Maternità anticipata
Buongiorno, ho da poco scoperto di essere in gravidanza.
Sono all'inizio, dovrei essere tra la quarta e la quinta settimana.
Questa mattina ho fatto le Beta, il valore è 77,2.
Io lavoro in un asilo nido, con i bambini tra i 6 mesi e i 3 anni. La cooperativa per la quale io lavoro sposta la donna ad un altra mansione oppure avvia la procedura per astensione anticipata sin dal primo momento in cui scopre di essere in gravidanza, perché lo considera un lavoro ad alto rischio (rischio biologico per lo stretto contatto con i bambini, posture incongrue e stazione eretta per più di 4 ore, sollevamento bambini ecc..).
Il mio medico di base non è d'accordo, ritiene non sia un lavoro a rischio, e non è disposto a farmi nessuna "carta" che attesti il mio stato di gravidanza.
Io naturalmente a lavoro non ho detto della mia gravidanza, dato che è appena iniziata, però qualora io dovessi dirlo, per loro io dovrei stare a casa o essere spostata di mansione da subito, chiedendomi però una "carta" di un medico che dichiari il mio stato di gravidanza. Ma il mio medico di base non è disposto a farmela prima delle 12 settimane di gravidanza. Le mie colleghe invece sono sempre state a casa dal lavoro sin dal primo momento, tranne una, che, "fatalità" si è presa il citomegalovirus mentre veniva al nido in gravidanza.
Voi cosa ne pensate? Posso continuare ad andare a lavoro? In caso contrario, come devo comportarmi? A chi devo rivolgermi?
Vi ringrazio per la risposta.
Sono all'inizio, dovrei essere tra la quarta e la quinta settimana.
Questa mattina ho fatto le Beta, il valore è 77,2.
Io lavoro in un asilo nido, con i bambini tra i 6 mesi e i 3 anni. La cooperativa per la quale io lavoro sposta la donna ad un altra mansione oppure avvia la procedura per astensione anticipata sin dal primo momento in cui scopre di essere in gravidanza, perché lo considera un lavoro ad alto rischio (rischio biologico per lo stretto contatto con i bambini, posture incongrue e stazione eretta per più di 4 ore, sollevamento bambini ecc..).
Il mio medico di base non è d'accordo, ritiene non sia un lavoro a rischio, e non è disposto a farmi nessuna "carta" che attesti il mio stato di gravidanza.
Io naturalmente a lavoro non ho detto della mia gravidanza, dato che è appena iniziata, però qualora io dovessi dirlo, per loro io dovrei stare a casa o essere spostata di mansione da subito, chiedendomi però una "carta" di un medico che dichiari il mio stato di gravidanza. Ma il mio medico di base non è disposto a farmela prima delle 12 settimane di gravidanza. Le mie colleghe invece sono sempre state a casa dal lavoro sin dal primo momento, tranne una, che, "fatalità" si è presa il citomegalovirus mentre veniva al nido in gravidanza.
Voi cosa ne pensate? Posso continuare ad andare a lavoro? In caso contrario, come devo comportarmi? A chi devo rivolgermi?
Vi ringrazio per la risposta.
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Gentile utente,
La valutazione di "mansione a rischio" o meno non è di competenza né del medico curante né del ginecologo che non conoscono i rischi presenti in azienda. La loro competenza è, eventualmente, quella di certificare una "gravidanza a rischio" che è cosa completamente diversa.
Se una mansione è a rischio o meno deve essere riportato per legge nel documento di valutazione dei rischi aziendale dove il datore di lavoro specifica (dopo un'attenta valutazione), per ogni mansione presente in azienda, se sia o meno compatibile con lo stato di gravidanza ed eventualmente con il puerperio.
Per il tipo di lavoro che svolge, pur non conoscendo nello specifico la realtà dove opera, ritengo che la sua mansione sia certamente a rischio (secondo i termini di legge) e l'azienda deve, previa comunicazione all'ispettorato territoriale del lavoro, metterla in "astensione anticipata per lavorazione a rischio" o individuare una mansione NON a rischio.
Le consiglio di comunicare intanto verbalmente all'azienda il suo stato di gravidanza (è un suo obbligo di legge) ed effettuare una visita ginecologica dove lo specialista attesterà il suo stato redigendo un certificato che consegnerà in azienda
Cordiali saluti ed i migliori Auguri
La valutazione di "mansione a rischio" o meno non è di competenza né del medico curante né del ginecologo che non conoscono i rischi presenti in azienda. La loro competenza è, eventualmente, quella di certificare una "gravidanza a rischio" che è cosa completamente diversa.
Se una mansione è a rischio o meno deve essere riportato per legge nel documento di valutazione dei rischi aziendale dove il datore di lavoro specifica (dopo un'attenta valutazione), per ogni mansione presente in azienda, se sia o meno compatibile con lo stato di gravidanza ed eventualmente con il puerperio.
Per il tipo di lavoro che svolge, pur non conoscendo nello specifico la realtà dove opera, ritengo che la sua mansione sia certamente a rischio (secondo i termini di legge) e l'azienda deve, previa comunicazione all'ispettorato territoriale del lavoro, metterla in "astensione anticipata per lavorazione a rischio" o individuare una mansione NON a rischio.
Le consiglio di comunicare intanto verbalmente all'azienda il suo stato di gravidanza (è un suo obbligo di legge) ed effettuare una visita ginecologica dove lo specialista attesterà il suo stato redigendo un certificato che consegnerà in azienda
Cordiali saluti ed i migliori Auguri
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.6k visite dal 24/06/2019.
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