Un aneurisma cerebrale

Gentile Medicitalia, mia moglie di 43 anni, malata di reni policistici, e' stata operata mercoledi' scorso per un aneurisma cerebrale con conseguente clippaggio. L'intervento a detta dei medici e' stato ben riuscito. Al momento della crisi - avvenuta mercoledì mattina - mia moglie si trovava già in ospedale (era stata ricoverata la settimana precedente per sospetto aneurisma a seguito di forte cefalea e vomito, e operata una prima volta senza tuttavia riuscire a trovare la causa) per cui la fase di coma è stata brevissima (qualche ora). Da dopo l'operazione si trova in rianimazione dove la tengono intubata e sedata. Riceve un farmaco vaso dilatatore (Nidapimina?) per evitare il vasospasmo e viene nutrita con il sondino naso-gastrico. Durante la giornata vengono eseguite delle "finestre" in cui la sedazione viene ridotta e mia moglie risponde con la testa, e muove gambe e mani, per cui non si riscontrano paralisi motorie. I medici mi hanno informato che mia moglie si agita durante queste finestre. Ha inoltre una sonda cerebrale per la misurazione della pressione intracranica che va bene (tra i 10 e i 15 come valore). Negli ultimi giorni ha difficoltà intestinali, per cui è stata aggiunta un catetere per via endovenosa per una maggiore nutrizione e ha un po' di febbre controllata con il Voltaren (mia moglie e' allergica al paracetamolo). I medici mi hanno comunicato che vorrebbero prima togliere la sonda intracranica e poi vedere se riesce a respirare autonomamente per poi estubarla. Durante le "finestre" sembra che abbia una buona capacità respiratoria. Pero' tutti i medici vanno molto cauti e non mi danno nesuna previsione di quando sarà possibile estubarla e renderla cosciente. Volevo sapere quale potrebbe essere il decorso in casistiche come queste, pur conoscendo che ogni situazione può essere differente da un'altra. Grazie.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Credo, seppur intuitivamente, che il decorso sia buono e che in capo a qualche giorno le condizioni dovrebbero migliorare sensibilmente.
Non ho però ben compreso una cosa: Lei dice che Sua moglie < è stata operata una prima volta senza tuttavia riuscire a trovare la causa>.
Era stata ricoverata per sospetto aneurisma e che tipo di intervento hanno fatto?

Ci faccia sapere

Cordialmente e auguri alla signora
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dopo
Utente
Utente
Mia moglie e' stata ricoverata 15gg fa per forte cefalea e vomito, sottoposta ad angiografia che ha rilevato un aneurismsa cerebrale. E' stata operata d'urgenza ma i medici hanno riscontrato che si trattava di un grumo di vasi sanguigni. L'emoraggia pero' c'era ed e' stata ripulita. Dopo circa una settimana durante la degenza mia moglie ha riavuto un forte mal di testa. L'angio tac ha riscontrato questa volta un aneurisma non visto in precedenza forse per un coagulo ed immediatamente operata per una seconda volta con clippaggio. Oggi comunque sta meglio muove gambe braccia e testa e mi riconosce. Soffre molto per il tubo e viene tenuta per il maggior tempo sedata. Ha la febbre e oggi verra' sottoposta a tac polmonare per verifiche. Spero possano toglierle il tubo rapidamente e usvire da rianimazione. Grazie per la sua rapida rispos ta.



