Isterectomia totale e carcinoma mammario

La presente è per porvi un altro quesito, che spero con la vostra consueta sollecitudine e correttezza, saprete chiarire.
Mia moglie, ha subito il 21/5/08 una mastectomia bilaterale con posizionamento di espansori mammari a causa di un “carcinoma duttale infiltrante” bilaterale, G1T1N0M0 ormonosensibili, intorno ad 1cm di dimensioni.( Eventuali particolari si possono Vedere nel quesito già posto in “Protesi Mammarie” del 15/5/08).
Siccome la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo……………
Una ecografia postoperatoria negativa per metastasi rivela però:
- n.1 annesso sx sede di formazione mista, ioperecogena di 34x26mm , si rileva al suo interno formazione traslucida (calcificazione?) forse trattasi di cisti dermoide
- n.1 mioma intramurale parete uterina 18x13mm
- n.1 mioma istmico laterale dx peduncolato
- Marker CEA/Ca125/Ca19,9/Ca15,3 NEGATIVI
La scintigrafia ossea totalbody, negativa per metastasi, rivela però una persistenza di radioisotopo nel bacinetto renale di DX. (E’ il mioma che comprime l’uretere?)
L’ oncologo, propende per terapia con Zoladex(già assunto il 23/6)+TMX tra 1 mese, (no Chemio) nell’intento di ridurre i fibromi e fare diagnosi differenziale, e magari intanto togliere in laparoscopia le due ovaie.
Mia moglie non ha e non ha mai avuto nessun dolore e nessun sintomo, neanche premestruale,MAI.
La nostra scelta adesso, assieme a vari ginecologi interpellati, è questa:
- Il 20/7/08 subirà una annessectomia bilaterale in laparoscopia anche per poter esplorare con visione a 360° la strozzatura dell’uretere di DX, che anche una urografia definisce come locazione ma non come causa, e quindi contestualmente anche l’asportazione dell’utero per sfilamento vaginale, tecnica che non mi ricordo come si chiami.
Questa scelta di radicalità è dettata sia dai possibili danni che la terapia oncologica può creare in futuro a utero e ovaie già compromessi ed anche da motivi psicologici, in quanto, ancora con le ferite sui seni, si paventa già la presenza di un altro possibile tumore sull’ovaio, e questo ci impedisce di dormire con questa possibile bomba innescata.
Ovviamente, se qualche insigne Dottore si premurerà di commentare queste scelte, ne saremo felici, le domande che però ci tormentano, sono altre:
1) Al termine della Annessectomia/Isterectomia totale, (manca ovviamente ancora l’istologico di questo intervento) è possibile/necessario assumere una terapia sostitutiva per questo ON/OFF di estrogeni/ormoni? Abbiamo saputo di donne che si sono suicidate per la intervenuta depressione! Se si, va in conflitto con il TMX (che dose?) che dovrà comunque prendere?. Ritorneremo ovviamente dell’ oncologo, ma intanto se qualcuno ci tranquillizza…………..
2) Sul seno dx, precisamente sul capezzolo che è stato conservato come il sx, è presente una sofferenza con necrosi di cicatrizzazione che si sta risolvendo bene ma lentamente con escara diffusa, ma oggi ben irrorata e riepitelizzata e in via di guarigione. La laparoscopia addominale, in cui viene insufflata parecchia aria, (bloccata di norma dal diaframma) può dare problemi di esplosione alla debole ferita sul seno?
Di nuovo un grazie a chi troverà il tempo di rispondere, e ancora complimenti a tutti.
P.S.: scusate eventualmente le ingenuità
[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Gentile utente, i quesiti che pone sono tanti, alcuni dei quali prevedono, com'è logico, non tanto una risposta "ufficiale", legata, cioè, a valutazioni di merito, visto che, ovviamente, non si può disporre "in vivo" della paziente, quanto una risposta "ufficiosa", perchè legata alle esperienze ed all'acume clinico dei singoli Colleghi che Le rispondono.
Ma andiamo con ordine:
Lei scrive:
"Una ecografia postoperatoria negativa per metastasi rivela però:
- n.1 annesso sx sede di formazione mista, ioperecogena di 34x26mm , si rileva al suo interno formazione traslucida (calcificazione?) forse trattasi di cisti dermoide
- n.1 mioma intramurale parete uterina 18x13mm
- n.1 mioma istmico laterale dx peduncolato
- Marker CEA/Ca125/Ca19,9/Ca15,3 NEGATIVI"

Mancano dati Dopplerflussimetrici che ritengo importanti per conoscere quale sia la vascolarizzazione della massa in esame, anche sul piano dei flussi lenti (Power Doppler). Se si trattasse davvero di dermoide, è, questo, un tumore del tutto benigno che non giustifica un atteggiamento a forza interventista, come si trattasse di un carcinoma ovarico!

Poi, ancora:
"La scintigrafia ossea totalbody, negativa per metastasi, rivela però una persistenza di radioisotopo nel bacinetto renale di DX. (E’ il mioma che comprime l’uretere?)"

