Inibitori di pompa protonica e sindrome del colon irritabile

Buonasera,
qualche tempo fa, a seguito di una gastroscopia, mi è stata diagnosticata una esofagite da reflusso di grado A ed un'ernia iatale da scivolamento.
Da allora ho provato vari inibitori di pompa protonica (esomeprazolo e rabeprazolo) con ottimi risultati per quanto riguarda la sintomatologia da reflusso che tende a scomparire del tutto già dopo pochi giorni di assunzione degli inibitori. Attualmente mi curo con 10 mg di rabeprazolo e sto bene.
Il mio problema riguarda invece gli effetti collaterali che tali farmaci mi danno a livello intestinale.
Soffro, infatti, della sindrom del colon irritabile per cui questi farmaci tendono ad aumentare esageratamente questa patologia.
Premetto che non prendendo alcun tipo di farmaco e stando attenta all'alimentazione riesco benissimo a tenere sotto controllo il mio intestino quindi non ho una forma di colite acuta.
Se invece sono costretta ad assumere qualche farmaco accuso spesso problemi a livello intestinale ed ovviamente gli inibitori di pompa protonica non fanno eccezione.
Mi procurano, infatti, un'eccessiva "ipermotilità intestinale" (devo andare in bagno anche 3/4 volte al giorno) con vari episodi di diarrea. Inoltre, a seconda della tipologia di inibitore, ho riscontrato forti e continui bruciori intestinali e gonfiori associati a flatulenza persistente per tutto l'arco della giornata.
Va da sè che tali effetti collaterali sono fortemente "invalidanti", tali da rendere difficoltosa ed imbarazzante qualsiasi attività quotidiana.
Su consiglio del gastroenterologo ho provato a limitare questi fastidiosi e pesanti effetti collaterali con dei fermenti lattici e con degli antispastici, ma invece di risolvere il mio problema mi generavano ancora più diarrea, bruciori intestinali, gonfiori e flatulenza... Insomma un VERO INFERNO!
Non so più cosa pensare, forse se sostituissi gli inibitori di pompa con i vecchi H2 (ranitidina e succedanei) potrei avere meno effetti collaterali? Non so più cosa pensare!
Considerato che il reflusso è comunque una malattia cronica e che quindi dovrò prendere tali farmaci a vita, come posso migliorare ed attenuare gli effetti collaterali che tali inibitori mi producono a livello intestinale?
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
Non è vero che la malattia da reflusso costringa ad assumere IPP a vita. Pertanto consulti un gastroenterologo per adeguare la terapia. In questa sede non possiamo consigliare terapie in quanto non possiamo sottoporre gli utenti a visita diretta.

Dr. Roberto Rossi

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