Emorroidi soluzione definitiva
buongiorno
Ho 35 anni non fumatore e astemio.
Da febbraio 2011 è iniziato il mio calvario; in seguito ad un periodo piuttosto stressante ho iniziato a soffrire di emorroidi, poi di stipsi e come conseguenza ulteriore di prostatite batterica. In tutto questo tempo dopo terapie a base di bioflavonoidi ( blunorm,triade,fleboral ecc) e pomate varie che non hanno sortito effetto alcuno sono stato operato, prima con metodo elastopessia a novembre 2011 e poi a fine febbraio 2012 con metodo proctopessi meccanica (apt).
Anche dopo il secondo intervento ho continuato ad avere un prolasso dopo ogni evacuazione, che diventava particolarmente pronunciato in seguito ad evacuazioni con feci dure; ho fatto due visite di controllo a distanza di un mese e tre mesi dalla seconda operazione e mi è stato detto che si trattava piu che altro di mucosa anale infiammata. Attualmente in seguito ad un breve periodo di stipsi durante il periodo estivo (in un mese ho avuto 3 o 4 giorni con evacuazioni scarse e con feci dure) sono tornato al punto di partenza, ossia con emorroidi molto grosse quasi costantemente prolassate esternamente ( non sanguinanti).
Vorrei sapere se l' emorroidectomia, rispetto alla tipologia d' intervento che ho già eseguito, mi darebbe la garanzia di risolvere, almeno per qualche anno, il problema emorroidi o se invece è solo un metodo più invasivo ma come gli altri non dà garanzie di riuscita.
Anche perchè purtroppo quando il prolasso si fa accentuato peggiorano sistematicamente anche i sintomi della prostatite oltre ad andare in contro ad episodi di stipsi che sono la causa stessa dell'infezione ( enterocco faecalis e staphilococco aureo nelle vie seminali).
Aggiungo che ho gia fatto la colonscopia, un anno fa e non è stato riscontrato nulla di anomalo. Inoltre preciso che prima di avere queste emorroidi non ho mai sofferto di stipsi nella mia vita, che faccio abitualmente sport e che mangio molta frutta, verdura e creali, oltre ad assumere in questo periodo integratori a base di fibre, ( epatolax, psyllio).
Sabato sarò visitato dal dottore che mi ha fatto la proctopessia nel frattempo mi piacerebbe sentire un vostro parere su questa situazione.
Grazie molte per i vostri consigli
Cordiali saluti
Ho 35 anni non fumatore e astemio.
Da febbraio 2011 è iniziato il mio calvario; in seguito ad un periodo piuttosto stressante ho iniziato a soffrire di emorroidi, poi di stipsi e come conseguenza ulteriore di prostatite batterica. In tutto questo tempo dopo terapie a base di bioflavonoidi ( blunorm,triade,fleboral ecc) e pomate varie che non hanno sortito effetto alcuno sono stato operato, prima con metodo elastopessia a novembre 2011 e poi a fine febbraio 2012 con metodo proctopessi meccanica (apt).
Anche dopo il secondo intervento ho continuato ad avere un prolasso dopo ogni evacuazione, che diventava particolarmente pronunciato in seguito ad evacuazioni con feci dure; ho fatto due visite di controllo a distanza di un mese e tre mesi dalla seconda operazione e mi è stato detto che si trattava piu che altro di mucosa anale infiammata. Attualmente in seguito ad un breve periodo di stipsi durante il periodo estivo (in un mese ho avuto 3 o 4 giorni con evacuazioni scarse e con feci dure) sono tornato al punto di partenza, ossia con emorroidi molto grosse quasi costantemente prolassate esternamente ( non sanguinanti).
Vorrei sapere se l' emorroidectomia, rispetto alla tipologia d' intervento che ho già eseguito, mi darebbe la garanzia di risolvere, almeno per qualche anno, il problema emorroidi o se invece è solo un metodo più invasivo ma come gli altri non dà garanzie di riuscita.
Anche perchè purtroppo quando il prolasso si fa accentuato peggiorano sistematicamente anche i sintomi della prostatite oltre ad andare in contro ad episodi di stipsi che sono la causa stessa dell'infezione ( enterocco faecalis e staphilococco aureo nelle vie seminali).
Aggiungo che ho gia fatto la colonscopia, un anno fa e non è stato riscontrato nulla di anomalo. Inoltre preciso che prima di avere queste emorroidi non ho mai sofferto di stipsi nella mia vita, che faccio abitualmente sport e che mangio molta frutta, verdura e creali, oltre ad assumere in questo periodo integratori a base di fibre, ( epatolax, psyllio).