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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Risulta alquanto strano che un aneurisma evidenziato all'angiografia non venga poi "visto" al tavolo operatorio lasciando correre il rischio di un risanguinamento potenzialmente più grave.
Comunque ora l'importante è che la signora stia meglio.
Di nuovo auguri!
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dopo
Utente
Utente
Dopo 13 giorni di rianimazione e 3 tentativi di estubazione finalmente da due settimane mia moglie si trova in reparto e sta molto meglio. Mi riconosce si muove cammina appoggiandosi a me, parla e mangia. E' tuttavia ancora confusa, ogni tanto fa discorsi strani, non ricorda dove si trova e si confonde. Non ha memoria breve mentre invece si ricorda di eventi passati. I medici hanno ipotizzato l'eventuale ricorso ad una deviazione del liquor dai ventricoli mediante un drenaggio permanente per possibile idrocefalo. L'ultima tac ha riscontrato una dilatazione dei ventricoli anche se non ancora critica. Io la vedo bene, la vedo che ogni giorno cammina piu' sicura, parla, dorme bene, ogni tanto fa domande confuse agiùnche se in realta' non sono totalmente confuse ma basate su asociazioni tra persone, luoghi e tempi non sempre chiari. Ovviamente io non vorrei fosse operata di nuovo nemmeno per il drenaggio. Volevo sapere se e' normale questo stato di confusione dopo tutto quello che ha passato? Quali sono i tempi di un recupero totale? Esistono dei parametri precisi per decidere se intervenire con la derivazione oppure no? grazie.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
apprendo con viva soddisfazione che tutto sta procedendo per il meglio.
L'eventuale intervento di derivazione non può essere Lei a deciderlo, in quanto non si tratta di un intervento di chirurgia estetica che si fa a discrezione e a scelta dell'interessato.

L'intervento quasi certamente dovrà essere fatto perchè la dilatazione dei ventricoli cerebrali può comportare disturbi neurologici molto seri.
E' tra l'altro un intervento di relativa facilità, in ogni caso molto meno complesso dei due interventi già subiti.

Lo stato di subconfusione può considerarsi ancora nella norma e regeredirà con il tempo.

Cordialmente e auguri
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dopo
Utente
Utente
Volevo aggiornarvi sullo stato di mia moglie. Alla fine di febbraio è stata sottoposta ad un intervento per l'inserimento di un catetere subcutaneo per ridurre il liquor presente nei ventricoli fino al perineo. L'intervento è andato bene e dopo qualche giorno le condizioni di mia moglie sono drasticamente migliorate (alla fine faceva fatica a camminare, aveva tremori a gambe e braccia e risultava sempre meno lucida). Dal 1 marzo e' a casa in convalescenza, sta bene, ha ripreso peso e ogni giorno l'accompagno fuori per una passeggiata. Nei prossimi mesi sarà sottoposta ad un intervento di cranioplastica per la chiusura del'opercolo. spero che con quest'ultimo intervento e gli ulteriori esami che dovra' fare, questa esperienza possa considerarsi conclusa.

Avrei un'ulteriore domanda relativa al drenaggio. E' possibile che possa essere rimosso con il tempo? I medici parlano di un catetere permanente (anche se prima o poi dovra' essere sostituito vista l'eta' di mia moglie). Tuttavia trattandosi di un idrocefalo acquisto a seguito di emoraggia, il coagulo che ostruisce i vasi dovrebbe prima o poi riassorbirsi e quindi consentire il flusso normale del liquor, oppure no? Mi piacerebbe sapere se esistono criteri o esami che possano aiutare a stabilire se l'idrocefalo e' ancora presente oppure no. I medici mi hanno informato che il livello di pressione della valvola che controlla il drenaggio e' fissato al valore minimi, praticamente il drenaggio non viene utilzzato. Comunque, grazie ancora delle vostre parole di sostegno.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Il drenaggio,cioè la Derivazione Ventricolo Peritoneale, (cioè il dispositivo necessario a far defluire il liquor dai ventricoli cerebrali nel peritoneo), sarà a permanenza e non dovrà essere sostituito.
La sostituzione di solito si effettua se il dispositivo, per qualche motivo non funziona, o per una infezione, mentre nei bambini viene sostituito in funzione della crescita di statura.
Quindi l'età della signora non c'èntra poichè credo che la sua statura ormai non aumenterà più.

L'idrocefalo è controllabile con l'esameTC o di RM.
In futuro potrebbe essere possibile rimuovere il dispositivo, previa chiusura temporanea, valutando se c'è tendenza alla dilatazione.
Inoltre ciò che può mantenere l'idrocefalo non è un coagulo (che in tempi più o meno brevi va incontro a riassorbimento), ma le aderenze cicatriziali dei foglietti meningei conseguenti al pregresso sanguinamento che ostacolano la circolazione liquorale.

Il drenaggio ha un dispositivo a valvola che consente l'apertura e chiusura, quindi è sempre "utilizzato".
Con l'occasione invio gli auguri di veloce ripresa e di Buona Pasqua
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