Non credo dal momento che i miomi da Lei descritti sono in sede pelvica, mentre il bacinetto renale (ovvero la porzione slargata dell'uretere che ne costituisce il tratto di emergenza dall'ilo renale), si trova in sede addominale posteriore, lombare. I miomi descritti, perciò, non possono comprimere quest'area che trovasi, di fatto, molto più in alto della loro sede.

Inoltre:
"L’ oncologo, propende per terapia con Zoladex(già assunto il 23/6)+TMX tra 1 mese, (no Chemio) nell’intento di ridurre i fibromi e fare diagnosi differenziale, e magari intanto togliere in laparoscopia le due ovaie.
Mia moglie non ha e non ha mai avuto nessun dolore e nessun sintomo, neanche premestruale,MAI."

Lo ZOladex + TAM è la scelta d'obbligo in quanto il CA. mammario asportato è risultato ormonosensibile (recettori positivo). Ovviamente queste terapie di "blocco" ovarico hanno senso fintantochè le ovaia rimangono al loro posto. Se si deciderà per la loro asportazione, non sarà necessario continuare questa tipologia di trattamento.


"La nostra scelta adesso, assieme a vari ginecologi interpellati, è questa:
- Il 20/7/08 subirà una annessectomia bilaterale in laparoscopia anche per poter esplorare con visione a 360° la strozzatura dell’uretere di DX, che anche una urografia definisce come locazione ma non come causa, e quindi contestualmente anche l’asportazione dell’utero per sfilamento vaginale, tecnica che non mi ricordo come si chiami."
Si chiama LAVH (isterectomia laparoscopica assistita per via vaginale. Sulla sua opportunità, ovviamente, non mi pronuncio, per i motivi che Le premettevo all'inizio.


"Questa scelta di radicalità è dettata sia dai possibili danni che la terapia oncologica può creare in futuro a utero e ovaie già compromessi ed anche da motivi psicologici, in quanto, ancora con le ferite sui seni, si paventa già la presenza di un altro possibile tumore sull’ovaio, e questo ci impedisce di dormire con questa possibile bomba innescata."
Anche questo passaggio della sua mail, non può trovare commenti dal momento che non ci vengono fornite ulteriori indicazioni sulle motivazioni realmente presenti che inducono i Colleghi a credere quanto da Lei affermato.

Infine:
"Ovviamente, se qualche insigne Dottore si premurerà di commentare queste scelte, ne saremo felici...."
Non possiamo commentare.

"...le domande che però ci tormentano, sono altre:
1) Al termine della Annessectomia/Isterectomia totale, (manca ovviamente ancora l’istologico di questo intervento) è possibile/necessario assumere una terapia sostitutiva per questo ON/OFF di estrogeni/ormoni? Abbiamo saputo di donne che si sono suicidate per la intervenuta depressione! Se si, va in conflitto con il TMX (che dose?) che dovrà comunque prendere?. Ritorneremo ovviamente dell’ oncologo, ma intanto se qualcuno ci tranquillizza…………."

Una terapia sostitutiva in caso di recettori positivi del tumore originario, è totalmente da escludere. Non avrebbe senso, altrimenti, l'intervento di asportazione ovarica che è stato prospettato alla paziente!

"2) Sul seno dx, precisamente sul capezzolo che è stato conservato come il sx, è presente una sofferenza con necrosi di cicatrizzazione che si sta risolvendo bene ma lentamente con escara diffusa, ma oggi ben irrorata e riepitelizzata e in via di guarigione. La laparoscopia addominale, in cui viene insufflata parecchia aria, (bloccata di norma dal diaframma) può dare problemi di esplosione alla debole ferita sul seno?"
Assolutamente NO.


Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto penso di dover porgere le mie scuse per la violenza e brutalità delle domande che rilette adesso assumono proprio un brutto tono, ma ho cercato di occupare il minor spazio possibile. Vi prego solo di considerare a mia discolpa, tutti gli eventi che ci stanno accadendo in questi 2 mesi, catapultati in un mondo assolutamente nuovo e terribile.
Ringrazio quindi per la risposta veloce e cortese come sempre in queste pagine, comprendo anche i forzati no-comment, ma i suoi commenti sono comunque illuminanti.
Non ho premesso che la paziente ha 49 anni, quindi la menopausa arriverebbe da sola presto, e la scelta di radicalità è sua, e parte dal ragionamento che visto che il TMX "può generare tumori uterini", visto che un intervento lo deve fare comunque, che la ciste è già di 3,4cm... non si vuole ritrovare tra 2 anni ancora sotto anestesia. Nessuno dei nostri medici ha mai parlato di nuovi tumori dopo quelli della mammella, neppure a me in separata sede, anzi ci dicono di fare con calma prima la sostituzione degli espansori mammari con le protesi definitive...che si può togliere la ciste o un solo ovaio per analizzarlo... però il commento finale è sempre: "se fosse mia mamma le farei togliere tutto".
Una ultima cosa: il bacinetto renale non è espanso, neppure l'uretere che dalla lastrina della scintigrafia appare illuminato per un piccolo tratto discendente; all'ecografia endovaginale, il ginecologo disse che il mioma dx peduncolato laterale, era in possibile zona di compressione dell'uretere dx e io spererei proprio che avesse ragione lui... altrimenti ahimè ci si apre un nuovo terzo scenario
Grazie di nuovo
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Confermo quanto ha già ribadito il dr. Santoro che non può esserci alcuna correlazione tra il procedimento laparoscopico ed il processo di guarigione della ferita sul seno.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Almeno un contesto che non ci crea problemi, perchè qui ogni cosa che sfioriamo si trasforma in un boomerang..