Sabato sarò visitato dal dottore che mi ha fatto la proctopessia nel frattempo mi piacerebbe sentire un vostro parere su questa situazione.
Grazie molte per i vostri consigli
Cordiali saluti
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Ritengo , ovviamente col beneficio del dubbio data la impossibilita di verificare la situazione reale, che nel suo caso possa essere indicata la emorroidectomia tradizionale con intervento di Milligan -Morgan che attualmente con l'utilizzo dei nuovi strumenti ad alta tecnologia oltre a dare ottimi risultati(naturalmente parlo di esperienze personali) permette di limitare il disagio postoperatorio.
Dr. Roberto Rossi
[#3]
Gentile Utente
Pur condividendo quanto scritto dal collega Rossi, personalmente cerco, quando possibile, di non amputare il tessuto emorroidario.
Le emorroidi danno segno della loro presenza quando scivolano e prolassano verso l'esterno, questo accade per un cedimento della parete rettale interna, ed è verso tale parete che deve essere rivolto l'atto chirurgico.
Ispirandosi a questi principi il suo curante ha scelto di eseguire una prolassectomia e proctopessi.
In alcuni casi, per una "sottostimata" valutazione dell'entità del prolasso interno, che conduce ad una insufficiente resezione ed insufficiente proctopessi(limite della tecnica prolassectomia e proctopessi TPA), è possibile evidenziare immediatamente un residuo di malattia emorroidaria.(Anche dopo il secondo intervento ho continuato ad avere un prolasso dopo ogni evacuazione, che diventava particolarmente pronunciato in seguito ad evacuazioni con feci dure)
Altra possibile causa, di un immediato insuccesso, è la mancata sezione dei "tralci fibrosi" che mantengono adeso il tessuto emorroidario, prolassato, al margine anocutaneo impedendone la risalita con la proctopessi.
Eseguire una emorroidectomia, in presenza di un "abbondante" prolasso rettale interno, esporrebbe al rischio di veder fuoriuscire a livello anale, ad emorroidectomia eseguita, la mucosa rettale(prolasso rettale esterno), condizione non priva di sintomatologia e che potrebbe ulteriormente peggiorare la stipsi legata alla esuberanza di tale mucosa che si invagina nell'ano.
In più occasioni ho riscontrato tale complicanza in seguito a scelte poco ponderate di amputazione del tessuto emorroidario, dove si era sottovalutata la genesi del prolasso e l'entita del prolasso rettale interno.
A distanza non è possibile dirle quello che, nel suo caso, è giusto fare, ma penso che prima di ricorrere ad una emorroidectomia ci sia ancora spazio per un intervento che eviti l'inutile asportazione del tessuto emorroidario e le complicanze ad esso legate.
Ci tenga informati sulle valutazioni e le decisioni del suo curante.
Cordiali saluti
Pur condividendo quanto scritto dal collega Rossi, personalmente cerco, quando possibile, di non amputare il tessuto emorroidario.
Le emorroidi danno segno della loro presenza quando scivolano e prolassano verso l'esterno, questo accade per un cedimento della parete rettale interna, ed è verso tale parete che deve essere rivolto l'atto chirurgico.
Ispirandosi a questi principi il suo curante ha scelto di eseguire una prolassectomia e proctopessi.
In alcuni casi, per una "sottostimata" valutazione dell'entità del prolasso interno, che conduce ad una insufficiente resezione ed insufficiente proctopessi(limite della tecnica prolassectomia e proctopessi TPA), è possibile evidenziare immediatamente un residuo di malattia emorroidaria.(Anche dopo il secondo intervento ho continuato ad avere un prolasso dopo ogni evacuazione, che diventava particolarmente pronunciato in seguito ad evacuazioni con feci dure)
Altra possibile causa, di un immediato insuccesso, è la mancata sezione dei "tralci fibrosi" che mantengono adeso il tessuto emorroidario, prolassato, al margine anocutaneo impedendone la risalita con la proctopessi.
Eseguire una emorroidectomia, in presenza di un "abbondante" prolasso rettale interno, esporrebbe al rischio di veder fuoriuscire a livello anale, ad emorroidectomia eseguita, la mucosa rettale(prolasso rettale esterno), condizione non priva di sintomatologia e che potrebbe ulteriormente peggiorare la stipsi legata alla esuberanza di tale mucosa che si invagina nell'ano.
