Perdite ematiche e contrazioni in gravidanza

Egregi Dottori, ho 36 anni e sono alla 31ma settimana della seconda gravidanza. Durante la prima non ho avuto problemi di sorta, tant’è che ho proseguito tranquillamente l’attività lavorativa fino al periodo di astensione obbligatoria.
In questa gravidanza, invece, soffro di piccole perdite ematiche serali e contrazioni già a partire dal 4° mese.
Inizialmente la ginecologa ha supposto la presenza di un capillare che si rompesse puntualmente ogni sera, ma il protrarsi della cosa era quantomeno sospetto. Non risultando dai ripetuti esami delle urine e urinocolture alcuna anomalia nei valori, né, dalle diverse visite ginecologiche, alcun preoccupante accorciamento del collo dell’utero, la mia ginecologa mi ha prescritto un tampone cervico-vaginale per scongiurare la presenza di infezioni. Per le contrazioni, nonostante a volte superino anche la decina giornaliera nonché siano abbastanza fastidiose, ma considerato che non hanno provocato un accorciamento del collo dell’utero e la mia pressione bassa (mediamente 100-95 su 65-60),la dott.ssa ha preferito evitare la prescrizione di farmaci che le bloccassero.
Dal tampone sono risultate negative tutte le ricerche microscopiche e colturali di batteri vari (s. agalactiae, gonococco, chlamydia con sonde DNA, mycoplasma/ureaplasma, candida, trichomonas vaginalis, coccobacilli gram variabil, clue cells, leucociti), con un ph vaginale di 4.7.
L’unica positività riscontrata è nella ricerca microscopica ai morfotipi lattobacillari, con la segnalazione di numerosità negli stessi.
La dottoressa mi ha rassicurata che tale valore è del tutto normale, e continua a non si spiegarsi le perdite (che effettivamente, però, sono più marcate quando non rispetto del tutto il consiglio di stare a riposo).
Per inciso, sono ammalata di rettocolite ulcerosa dal 1998, e temo che tale malattia possa provocare l’anticipazione della data del parto, o che le perdite possano essere un segnale di problemi che possano interessare il nascituro.
Specifico altresì di aver avuto un lieve peggioramento nella patologia cronica all’inizio della gravidanza, peggioramento che fortunatamente è rientrato a seguito di applicazioni topiche di clismi di mesalazina e di beclometasone dipropionato.
Vi chiedo pertanto un consulto per conoscere la Vs. opinione in merito..

Avrei anche una domanda più “leggera”: dalla Vs. esperienza, dato che il primo parto è avvenuto alquanto velocemente, con un travaglio tuttosommato abbastanza sopportabile, è probabile che con il secondo possa ripetere l’esperienza, o devo attendermi dolori lancinanti? Molti dicono che ciò sia avvenuto semplicemente perché credono abbia una soglia di dolore alquanto alta a causa della mia malattia cronica che, finora, mi ha messo a dura prova diverse volte..
Ringrazio di tutto cuore per la gentile risposta.
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Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46 16
In base a quanto mi espone ritengo che la sua ginecologa stia gestendo correttamente la situazione.
Probabilmente lei ha un'attività subcontrattile che causa anche le piccole perdite ematiche dal collo, ma che, per fortuna, non è in grado di innescare un parto prematuro.
Considerando che la lunghezza del collo è immodificata (parametro fondamentale da tenere sotto controllo in queste situazioni) e che lei ha raggiunto già le 31 settimane senza particolari problemi (superate le 34 settimane i polmoni del feto sono maturi), posso essere d'accordo sul non utilizzo di farmaci ma di praticare solo il riposo.
La rettocolite ulcerosa non causa alcun pregiudizio per il feto e non è causa di parto prematuro.
Riguardo all'aspettativa del parto, considerato il precedente, credo che abbia motivo di essere ottimista.
Chiaramente rimanga sotto controllo medico.

In bocca al lupo!

Dr. Agostino Menditto
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Responsabile U.O. Ginecologia e Ostetricia
Clinica Mediterranea - Napoli

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dopo
Utente
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Grazie infinite! E crepi il lupo!
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