Infiammazione guarita per errore?

Buongiorno,
già dalla primavera dell’anno scorso in seguito ad una infiammazione con perdite di colore giallo il medico di base mi aveva prescritto sporanox 2 pastiglie per 3 giorni.
(Premetto che ho sempre sofferto di piccole perdite)
Non vedendo risultati apprezzabili ho fatto l’esame culturale con antibiogramma e mi è stato diagnosticato lo streptococcus agalactiae.
Essendo la mia ginecologa in ferie, il mio medico di base mi prescrive terapia antibiotica con Levoxacin per 5/6 giorni più fermenti e ovuli bacticin per 5 sere. Ma anche questa volta dopo un lieve miglioramento ritornano le perdite e ripetendo l’esame culturale risulta positivo ancora allo streptococcus agalactiae.
A questo punto riesco a contattare la mia ginecologa che esaminando i referti mi prescrive 2 bustine di augmentin 875+125 mg al di per 6 giorni, betadine lavande per 10 giorni e codex e bifivir per 20 gg.
Noto un miglioramento per circa 15 giorni, ma poi la cosa ricomincia anche se con una sintomatologia più attenuata.
Quasi rassegnata a dover convivere con queste perdite, arriviamo a fine anno, quando mi viene un eritema pruriginoso con delle volatiche nel tronco e nelle braccia.
Corro dal medico di base pensando ad una malattia infettiva, ma lei mi dice che molto probabilmente è una micosi. Mi prescrive questa volta del Diflucan pastiglie per 10 giorni, ma anche questa volta l’eritema non diminuisce, anzi aumenta. Disperata vado al pronto soccorso che mi manda al reparto di dermatologia e questa volta mi viene diagnosticata una pitiriasi rosea che è una cosa benigna non infettiva e che non c’entra nulla con la micosi. Mi dicono di interrompere il diflucan, che comunque ho preso per nove giorni e mi danno solo qualche antistaminico che prendo per 3/4 gg. Ironia della sorte ora a distanza di più di un mese sono guarita naturalmente dalla pitiriasi ma inspiegabilmente è scomparsa qualsiasi sintomatologia dell’infiammazione vaginale. Ho notato un forte miglioramento dopo 6/7 gg di terapia “errata col diflucan” .
Possibile che il problema vaginale fosse in realtà una candidosi?
E come mai non è stata vista con il prelievo culturale?
Ho notato inoltre che durante i 2 prelievi per esaminare il tipo di batterio, mi è stato sempre prelevato materiale nella parte più interna della vagina, usando lo speculum e mai nella parte più esterna.
Ci può essere un’altra spiegazione?
Vi chiedo una vostra opinione in merito al mio caso.
Grazie
[#1]
Dr. Marcello Sergio Ginecologo 14.7k 309 119
Se i disturbi vaginali sono migliorati con l'uso di un antimicotico, probabilmente si trattava di una Candida. Sempre probabilmente questa si e' sviluppata successivamente al tampone e quindi in seguito all'uso degli antibiotici (questo spiega la negatività al tampone).
Il prelievo per il tampone deve essere eseguito profondamente a livello dei fornici vaginali
Saluti

Dr. Marcello SERGIO
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
www.marcellosergio.it
"La ginecologia a portata di donna"

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta,
La sintomatologia però era la stessa e durante e poi sucessivamente ai trattamenti antibiotici ho fatto largo uso di fermenti sia a livello locale che per ingestione per più di un mese.
Ma il tampone è sicuro al 100%?
e se la micosi fosse stata localizzata solo nella parte esterna o in prossimità, con la metodologia in cui viene eseguito l'esame culturale, non può essere sfuggita la diagnosi?
Grazie
Saluti

[#3]
Dr. Marcello Sergio Ginecologo 14.7k 309 119
Il tampone e' affidabile, anche se non eseguito in zona esterna, ossia nel punto interessato dai sintomi
Saluti
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