Alterazione del ph intestinale

Gentile dottore,
vorrei chiedere un giudio su un problema che si protrae ormai da qualche mese. A giugno ho sofferto di cistite, primo e unico episodio in assoluto, che per causa anche di numerose cure antibiotiche, si è rafforzata divenendo cronica e abatterica. Tutti gli esami diagnostici di tipo urologico nonchè di tipo ginecologico non hanno rilevato nulla di che, eccetto il dato che sia la vescica, sia l'apparato genitale sono condizionati in negativo dal cattivo funzionamento dell'intestino, per cui prima di procedere ad altri esami mi hanno consigliato di normalizzare l'alvo intestinale. Ma ora il mio problema è non riesco a ritrovare più un equilibrio.
Premetto di soffrire di stipsi, anche se non ostinata, e molto spesso una alterazione del ph intestinale, che mi provoca sovente fastidi vulvovaginali. Però fino all'episodio della cistite riuscivo anche agevolmente a curare tale fastidio con fermenti lattici, yogurt. Ora non resco a più a riequilibrarmi come in passato ma sento che si è creato una sorta di circolo vizioso tra infiammazione intestinale e fastidi urogenitali. Inoltre qualche volta prurito anale dopo l'evacuazione e un altro problema stressante è che mi sento infiammata sia quando ho qualche giorno di stipsi sia quando la motilità aumenta. Al momento prendo sempre fermenti lattici e disinfettanti naturali per le vie urogenitali e la mia dieta è ricca di fibre.Cosa dovrei fare? Aumentare i fermenti lattici oppure cambiare totalmente cura?
Confido in un suo giudizio e, nel frattempo ringrazio.
Barbara
[#1]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
la sua storia clinica pone al centro dei suo disturbi il problema della stipsi e la stipsi è un sintomo, non una malattia, dunque l'intervento terapeutico è rivolto alle cause che la determinano.
Con molta frequenza nella popolazione (ad eccezione di cause organiche) l'evacuazione ritardata o insufficiente è collegata ad aspetti comportamentali: alimentazione, apporto idrico, attività fisica, aspetti psichici.
L'alimentazione ricca in fibre è certamente consigliabile, ma a patto che sia associata un adeguata introduzione di liquidi (almeno 2 l di acqua al dì, di più se vi è sudorazione abbondante come, per esempio, in estate). Aumentare il dosaggio dei fermenti lattici porta in genere a poco giovamento, meglio orientarsi su cmbiamenti (non radicali) dello stile di vita: pratichi una leggera, ma continua, attività fisica (30 min di passeggiata quotidiana a passo svelto, ad esempio) e dedichi un tempo stabilito alla evacuazione quotidiana (non "a richiesta" in base allo stimolo).
Altri consigli utili sono quelli che le ha offerto il dott. Beretta nella sua richiesta di qualche mese fa, li condivido e la esorto a praticarli.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie dottore della risposta,
seguirò tutto alla lettera, anche perchè ne ho tutto l'interesse.
Per mero scrupolo, dunque, lei mi confermerebbe che, secondo la casistica, l'intestino irritabile ed in particolare gli eschericacoli "debordati" possono essere la causa dell'alterazione del sistema urogenitale. Ciò in linea di massima è chiaro.
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