In più occasioni ho riscontrato tale complicanza in seguito a scelte poco ponderate di amputazione del tessuto emorroidario, dove si era sottovalutata la genesi del prolasso e l'entita del prolasso rettale interno.
A distanza non è possibile dirle quello che, nel suo caso, è giusto fare, ma penso che prima di ricorrere ad una emorroidectomia ci sia ancora spazio per un intervento che eviti l'inutile asportazione del tessuto emorroidario e le complicanze ad esso legate.
Ci tenga informati sulle valutazioni e le decisioni del suo curante.
Cordiali saluti
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#4]
Utente
Grazie Dottor D'oriano della sua esauriente risposta;
Ho eseguito la visita ieri mattina presso il proctologo che ha fatto la proctopessi e in effetti ha ammesso che l'intervento precedente non è bastato ( non so perchè a giugno mi aveva detto che era tutto a posto nonostante avessi già un prolasso ad ongi evacuazione da tempo, ma mi era stato detto che era mucosa infiammata) e che deve asportare il tessuto emorroidale che gli pare, tra l'altro, trombizzato. Quando gli ho chiesto se quindi questa volta eseguirà un' emorroidectomia vera e propria mi ha risposto che effettuerà " un ritocchino" ossial'asportazione del tessuto emorroidario "che si vede".
In effetti mi è sembrata una visita un po frettolosa e non è stata eseguita l'anoscopia; la volta precedente l'ha eseguita nei momenti precedenti l'intervento per decidere la tecnica chirugica.
Tra la proctopessi e l' asportazione vera e propria del tessuto emorroidale, esistono altre tecniche quindi?
Attualmente i sintomi legati alla patologia emorroidaria di per se, pur essendo fastidiosi, ( devo sedermi sempre su un cuscino, qualche volta sento un po pizzicare ) non sono proprio insopportabili, quindi io sarei ancora favorevole, nonostante i due precedenti fallimenti, ad un intervento meno drastico dell'asportazione, ma purtroppo è il peggiorare della prostatite che sembra sempre andare di pari passo con le emorroidi, a rendere la situazione esasperante...( conti che è da un anno e mezzo che dura questo supplizio) e anche l'urologo che mi segue mi ha detto che le emorroidi, pur avendo una prostatite batterica ( infezione scoperta solo da qualche mese perchè il precedente urologo non mi aveva fatto mai fare la spermiocoltura) costituiscono un aggravante della prostatite per un fatto di flogosi.
Lei cosa ne pensa di questa correlazione?
Comunque proverò a sentire un altro proctologo per avere un'altra valutazione della situazione.
Grazie ancora per il prezioso servizio che svolgete.
Cordiali saluti e buona domenica
Ho eseguito la visita ieri mattina presso il proctologo che ha fatto la proctopessi e in effetti ha ammesso che l'intervento precedente non è bastato ( non so perchè a giugno mi aveva detto che era tutto a posto nonostante avessi già un prolasso ad ongi evacuazione da tempo, ma mi era stato detto che era mucosa infiammata) e che deve asportare il tessuto emorroidale che gli pare, tra l'altro, trombizzato. Quando gli ho chiesto se quindi questa volta eseguirà un' emorroidectomia vera e propria mi ha risposto che effettuerà " un ritocchino" ossial'asportazione del tessuto emorroidario "che si vede".
In effetti mi è sembrata una visita un po frettolosa e non è stata eseguita l'anoscopia; la volta precedente l'ha eseguita nei momenti precedenti l'intervento per decidere la tecnica chirugica.
Tra la proctopessi e l' asportazione vera e propria del tessuto emorroidale, esistono altre tecniche quindi?
Attualmente i sintomi legati alla patologia emorroidaria di per se, pur essendo fastidiosi, ( devo sedermi sempre su un cuscino, qualche volta sento un po pizzicare ) non sono proprio insopportabili, quindi io sarei ancora favorevole, nonostante i due precedenti fallimenti, ad un intervento meno drastico dell'asportazione, ma purtroppo è il peggiorare della prostatite che sembra sempre andare di pari passo con le emorroidi, a rendere la situazione esasperante...( conti che è da un anno e mezzo che dura questo supplizio) e anche l'urologo che mi segue mi ha detto che le emorroidi, pur avendo una prostatite batterica ( infezione scoperta solo da qualche mese perchè il precedente urologo non mi aveva fatto mai fare la spermiocoltura) costituiscono un aggravante della prostatite per un fatto di flogosi.
Lei cosa ne pensa di questa correlazione?
