e mi era passata con nitroglicerina.
2) Per l'intervento Longo, mi è stato detto che si svolgerebbe in anestesia generale. E' sempre così o è una scelta del mio medico?
3) Inoltre, la tecnica Longo risolve il prolasso e/o anche l'eventuale sanguinamento, se emorroidario? Ho letto su altre tecniche che si può prevedere anche dearterializzazione, ma non mi è stata prospettata. Premetto che ho eseguito in tre anni due sclerosanti, ma non c'era sanguinamento così intenso all'epoca.
Grazie ancora
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
1)La terapia effettuata non è specifica (Colostrum e Fitostimoline), a distanza non mi è possibile valutare le caratteristiche della sua ragade(acuta o cronica).
Il trattamento con trinitroglicerina e dilatatori può, se le condizioni sono favorevoli,portare a guarigione una ragade.

2)Probabilmente l'anestesia non è generale(con intubazione orotracheale)ma spinale,
che è quella di solito indicata.

3)La tecnica di Longo risolve il prolasso e riposizionando il tessuto emorroidario nella sua sede naturale anche il sanguinamento.
Con la THD, con la sola dearterializzazione, difficilmente si ottiene il risultato desiderato, perchè non corregge il prolasso rettale interno, tanto è vero che abbiamo cercato di porre rimedio abbinando, alla THD, numerose plicatura della parete rettale interna, ma con risultati non eccellenti quando il prolasso interno è particolarmente pronunciato.
Probabilmente il suo proctologo queste valutazioni le avrà sicuramente fatte.
Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Grazie ancora, dottore, per la sua gentilezza, disponibilità e precisione nelle risposte. Un caro saluto
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Di nulla
Ci tenga informati.
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottor D'Oriano (ma la domanda vale per chiunque altro sia così gentile da leggere e voler rispondere),
in base a una seconda visita specialistica, in altra struttura, mi sono state riscontrate emorroidi di IV grado trombizzate (il medico precedente aveva parlato di III grado: in effetti io le riduco manualmente, ma quando si gonfiano tendono a fuoriuscire in parte). La sua indicazione è stata di emorroidectomia classica con sutura laser.
Mi ha perplesso il fatto che, avendo io (magari non troppo delicatamente) fatto notare che mi era stato proposto un intervento con tecnica Longo, la risposta è stata che la Longo si usa per il prolasso rettale, che io non avrei. Io ho emorroidi prolassate.
Le indicazioni sono corrette, ho frainteso io, una metodica è più indicata dell'altra al mio caso?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
Gentile Utente
Dalla descrizione le sue emorroidi secondo la storica classificazione di Goligher sono di III grado(prolasso che deve essere risolto manualmente).
Questa classificazione, anche se datata, già considerava il prolasso rettale che come sappiamo è sempre presente quando il tessuto emorroidario è prolassato,rappresentando la causa dello scivolamento verso il basso ed all'esterno del tessuto emorroidario.
Si può affermare, senza ombra di dubbio, che non esiste prolasso emorroidario senza un prolasso rettale interno.
Questa teoria chiarisce che il prolasso emorroidario non è una patologia primitiva ma la diretta conseguenza del prolasso rettale interno ed è quindi un sintomo ad asso collegato ed è su questo prolasso rettale che bisogna intervenire.
L'entità del prolasso rettale interno, inoltre, non è sempre direttamente proporzionale al prolasso emorroidario, nel senso che può essere ben rappresentato anche in presenza di un prolasso emorroidario di grado inferiore(I-II).
In questo è il razionale della tecnica di Longo, curare la causa che ha detrminato lo scivolamento del tessuto emorroidario.
Cosa ben diversa, se attualmente il suo problema è associato ad una tromboflebite del plesso emorroidrio esterno,
Bisognerebbe attendere che si risolva l'evento acuto( se realmente esisite in quando lei non ci ha mai descritto una sintomatologia dolorosa con la presenza di gavoccioli trombizzati) e valutare se abbinare all'intervento di Longo l'asportazione di questi vasi esterni.
Mi scusi se sono stato prolisso , ma è per affermare che se l'indicazione, alla emorroidectomia classica, deriva solo dalla convinzione che lei non presenta un prolasso rettale interno è da considerare errata.
[#10]
dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottore, ho molto apprezzato la sua dettagliata risposta. Ciò che lei mi descrive è in linea con quanto mi hanno riferito i due specialisti che mi hanno parlato di prolassectomia secondo Longo e mi hanno indicato questo tipo di intervento.
Questi due medici non mi hanno parlato di emorroidi trombizzate. Avverto un poco di dolore nel momento in cui una parte fuoriesce (il che non avviene tutti i giorni ma forse quando si riempiono di sangue), forse perché si strozzano nell'ano.
Qualche settimana fa, in seguito alla crisi di stitichezza che mi aveva colpito credo invece di avere avuto un trombo interno, perché al tatto era molto gonfio e dolente. In seguito ho avuto sanguinamento copioso e ritrovavo coaguli di sangue rappresto nel pulirmi. Ieri a un'altra visita non ho provato all'esame se non un lieve fastidio, quindi penso che quel trombo non ci sia più. Ho chiesto esplicitamente se le mie emorroidi fossero trombizzate e la risposta è stata "in questo momento no".
Il chirurgo che mi parlava di emorroidectomia, invece, solo guardando e a malapena tastando, ma solo all'esterno, mi disse subito "IV grado, con prolasso e trombosi. Sono da togliere". Di qui i miei dubbi. Avrei pensato che un intervento il più possibile conservativo fosse da privilegiare, in prima battuta, pur nella mia conoscenza assai generica dell'argomento.
Penso di ritrovarmi nel quadro che lei e gli altri due colleghi che ho citato hanno tracciato. Mi è stato suggerito di effettuare defecografia, che non ho mai fatto prima. Immagino che possa essere utile per capire le cause della stitichezza.
La ringrazio molto per la chiarezza e disponibilità.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 12.6k 360 4
La defecografia, oltre ad evidenziare il prolasso rettale interno, servirà a chairire se questo è solo causa del prolasso emorroidario o anche di ostruita defecazione.
Se la sua stipsi è caratterizzata, in presenza di stimolo, da difficoltà alla evacuazione, sensazione di evacuazione incompleta, defecazione frammentata, probabilmente la causa è nell' alterazione della parete rettale che, oltre a tendere al prolasso, è dilatata ed impronta la parete vaginale(rettocele)
Con l'intervento di Longo, modulando la resezione del prolasso, potrà risolvere il problema emorroidario e, se è presente, anche la stipsi da ostruita defecazione.
Ci tenga informati.
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