Dolore rettale cronico e diagnosi errata

Salve.
ho 32 anni.
Premessa: mangio molto, ma sono sempre stata molto magra.
Vado in bagno1-2 volte a giorno con feci quasi sempre poco formate.
, ma non ho mai avuto problemi.
A luglio 2022, la situazione si accentua, perdo peso e dopo le evacuazioni inizio ad avere mal di schiena e spossatezza.
Il medico decide di farmi fare delle analisi da cui, però, non risulta nulla e lì si conclude la cosa.

Ad agosto inizia il problema: ho una vaginite (tutti i tamponi negativi), successivamente si aggiungono anche dei sintomi urinari fissi: dolore uretrale, minzione frequente, peso vescicale.
Le urinocolture sono negative.
Dopo si aggiungono ulteriori sintomi non fissi, ma ciclici: dolore rettale, dolore al coccige con irradiazione ai glutei e dolore vaginale.
Dopo vari pellegrinaggi tra urologi e ginecologi, ed analisi ematochimiche, a dicembre faccio rmn con contrasto della pelvi e risulta lieve endometriosi che però, a detta dei medici, non sembrerebbe giustificare una tale severità dei sintomi.
Inizio la terapia ormonale a febbraio, e a distanza di una settimana non ho più i sintomi urinari e il dolore vaginale (è davvero merito della pillola?) , purtroppo però il dolore al retto e al coccige diventa fisso e sempre più severo a tal punto che arrivo talvolta a vomitare.
Faccio una visita proctologica da cui non emerge nulla, il medico attribuisce il dolore a delle possibili aderenze endometriosiche in zona rettale, pertanto mi consiglia di fare la laparoscopia.
Intanto mi prescrive topster supposte x 3 settimane.
Il dolore peggiora e il medico di base decide di provare con deltacortene 25mg.
Il dolore, con alti e bassi, sembra ridursi: da una scala 0/10 il dolore passa da 10 a 7.
Ma il dolore comunque persiste.
La ginecologa esperta in endometriosi, a questo punto decide di provare con l'intervento durante il quale sono stati rimossi elementi di poco rilievo: una piccolissima cisti ovarica, un piccolo nodulo al legamento utero sacrale sin e delle lievi aderenze al retto.
Infatti, ad oggi, la mia situazione è rimasta invariata e devo ricominciare tutto da capo, in quanto tutti si sono focalizzati sull'endometriosi, che a quanto pare non è la vera causa del problema.
Attualmente il dolore si concentra solo nella zona pelvica posteriore e quindi sembrerebbe non riguardare la sfera ginecologica.
il dolore è lieve al risveglio e peggiora durante il giorno.
La notte dormo senza avvertire nulla.
Ho difficoltà a stare seduta.
Ho sensazione di peso rettale e tenesmo.
Il passaggio di gas mi da sollievo così come l'evacuazione.
Successivamente all'evacuazione però avverto debolezza, dolore e giramenti di testa e mi devo sdraiare.
Alla luce di ciò, a chi affidarsi?
al proctologo?
al neurologo?
ha senso approfondire il discorso rettale con una colonscopia?
una risonanza lombosacrale?
potrebbe trattarsi di una neuropatia del pudendo?
ovviamente non si possono fare diagnosi online, ma brancolando nel buio da più di1 anno, sarebbe utile almeno capire da dove partire.
Grazie
[#1]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Se non eseguite la colonscopia e la risonanza direi che sono indicate con ulteriori indicazioni in base agli esiti

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Quando parla di risonanza, intende del tratto lombosacrale?Perchè la rmn pelvica è stata eseguita pochi mesi prima che il dolore diventasse fisso ed invalidante.
Mi permetto anche di chiederle, dato che era favorevole alla colonscopia, ci potrebbero essere dunque patologie del colon che spiegherebbero dolore basso a livello ano-rettale e coccigeo?
Grazie.
[#3]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 662 233
Capito.Del sigmaretto si

Dottor Andrea Favara

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