Omeopatico per ansia da trasloco

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Buon giorno, a breve affronterò un trasloco di regione per lavoro, che, seppure temporaneo (durata un anno, con modalità: due settimane fuori e una rientro nella mia regione), mi sta provocando un pò d'ansia ancora controllabile. Premettendo che l'idea del cambiamento è stata mia, la decisione è stata alquanto travagliata proprio in considerazione di tutti i pensieri legati al dover cambiare casa, abitudini ecc. Solo a titolo esemplificativo, la decisione l'ho presa solo dopo aver "trovato" una casa che poteva piacermi. Questa ansia dei cambiamenti (soprattutto di casa) mi ha accompagnato fin dall'infanzia e ora mi trovo a quasi 36 anni ad avere paura che questo ulteriore cambiamento mi porti ad abbassamenti degli umori e di conseguenza la paura di non essere in grado di reagire. Altra premessa che ritengo indispensabile è che sono quasi al termine di un percorso psicoterapico che in questi due anni mi ha permesso di acquisire strumenti che sicuramente prima mancavano. Vorrei sapere se esiste qualche sostanza omeopatica in grado di attenuare questa fobia, che ripeto ancora è controllabile, ma che ho paura possa diventare incontrollabile nel momento in cui il trasloco diventerà effettivo (fine mese). Grazie mille
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gentile utente,
certamente l'omeopatia può aiutare anche per problemi come il suo ma sono molti i rimedi omeopatici che potenzialmente potrebbero aiutarla. Per poterle indicare quello a lei più congeniale è importante fare una visita diretta con un omeopata competente che valuti bene il suo caso prendendo in considerazione gli aspetti più importanti che la riguardano.

Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Questo aspetto di ansia "da cambiamento" che rientra nella sua storia è attualmente gestito con una psicoterapia. Mi sembra però che (per quanto possa aver degli strumenti migliori che in passato) la difficoltà che lei esprime attualmente sia proprio dello stesso tipo, per cui è in questi frangenti che dovrebbe utilizzare tali strumenti o interagire con il terapeuta per capire quale è la strategia migliore da adottare.

Per quanto riguarda le terapie è utile disporre di una diagnosi per poter orientarsi, i singoli sintomi, oltretutto in questo caso insorti in una specifica circostanza, non costituiscono delle diagnosi a sé stanti.

E' bene che non sia Lei a selezionare gli strumenti da impiegare, ma si faccia guidare da un medico che la conosce.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
gentili medici, grazie intanto per i vostri consulti. Con il terapeuta ne ho già parlato e comunque lui pensa sia solo la mia paura del salto, questo per me rappresenta un cambio di vita rispetto al passato e un mettermi in gioco rispetto alle consuetudini. Il terapeuta mi ha comunque dato della rodiola e secondo lui sono assolutamente in grado di affrontare questa cosa e pertanto non ha mai parlato di prescrivere omeopatici. La mia difficoltà secondo lui è la paura del ripetersi di eventi passati che comunque mi hanno segnato in tal senso. Penso che si, mi rivolgerò ad un bravo omeopata. E per ciò che riguarda i fiori di bach, nella mia situazione quali potrebbero essere efficaci?
grazie
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gentile utente,
unire l'omeopatia alla psicoterapia costituisce sicuramente un vantaggio in più. Per quanto riguarda i fiori di bach, a differenza dei i rimedi omeopatici, la prescrizione può essere fatta anche dal paziente stesso confrontando i propri sintomi con quelli curati dei fiori (che non sono molti).
Se ha deciso di rivolgersi ad un omeopata comunque non aggiungerei altro e seguirei solo i consigli che costui le dirà dopo averla visitata.

Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

il problema mi pare uno. Il terapeuta ritiene che questa sia una di quelle occasioni in cui appunto gestire l'ansia con le tecniche che gestisce lui. Però le indica un prodotto. Perché Lei a questo punto prende l'iniziativa di cercarne di diversi ? Una cosa è il trattamento di un disturbo secondo una linea prevedibile, un'altra è la gestione del sintomo pretendendo che vada via l'ansia in qualsiasi momento. Nella psicoterapia la gestione dell'ansia e non il suo annientamento a volte è la chiave per il progresso. O sappiamo con che tipo di diagnosi abbiamo a che fare, oppure di volta in volta l'ansia è gestita in maniera arbitraria e contro le linee generali indicate dal terapeuta. Se servono farmaci per l'ansia, ne esistono di noti e di riferimento sia per l'ansia acuta che per i disturbi d'ansia.
Il problema non sta in che tipo di medicinale alla fine assume (ammesso che sia efficace), ma nell'atteggiamento che ha rispetto alle prescrizioni (che non può "cercarsi da solo" in quanto tali).
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Utente
Utente
Si dott. Pacini in effetti la mia paura deriva dall'ansia di non riuscire a gestire l'ansia (scusi la apparente ripetizione). Di fatto, da quando ho iniziato la terapia sono state parecchie le occasioni che mi hanno procurato l'ansia e che alla fine ho gestito decisamente bene e senza farmi sopraffare dagli eventi. Chiedevo ingenuamente soltanto qualcosa che mi permettesse di vivere con meno "attesa" questo trasloco, anche se in effetti mi rendo conto che mi sto facendo troppi problemi per una cosa (il verificarsi dell'ansia) che non è ancora capitata e tanto meno si sa se capiterà. Sul discorso dei farmaci di derivazione chimica, no grazie, sono assolutamente contraria , mentre all'omeopatia mi affido molto più tranquillamente, su alcuni episodi di tipo ansiogeno particolarmente acuto e forte di un mio parente, i preparati omeopatici sono sono stati maggiormente risolutivi rispetto agli ansiolitici "tradizionali" che tralaltro danno dipendenza. Sicuramente farò inizialmente uno screening per i fiori di bach (già usati da me con ottimi effetti) e magari proverò ad affrontare la cosa con gli strumenti già acquisiti in terapia, per poi affidarmi ad un omeopata esperto qualora ce ne fosse bisogno. Grazie veramente ad entrambi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

tutto è chimico. La sua posizione di escludere a priori alcuni prodotto finirà per farLe escludere in primis quelli efficaci. Ma si tratta di gusti e non di soluzioni di problemi, è come se chiedesse "esiste un farmaco che inizia con la lettera B per il mio problema ?".

I preparati ansiolitici non sono infatti i farmaci che si usano per trattare i disturbi d'ansia, lei dà per scontate alcune cose senza saperle. I farmaci che "creano dipednenza" è uno dei fantasmi inutili che aleggiano nella mente delle persone.
Sul termine "risolutivi" avrei da ridire: se siamo al punto che per un ansia solo teorica deve prendere un rimedio oltre quelli consigliati dallo specialista, mi sembra che almeno questo aspetto non sia risolto per niente. Quindi qualsiasi cosa abbia preso, oggi è qui a riferire il problema. L'errore sarebbe pensare che ogni volta è un problema diverso.

Come già le ho detto, decidere da solo cosa vuole prendere e cosa no, e selezionare tra quelli che Lei include tra le sue possibili scelte, è un banale errore di ruolo. Oltre che tecnico, perché fa Lei una scelta che deve fare se mai un medico generico in primis, o uno psichiatra.

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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gentile utente,
per fortuna ancora nella nostra Costituzione viene garantita la "libertà di cura"!
Fa benissimo quindi a informarsi sentendo il parere dei vari specialisti ma alla fine spetta solo a lei decidere il metodo di cura (psichiatria, psicoterapia, omeopatia ecc.) e il terapeuta a cui affidarsi. Avendo lei fatto richiesta di consulto nella sezione di medicina non convenzionale intuisco che lei abbia già deciso che indirizzo terapeutico seguire e io le ripeto che, problematiche come la sua, possono essere risolte molto bene con un'adeguata terapia omeopatica.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dott. Pacini, lungi da me entrare in polemica con lei, ma il mio voleva appunto solo essere una richiesta di "consulto" che, come dice il sito stesso, mai potrà sostituire il consulto reale di un omeopata. Di ciò sono pienamente consapevole. Il mio terapeuta non è un omeopata, il mio tentativo era legato principalmente alla pigrizia, considerata la non urgenza della mia questione. Sinceramente, se sono ancora in terapia, significa che sicuramente le mie paure in tal senso non si sono ancora del tutto risolte, altrimenti, ne converrà che la mia terapia sarebbe già dovuta finire. Ho avuto indubbiamente degli enormi vantaggi e miglioramenti, ma lungi da me pensare di essere guarita. Concordo che tutto è chimico, non concordo sul fatto che le benzodiazepine non diano dipendenza. Potrei elencarle almeno un centinaio di studi "ufficiali" che dimostrano il contrario. Il fatto che alcuni preparati medicinali siano legali non implica che non siano nocivi (il vioxx, la nimesulide e la facilità di prescrizione del ritalin insegnano...purtoppo). Come dice il dott. Ascani, per fortuna c'è ancora libertà di cura e se permette, io preferisco una guarigione dalla patologia al semplice controllo dei sintomi. Un'ultima considerazione: conosco parecchie persone che curate con le medicine tradizionali in patologie mentali hanno avuto ricadute (in primis questo mio parente). Una volta approcciato il problema con un metodo olistico naturale hanno avuto una completa remissione dei sintomi anche nel lungo periodo senza tutti gli effetti collaterali che invece gli derivavano dagli antidepressivi e ansiolitici. Ma mi rendo conto che se ti insegnano a vedere le cose solo da un punto di vista (quello farmacologico) è difficile vedere altre soluzioni; penso sia un problema della psichiatria moderna. Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

