Vomito

Salve,
Vorrei richiedere un consulto riguardo a quadro clinico abbastanza complesso..

Descrizione della sintomatologia: Paziente 86 anni
A inizio settimana scorsa comincia a presentare sintomi di nausea, ma a parte qualche conato e saliva niente di grave. Due giorni dopo invece comincia del vomito biliare, anche se non itterica e non presentava dolori di pancia, viene portata d'urgenza in PS, dove vengono eseguiti analisi del sangue, TAC con liquido di contrasto e Raggi-X.
Dalle analisi vengono rilevati alti i valori del Pancreas e del fegato, la tac e i raggi risultano tutti negativi, e vengono evidenziati solo l'intestino un pò irritato, una pancreatica acuta (già presente da tempo), una stenosi al tripode (già presente da tempo). L'addome risulta trattabile e non dolorante. Al che la paziente viene rimandata a casa, consigliando di proseguire la terapia con antiemetici e idratazione.
Dopo questa prima visita in pronto soccorso i conati di vomito biliare persistono (anche più di una volta al giorno), fino a che un giorno il vomito biliare cessa di nuovo anche se persiste la nausea e al conato si presenta solo della saliva (occasionalmente screziata di giallo - ma che alla vista non sembra più bile ma piuttosto catarro).
Gli antiemetici in terapia erano il Plasil, con il quale è andata avanti quasi una settimana vedendo che non rispondeva, è stato sostituito da Limican.
Non rispondendo nemmeno al Limican viene riportata in pronto soccorso dove vengono eseguiti di nuovo tutti gli esami di routine, di nuovo l'addome è trattabile non è dolorante, esami tutti nella norma e anzi erano anche rientrati i valori del pancreas, mentre rimanevano un po alti quelli del fegato (bilirubina, e bilirubina indiretta). Alla seconda visita consigliano di cambiare la terapia in Levopride.

Anamnesi: ora la paziente ha un quadro clinico abbastanza importante:
-Rimozione dell'ovaio sx
-Cardiopatica con pacemaker biventricolare, aritmia atriale, e cardiomiopatia dilatati
-Due perforazioni intestinali recenti (settembre 2018) con peritonite acuta, e infezione post operatoria da Klebsiella, con conseguente deviazione del retto
-Protesi ad entrambi i colli femorali
-Storia di calcoli biliari alla cistifellea, con inserzione e poi rimozione di protesi
-Storia di pancreatite acuta

E infine, ed è il punto (forse) più importante demenza senile, infatti la paziente a settembre (2018) a seguito di un altro TIA si comincia a rifiutare di mangiare (anche se non disfagica) e viene alimentata attraverso CVC con nutrizione parenterale (1600 kcal), beve pochissimo praticamente niente ed è praticamente allettata.
Questi sintomi potrebbero rientrare in un appesantimento del fegato dovuto alla nutrizione? Ora stiamo entrando nella "seconda" settimana... e gli episodi di vomito si sono appunto ridotti a dei conati con sputi di saliva, ma la nausea persiste.. cosa consigliate?

Grazie.
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 31k 1.2k
Il povero fegato non è appesantito dalla nutrizione.
C'è una storia di calcoli e di pancreatite: la causa va ricercata in questa direzione!
Cordiali saluti!

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

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Utente
Utente
La ringrazio del suo parere Dottor Bacosi, le volevo chiedere un'altra cosa dato che non ha risposto ai farmaci per bloccare il vomito a livello del SNC, potrebbe essere utile consigliare qualche farmaco a livello Periferico? Tipo bloccanti della serotonina?

P.s. mi ero dimenticata di aggiungere all'anamnesi che è presente una stenosi al tripode.

Grazie
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Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 31k 1.2k
Non posso consigliare farmaci non conoscendo la persona.
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