Patologia dentale e terapia antibiotica
Buonasera,
Da circa 6 mesi sono affetto da Patologia dentale.
Circa un anno fa, ho iniziato, inconsciamente nelle ore notturne a serrare fortemente le mandibole, oltretutto senza accorgermene.
Il tempo di rendermi conto (2 settimane circa) e mi sono ritrovato tutti i denti scheggiati e/o consumati.
Improvvisamente, qualsiasi azione compiessi, stringevo le mandibole anche durante il giorno, portandomi dopo un mese dall'esordio dei sintomi a perdere i tre molari inferiori (giudizio escluso perché già estratto).
Mi sono affidato a una clinica dentale, quasi immediatamente che dopo panoramica ha riscontrato una infezione da trattare con antibiotici (nello specifico azitromicina per 3+3 giorni), con appuntamento per rivalutazione a 15 giorni.
Nei 6 giorni di terapia e 4 giorni successivi nessun sintomo, mentre dopo circa 10 gg di nuovo dolore e gonfiore.
Rivalutazione odontoiatrica, indica nuova infezione in sede diversa, da trattare nuovamente con terapia antibiotica, con indicazione di rivolgermi al MMG che, notoriamente conosce meglio la mia situazione clinica e pertanto avrebbe indicato la molecola più adatta.
Il mio MMG mi prescrive pertanto Rovamicina per 7 gg.
Remissione dei sintomi e dopo una settimana stessa situazione, nuova reinfezione.
L'odontoiatra ritiene di non poter intervenire nel mentre che è presente un infezione, motivo per cui il MMG decide di procedere in maniera più aggressiva (Rocefin x 6 gg) e alla ricomparsa dei sintomi Cefixoral 400 per 10gg.
Ora il problema persiste, ma il mio MMG ovviamente è combattuto dal fatto che si rischia la disbiosi, e il fatto che in qualche maniera tale infezione seppure si sposti nel tempo tra arcate dentarie vada risolta.
Vi chiedo pertanto una second opinion riguardo al fatto di procedere a una terapia antibiotica di mantenimento nel tempo, con la speranza che questa benedetta infezione vada in remissione.
Ringrazio in anticipo per la Vostra risposta e Auguro a Voi tutti e famiglia una Serena Pasqua.
Da circa 6 mesi sono affetto da Patologia dentale.
Circa un anno fa, ho iniziato, inconsciamente nelle ore notturne a serrare fortemente le mandibole, oltretutto senza accorgermene.
Il tempo di rendermi conto (2 settimane circa) e mi sono ritrovato tutti i denti scheggiati e/o consumati.
Improvvisamente, qualsiasi azione compiessi, stringevo le mandibole anche durante il giorno, portandomi dopo un mese dall'esordio dei sintomi a perdere i tre molari inferiori (giudizio escluso perché già estratto).
Mi sono affidato a una clinica dentale, quasi immediatamente che dopo panoramica ha riscontrato una infezione da trattare con antibiotici (nello specifico azitromicina per 3+3 giorni), con appuntamento per rivalutazione a 15 giorni.
Nei 6 giorni di terapia e 4 giorni successivi nessun sintomo, mentre dopo circa 10 gg di nuovo dolore e gonfiore.
Rivalutazione odontoiatrica, indica nuova infezione in sede diversa, da trattare nuovamente con terapia antibiotica, con indicazione di rivolgermi al MMG che, notoriamente conosce meglio la mia situazione clinica e pertanto avrebbe indicato la molecola più adatta.
Il mio MMG mi prescrive pertanto Rovamicina per 7 gg.
Remissione dei sintomi e dopo una settimana stessa situazione, nuova reinfezione.
L'odontoiatra ritiene di non poter intervenire nel mentre che è presente un infezione, motivo per cui il MMG decide di procedere in maniera più aggressiva (Rocefin x 6 gg) e alla ricomparsa dei sintomi Cefixoral 400 per 10gg.
Ora il problema persiste, ma il mio MMG ovviamente è combattuto dal fatto che si rischia la disbiosi, e il fatto che in qualche maniera tale infezione seppure si sposti nel tempo tra arcate dentarie vada risolta.
Vi chiedo pertanto una second opinion riguardo al fatto di procedere a una terapia antibiotica di mantenimento nel tempo, con la speranza che questa benedetta infezione vada in remissione.
Ringrazio in anticipo per la Vostra risposta e Auguro a Voi tutti e famiglia una Serena Pasqua.
[#2]
Utente
Buonasera, Dott. Privitera,
La ringrazio innanzitutto per la risposta. In risposta alla sua, non è stata fatta una diagnosi in quanto, secondo affermazione dell'odontoiatra non è possibile effettuare una diagnosi certa per la presenza di granulomi multipli che offuscano l'immagine rx.
Saluti.
La ringrazio innanzitutto per la risposta. In risposta alla sua, non è stata fatta una diagnosi in quanto, secondo affermazione dell'odontoiatra non è possibile effettuare una diagnosi certa per la presenza di granulomi multipli che offuscano l'immagine rx.
Saluti.
[#3]
Gentile utente, Ci vuole chiaramente una diagnosi, e di questo deve discutere con il collega.
Per quanto riguarda la terapia antibiotica, il rischio di disbiosi esiste. Il consiglio che posso darle è di tornare dal collega e discutere sulla diagnosi. Una volta che l'abbiamo, possiamo pensare a come agire.
Per quanto riguarda la terapia antibiotica, il rischio di disbiosi esiste. Il consiglio che posso darle è di tornare dal collega e discutere sulla diagnosi. Una volta che l'abbiamo, possiamo pensare a come agire.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 633 visite dal 03/04/2021.
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