Seconda conizzazione per cin lll persistente

Gentili Dottori,
 sono una donna di 37 anni e a febbraio 2014 mi sono sottoposta ad un intervento di conizzazione per cin lll provocato da hpv ceppo 16.
Dall' esisto dell' esame istologico il cono risultava libero da lesioni nei margini e nel canale cervicale.
L' ultima colposcopia e biopsia  effettuate a settembre hanno individuato nuove lesioni cin lll e ulteriori indagini hanno rilevato lapresenza  evattivita' della proteina 16 per cui a fine ottobre dovro' ripetere la conizzazione.

Mi chiedo e Vi chiedo se e' lecito ipotizzare che data la presenza del ceppo 16 e della proteina in futuro il rischio di incorrere in nuove lesioni sia quasi un passaggio obbligato?
Il fatto di sottopormi ad un interventi di tipo conservativo mi preserva realmente dall' incappare tra un trimestre e l' altro di controlli in una patologia piu' seria?

So bene che ci sono dei " protocolli" medici da osservare ma personalmente non riesco a ragionare come se io fossi un protocollo!
Che tipo di valutazioni ci sono in merito da parte della medicina circa i rischi legati alle recidive di hpv ad alto rischio?
Personalmente essendo gia' madre non sono in cerca di altre gravidanze per cui mi piacerebbe capire se in situazioni come questa il medico e il paziente possano trovarsi a valutare interventi diversi dalla conizzazione optando per l' isterectomia, oppure verrebbe considerato un over treatment?

Vi ringrazio per l' attenzione, attendo le vostre risposte.
[#1]
Dr.ssa Lucia Vecoli Ginecologo 1.3k 57 78
Gent. Sig., effettivamente oggi la medicina e' più conservativa che in passato e si tende maggiormente a conservare l"utero, anche perché le donne moderne cambiano spesso marito e ad ogni nuovo matrimonio desiderano nuovi figli, anche in età avanzata. La medicina si è' pertanto adeguata al nuovo stile di vita. Esistono per fortuna test di secondo livello quali p16, mRNA, ecc. da affiancare a quelli che ha già fatto per vedere se si è' effettivamente in presenza di una lesione evolutiva. Non tema, ormai esistono protocolli scientifici universalmente accettati nel management delle lesioni pre invasive, seguendo i quali si riesce a tutelare egregiamente la salute della donna anche in questo settore.

Dr. Lucia Vecoli

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dott.sa Vecoli,
La ringrazio per la sua risposta e per la delucidazione in merito ai miei dubbi, il fatto e' che una condizione di questo tipo mi mette inevitabilmente in uno stato di allarme per cui ho trovato utile cercare di comprendere le motivazioni che portano la comunita' medica ad optare per specifici iter di cura piuttosto che altri.
Le auguro un buon lavoro!
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