Comunque proverò a sentire un altro proctologo per avere un'altra valutazione della situazione.
Grazie ancora per il prezioso servizio che svolgete.
Cordiali saluti e buona domenica
[#5]
Gentile Utente
Come le ho scritto, a distanza non è possibile dirle che cosa è giusto fare nel suo caso,
Probabilmente sarà necessario intervenire anche sulla componente esterna( marische, tessuto fibrotico,plesso emorroidario esterno e non interno!), ma non prima di aver valutato e trattato il residuo di mucosa o parte rettale interna prolassata, per evitare che questa si "trasformi", in caso di una inappropriata emorroidectomia, in un prolasso rettale esterno.
Cordiali saluti
Come le ho scritto, a distanza non è possibile dirle che cosa è giusto fare nel suo caso,
Probabilmente sarà necessario intervenire anche sulla componente esterna( marische, tessuto fibrotico,plesso emorroidario esterno e non interno!), ma non prima di aver valutato e trattato il residuo di mucosa o parte rettale interna prolassata, per evitare che questa si "trasformi", in caso di una inappropriata emorroidectomia, in un prolasso rettale esterno.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Buongiorno
Mi sono recato da un altro proctologo, che mi ha fatto una visita molto accurata.
Dall'anoscopia risulta una forte anite( mucosa anale fragile e congesta) ed emorroidi di secondo grado.
Il dottore reputa,( contrariamente all'altro proctologo che mi ha già fatto le rettopessi che ora propende per un'asportazione delle emorroidi) di escludere qulasiasi tipologia di intervento considerando l'infiammazione presente e che le emorroidi non sono ne trombizzate ne sanguinanti.
Inoltre mi ha spiegato che in condizioni "normali" emorroidi di questo tipo spariscono dopo due settimane di terapia, ma purtroppo c'è una situazione in cui prostatite, anite ed emorroidi probabilmente si danno manforte l'un l'altro.
La terapia che mi ha prescritto è la seguente:
Pentacol gel rettale 500mg due volte al giorni 2 applicazioni al giorno.
Topster supposte ( che mi aveva già prescritto l'urologo).
Zirgo probiotici per 15 giorni.
Continuare con epatolax sciroppo per avere evacuazioni regolari.
Tra 20 gorni mi rivedrà per valutare.
Per quanto concerne la prostatite ha inoltre confermato, come mi ha gia spiegato l'urologo, che nel mio caso è dovuta all'intestino e alla flora batterica, anche se emorroidi e infiammazione anale constituiscono sicuramente un aggravante.
In definitiva penso proprio che mi affiderò a questo proctologo sperando che finisca quest'odissea..
Grazie ancora del vostro supporto cordiali saluti.
Mi sono recato da un altro proctologo, che mi ha fatto una visita molto accurata.
Dall'anoscopia risulta una forte anite( mucosa anale fragile e congesta) ed emorroidi di secondo grado.
Il dottore reputa,( contrariamente all'altro proctologo che mi ha già fatto le rettopessi che ora propende per un'asportazione delle emorroidi) di escludere qulasiasi tipologia di intervento considerando l'infiammazione presente e che le emorroidi non sono ne trombizzate ne sanguinanti.
Inoltre mi ha spiegato che in condizioni "normali" emorroidi di questo tipo spariscono dopo due settimane di terapia, ma purtroppo c'è una situazione in cui prostatite, anite ed emorroidi probabilmente si danno manforte l'un l'altro.
La terapia che mi ha prescritto è la seguente:
Pentacol gel rettale 500mg due volte al giorni 2 applicazioni al giorno.
Topster supposte ( che mi aveva già prescritto l'urologo).
Zirgo probiotici per 15 giorni.
Continuare con epatolax sciroppo per avere evacuazioni regolari.
Tra 20 gorni mi rivedrà per valutare.
Per quanto concerne la prostatite ha inoltre confermato, come mi ha gia spiegato l'urologo, che nel mio caso è dovuta all'intestino e alla flora batterica, anche se emorroidi e infiammazione anale constituiscono sicuramente un aggravante.
In definitiva penso proprio che mi affiderò a questo proctologo sperando che finisca quest'odissea..
Grazie ancora del vostro supporto cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 7.4k visite dal 12/09/2012.
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Approfondimento su Emorroidi
Cosa sono le emorroidi? Sintomi, cause, cura, rimedi e prevenzione della malattia emorroidaria. Quando è necessario l'intervento chirurgico o in ambulatorio?