Decadimento cognitivo padre (ammonio alto)?

Buongiorno.

Scrivo per mio padre.
La premessa sarà un po' lunga, perché è una situazione un po' complicata.
77 anni, leucemico dal 2002, diabetico, fegato quasi cirrotico a causa si pensa sia della chemio fatta al tempo, che a causa dei medicinali per la depressione presi sempre al tempo della chemio, perché andò giù, e poi da lì è sempre rimasto parecchio ansioso (per esempio, si agita per ogni minimo contrattempo).
A febbraio ha subito un doppio bypass, non in laparoscopia, per tutta una serie di paletti della sua situazione clinica, quindi è stato aperto dallo sterno in giù.
Tornato a casa dalla riabilitazione, non era più lo stesso di prima per ovvi motivi, dato l'importante intervento.
Ha cominciato ad avere un grosso problema di stitichezza che si presume sia la causa dell'ammonio alto riscontrato ultimamente e per il quale si sta curando.
Alcuni dati per inquadrare la situazione: non vivo con i miei, perciò non so quale
sia la verità tra quello che dice mia madre (che per usare un eufemismo, assolutamente non è d'aiuto, si arrabbia per ogni minimo intoppo, e chiaramente mio padre poi si impanica, anche se ormai è una situazione vista e rivista in decine d'anni. Dico questo perché magari contribuisce al quadro generale), e quello che effettivamente accade.
Mio padre è sempre stato molto distratto, negli anni fin da quando ero piccola non so quante chiavi e occhiali abbia perso e poi ritrovato, uscito con le maglie fronte/retro o indumenti macchiati, ma a sentire mia madre pare che questo stia peggiorando (cito "non è il suo normale perdere le cose o mettersi le maglie al rovescio").
Un episodio di ieri sera: al tel gli dico che sarei uscita a cena, commentiamo che non avevo voglia, e ne parliamo per un paio di minuti.
Al ristorante, mi chiama e gli dico "sono ancora fuori, ti chiamo dopo" e lui "ah già, è vero! ".
Stamani mi fa "ieri ho lasciato gli occhiali al parco". (Trovati poi in casa)
Però: guida (non benissimo, dato che l'ammonio gli da un po' di tremore alle mani), gestisce il loro home banking e quello di mio zio che è ricoverato in una RSA, cucina (anche se sporca per 12), ogni tanto va ancora a dare una mano in ufficio, gioca con suo nipote...
Un mese e mezzo fa circa siamo stati dalla geriatra per la prima volta che, senza "input" di nessun tipo (ho vagamente accennato al fatto della memoria), gli ha fatto la classica visita con i disegnini ("disegni le 10. 15 su questo orologio") e ha specificatamente detto che "il cervello ce l'ha buono".
Mi devo preoccupare per quanto segnalato da mia madre (perché tutte le volte che ci parlo finiamo per litigare perché secondo lei "è peggiorato, guida male, gli dico le cose e se le scorda, aveva i soldi in mano per la strada! poi li ha persi e abbiamo dovuto raccoglierli per il marciapiedi", cose del genere) e per l'episodio di ieri sera?
Posso pensare che sia un fisiologico decadimento dovuto all'età o magari può esserci di più?
Può dipendere dall'ammonio?
Grazie!
[#1]
Dr. Antonino Corrado Geriatra, Specializzando 68 6
Buongiorno, da quello riferisce, il collega geriatra che lo ha valutato ha escluso forme di decadimento cognitivo. Il quadro di disorientamento spazio/temporale, disattenzione, agitazione psicomotoria può essere giustificata dall'iperammoniemia. Assicurare un alvo regolare (almeno un evacuazione/die) ed una dieta equilibrata aiuta a prevenire gli episodi di encefalopatia iperammoniemica.
Non conosco la terapia praticata dal padre ma potrebbe sicuramente giovare di terapia lassativa (es. lattulosio).
Cordiali saluti

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille dottore. È seguito, tra gli altri, da un medico che di base è gastroenterologo ma ha preso a cuore la situazione di mio padre ed è stato lui a suggerire il piano terapeutico per l’ammonio al medico di base, che include tra gli altri un lassativo, per cui sì lo sta assumendo. Monitoreremo i valori, e vedremo se la terapia sta funzionando. Grazie per la risposta. Buon lavoro.
[#3]
Dr. Antonino Corrado Geriatra, Specializzando 68 6
Ottimo. Il medico curante potrà essere anche il suo specialista di riferimento.

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