le bendodiazepine inducono assuefazione, la dipendenza è una cosa diversa, chi è assuefatto non è "dipendente", non esiste alcuna particolare difficoltà a disimpegnarsi dalle benzodiazepine se non si è affetti da un disturbo d'ansia, o non si è divenuti dipendenti in un altro senso.
L'uso saltuario dell'ansiolitico nell'ansia è quello corretto e non induce dipendenza, né assuefazione.

Lei però metteva in un gran calderone tutti i farmaci "chimici" (non saprei bene a cosa corrisponde questo concetto. Idem per i termini naturali etc.

I metodi sono metodi e le teorie teorie.

La libertà di cura non c'è affatto, le medicine ufficialmente regolamentate sono rilasciate dietro prescrizione. Lei è libero di scegliere da chi andare, di chiedere consulti, così come chi le risponde è libero di esprimere la propria opinione.

Generalmente quando lei va da un medico qualsiasi non è che premette "vorrei una prescrizione di questo tipo" o "vorrei usare un metodo di questo tipo" e non altri, dovrebbe essere il medico ad usare le sue conoscenze per orientarla.

La psichiatria moderna è uguale a quella antica e al resto della medicina. Non credo che la conosca, né è tenuto a farlo. Non si divide in farmacologica o meno, non esiste un punto di vista farmacologico, era Lei che classificava le cose in chimiche e non chimiche.

Il ruolo di paziente è importante perché impedisce alle persone di compiere infinite volte gli stessi errori di valutazione su ciò che può esser loro utile. Se decidessero le persone come curarsi, la medicina sarebbe finita, non commercialmente, ma per il suo scopo sociale.
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Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2008 al 2010
Perfezionato in medicine non convenzionali
Gentile utente,
al di la di quello che qualcuno vorrebbe farle credere la libertà di cura non solo esiste ma è un sacrosanto diritto di ogni cittadino che sia in grado di intendere e di volere.

Esistono spesso strategie terapeutiche diverse per affrontare un problema, la medicina evolve e ogni specialista, in scienza, coscienza e in base agli studi fatti, le consiglierà quella che riterrà più opportuna.
Sta però al paziente decidere se accettare o meno i trattamenti proposti orientandosi in maniera libera e correttamente informata.

Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, se me lo permette vorrei introdurmi nella discussione e precisare una cosa riguardo alla psicoterapia.

Le psicoterapie efficaci per l'ansia e le fobie, in genere, durano poco. Quindi, il percorso terapeutico che sta facendo forse avrà prodotto risultati su altri fronti, ma se fosse stato efficace per l'ansia, in due anni se ne sarebbe già dovuta ampiamente accorgere.

Glielo dico proprio perché non tutte le forme di psicoterapia sono ugualmente efficaci ed efficienti sull'ansia. Se non tiene presente questo, probabilmente non riuscirà a vedere il cambiamento che si aspetta.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
ringrazio per le precisazioni il dott. Pacini, resto comunque dell'idea di poter scegliere da chi andare, e ora come ora, per le esperienze personali (purtroppo) che ho avuto, mai mi affiderei ad uno psichiatra, non perchè poco professionali, anzi, ma semplicemente perchè nella mia personale esperienza, le prescrizioni di medicinali non hanno sortito effetto alcuno, se non quella di eliminare il sintomo per il periodo di tempo per le quali venivano assunte. di contro purtroppo, avevano tempi di ricaduta (non appena smettevano di prenderle) che diventavano pericolosamente sempre più brevi, fino a prospettare (stiamo parlando della persona più giovane che aveva 30 anni quando ha iniziato, ora è un felice 50 enne) una terapia farmacologica a vita. Problematiche di cui ormai da 10 anni non soffre più appunto grazie ad una terapia psicologica (erano gli atteggiamenti che gli procuravano pesanti crisi depressive che a periodi sfociavano in vere e proprie psicosi) naturopatica e omeopatica. Ripeto, sono solo le mie esperienza e niente più, ma sufficienti a convincermi dell'effetto troppo temporaneo delle medicine. Rispondendo al dott. Santonocito, le assicuro che io soffrivo di un'ansia paralizzante che spesso mi portava a non decidere. Con la psicoterapia non solo ora riesco a decidere ma l'ansia non è più paralizzante, oltre ad aver sicuramente modificato parecchi comportamenti che inevitabilmente mi portavano a stati d'ansia. L'ansia ancora non è scomparsa ma per fortuna ora è perfettamente gestibile. In altri momenti non avrei mai avuto la forza di prendere una decisione come quella del trasferimento. Ora ho potuto scegliere. Penso che sia un ottimo punto di partenza. terrò comunque presente i suoi gentili consigli, e starò all'erta. Buona serata di cuore a tutti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente,