Per il Dr. Santoro:
ovvio che la mia è solo una speranza non suffragata da dati clinici,comunque...
dimenticavo che il mioma dx è di 65x43mm
Rif.: "Mancano dati Dopplerflussimetrici che ritengo importanti per conoscere quale sia la vascolarizzazione della massa in esame, anche sul piano dei flussi lenti (Power Doppler)."
quando avrebbero dovuto farli? e che cosa sono?

grazie mille
[#5]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Anche un mioma di 65 x 43 ha sede pelvica e non può giustificare una compressione del BACINETTO dell'uretere; tutt'al più può ingenerare una compressione dell'organo nel suo tratto pelvico, ma se così fosse l'uretere a monte (e quindi a livello anche del bacinetto) sarebbe dilatato (in questo caso il Dx); la diagnosi può essere sospettata con l'esame ecografico ed accertata per via urografica discendente (tratto stenotico in corrispondenza del mioma).
I dati flussimetrici cui mi riferivo sono quelli relativi alla formazione ovarica descritta; la flussimetria Doppler è una metodica associata, di norma, all'ecografia quando questa visualizza una massa annessiale.
La flussimetria può essere eseguita con metodica Colore (ed allora evidenzia solo i flussi di una certa portata) o con metodica Power-Color, che evidenzia anche i flussi a portata minore (flussi lenti).
Lo studio flussimetrico di una massa ovarica, secondo chi le scrive, è di fondamentale importanza nella diagnosi differenziale delle masse annessiali; una vascolarizzazione anomala, turbolenta peri ed intra-lesionale, con basse resistenze specie in fase diastolica, depone per una massa sospetta, giustificando, quindi, un atteggiamento di tipo interventistico/ablativo.
Contrariamente, le possibilità che si tratti di una formazione del tutto benigna ed innocua sono statisticamente maggiori.
Lo studio flussimetrico, fa parte di un punteggio ("score") che siamo soliti dare ad ogni massa annessiale; applicando questa scala di valori, le possibilità diagnostiche si dilatano alquanto.

Cordialmente.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Di nuovo grazie, Dr. Santoro per velocità e competenza delle sue risposte.
E' ovvio che non si possono curare pazienti a distanza, e non sarebbe nemmeno deontologico, ma comunque l'aiuto che offrite in questo sito è veramente encomiabile.
Nelle visite ambulatoriali con i propri specialisti locali, non si ha mai a disposizione il tempo che si desidera (per vostra fortuna altrimenti qualcuno rimarrebbe in ambulatorio h24)e soprattutto non si possiede l'immediatezza per formulare le domande appropriate.
Che il Buon Dio assista i bisognosi di aiuto ed illumini chi glielo può fornire.

[#7]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Approfitto di questo spazio per augurare a Lei ed a Sua moglie un felice e buon esito del caso.
Sono certo che i Colleghi Vi seguiranno al meglio.
Cordialità ed auguri vivissimi.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Un'ultima (forse) domanda per lei Dr. Santoro o per chi volesse rispondere:
il ricovero per l'isterectomia+annessectomia dovrebbe essere fatto il 22/07, mentre lo Zoladex iniziato da un mese dovrebbe essere riassunto il 20/07, ha senso risomministrarlo o è meglio sospenderlo visto che poi dura un mese?
Se non lo prende succede qualcosa?
La nostra oncologa è in meritate ferie.........stiamo cercando di contattarla al telefono
[#9]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Dato che i recettori del CA. mammario sono risultati positivi, lo Zoladex va continuato seguendo l'ordine prestabilito.

Cordialmente.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Ok!
Quindi anche togliendo ovaie e utero,principali generatori ormonali, non si è completamente al riparo, si evita la eventuale comparsa di tumori ivi-localizzati, ma evidentemente devo dedurre che altre ghiandole (surrenale, etc) sparano, anche se in minima parte, estrogeni o altri ormoni pericolosi, che devono essere spenti a più alto livello.
Mille grazie ancora
[#11]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
L'asportazione delle ovaia, che continuano a produrre ormoni steroidi sessuali, avverà il 22.7
La quota plasmatica di questi ormoni si abbassa progressivamente in qualche giorno. Ovviamente c'è anche una quota di produzione estrogenica extra-ovarica, ma l'eventuale scelta di eseguire una terapia con antiormoni (che, però, non bloccano l'ipotalamo) sarà legata ai dosaggi ormonali da eseguire in un secondo tempo (in particolare il dosaggio dell'estrone plasmatico).
[#12]
dopo
Utente
Utente
Grazie di nuovo, mi impongo di non replicare più per adesso, e lasciare spazio ad altre persone e altri casi.
In bocca al lupo a tutti
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