la sua opposizione alla figura dello psichiatra l'ha portata probabilmente a scegliere uno psicoterapeuta (se psichiatra o medico non lo so, ma non ha importanza, se non e' medico comunque non poteva consigliare alcun rimedio, ma anche questo non e' importante).

Nel frattempo ha seguito un percorso psicoterapeutico che avrebbe, e sottolineo avrebbe, dovuto darle degli strumenti adeguati per poter gestire tutte le questioni che le si sarebbero poste nel futuro, compresa questa ansia attuale.
Per inciso, l'ansia da trasloco non esiste ed e' una sua autodiagnosi.

Quindi, giunta al momento cruciale del suo trattamento, che sarebbe dovuto durare meno, lei stabilisce di non seguire quanto suggerisce il suo psicoterapeuta per andare verso un prodotto omeopatico, solo perche' contraria ai farmaci.

Sostanzialmente, non mi pare sia cambiato molto rispetto a due anni fa.
Lei continua a non volere farmaci ma allo stesso tempo continua ad avere l'ansia, sara' meno grave di quella che aveva due anni fa, ma non ci sarebbe dovuta essere lo stesso.

Il rischio di tutto questo e' una sua ricaduta a breve termine.


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Utente
Utente
Buon giorno dott. Ruggiero, la ringrazio vivamente per l'interessamento e con non poco stupore mi accorgo di quanto "polverone" ho creato solo per aver chiesto un "consiglio" e non un consulto su un prodotto omeopatico. Indubbiamente se avessi voluto un consulto psichiatrico sarei andata nella sezione apposita. Il problema non è avere o meno l'ansia, credo che l'ansia sia una reazione normale dell'organismo a fattori di stress e come tale è giusto che ci sia. Il discorso (e qui entra in ballo la psicoterapia) è che ormai non è più paralizzante come prima e non mi impedisce di vivere una vita "sana", mentre prima condizionava e non poco tutta la mia esistenza. Non mi interessa giudicare gli effetti della mia terapia in questa sede e credo non sia etico neanche da parte del professionista ,soprattutto non conoscendo il pregresso, assurgere a ruolo di giudicatore. Io so gli effetti su di me, ho fatto una scelta in libertà, sicuramente un pò più lunga e tortuosa, ma perfettamente cosciente di ciò che mi aspettava, e oggi sono più che soddisfatta, anche se ripeto, la mia strada non è ancora giunta al termine. Il rischio di una ricaduta a breve c'è come in tutte le sfide che si intraprendono, anche decidendo di assumere farmaci. Apprezzo comunque tanto i consigli di tutti, ma la mia strada io l'ho già intrapresa, non a caso il mio consiglio l'ho cercato nella sezione "medicine non convenzionali" e non in "psichiatria". Grazie mille
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Non sto giudicando la sua terapia, cosa che non potrei fare.

Sto considerando con lei che il suo modo di porsi verso i problemi sembra tutt'altro che risolto, cio' probabilmente e' legato sia al suo disturbo d'ansia che a condizioni sottostanti che, forse, non sono state prese in considerazione in virtu' di cio' che lei ha deciso, liberamente, di portare all'interno delle sedute.

La sua liberta' di scelta e' rispettata, ma, da medico, non posso essere zittito da lei solo perche' la sua scelta e' di una specialita' diversa.

Da medico, le dico e le scrivo quanto posso rilevare esclusivamente dal suo scritto, nel limite dello stesso, senza dare giudizi di alcun genere.
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