Stabilizzazione lombare
Gent.mi Medici, devo fare un intervento di stabilizzazione della colonna a livello L5-S1 ed avendo visto più medici tra privati e pronto soccorsi avuti causa acutissimi dolori avrei bisogno di una delucidazione. Il neurochirurgo mi dice che l'intervento va fatto da loro, l'ortopedico invece al contrario, uno mi dice che è meglio la stabilizzazione fissa, l'altro quella dinamica, un altro ancora meglio i distanziatori o l'ingabbiamento vertebrale e così via. Morale 10 visite, dieci diagnosi diverse e 10 approcci diversi di stabilizzazione lombare. Ora io ho 46 anni e vorrei essere in grado ancora un pò di allacciarmi le scarpe e quindi di essere più mobile possibile. Chiedo quindi quali sono gli interventi migliori, duraturi e innovativi magari del settore a cui posso rivolgermi per avere definitivamente un quadro esatto per scegliere l'intervento giusto?? vi allego referto dell'ultima risonanza in modo magari da comprendere meglio la situazione. """Protrusione Discale Mediana con associata discopatia degenerativa localizzata a livello L5-S1 che determina effetti compressivi di modesta entità sul sacco durale. Ernia Discale contenuta, paramediana DX con associata discopatia degenerativa, localizzata a livello L3-L4 che determina effetti compressivi di moderata entità sul sacco durale e sulla radice L5 di dx. Ernia Discale Paramediana sn con associata discopatia degenerativa localizzata a livello L1-L2 che determina effetti compressivi di moderata entità sulla radice L2 di sn."" Grazie e saluti.
[#1]
Egr. signore sia il chirurgo ortopedico vertebrale che il neurochirurgo, esperto in chirurgia vertebrale, possono fare tale tipologia di intervento chirurgico.
Ossia una discectomia e successiva eventuale stabilizzazione del segmento lombare del rachide.
Poi i tanti dettagli tecnici sono inerenti il tipo di patologia, il tipo di rachide lombosacrale ed anche bisogna valutare clinicamente cosa è necessario fare, quanti spazi discali sono interessati dalle patologie e quanti da stabilizzare.
I distanziatori non hanno significato. Se vi è un 'ernia compressiva e deficitaria allora si operi per l'ernia discale . Ma tutto le riperto è da valutare tecnicamente , a fondo dal collega ortopedico o neurochirurgo che lo valuterà clinicamente e esaminerà le varie sue rmn .
Io le chiedo, perchè si deve operare? Ha fatto un esame elettromiografico? Ha deficit neurologici ad uno o entrambi gli arti inferiori? Ha lombosciatalgia persistente e ribelle ad ogni terapia farmacologica e fisiochinesica?
Ha fatto cure prima di adesso? Che disturbi accusa?
Cordiali saluti
Ossia una discectomia e successiva eventuale stabilizzazione del segmento lombare del rachide.
Poi i tanti dettagli tecnici sono inerenti il tipo di patologia, il tipo di rachide lombosacrale ed anche bisogna valutare clinicamente cosa è necessario fare, quanti spazi discali sono interessati dalle patologie e quanti da stabilizzare.
I distanziatori non hanno significato. Se vi è un 'ernia compressiva e deficitaria allora si operi per l'ernia discale . Ma tutto le riperto è da valutare tecnicamente , a fondo dal collega ortopedico o neurochirurgo che lo valuterà clinicamente e esaminerà le varie sue rmn .
Io le chiedo, perchè si deve operare? Ha fatto un esame elettromiografico? Ha deficit neurologici ad uno o entrambi gli arti inferiori? Ha lombosciatalgia persistente e ribelle ad ogni terapia farmacologica e fisiochinesica?
Ha fatto cure prima di adesso? Che disturbi accusa?
Cordiali saluti
Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Caruso da alcuni mesi ormai, ed in forte peggioramento, sto avendo dei dolori acutissimi alla regione lombare ed agli arti. Lombalgia resistente ai farmaci che arriva ad un tratto dopo un qualsiasi movimento che può essere legggero o pesante. Le cure e le terapie penso sinceramente di averle provate tutte. Mi devo operare perchè mi dicono di farlo, non è che ne sia entusiasta. E i dolori alla schiena in alcuni casi sono così forti da farmi recare in Ospedale per cure antidolorifiche urgenti.Dopo l'ultimo pronto soccorso mi è stato detto di rifare una RMN e questo è il referto:
""Protrusione Discale Mediana con associata discopatia degenerativa localizzata a livello L5-S1 che determina effetti compressivi di modesta entità sul sacco durale.
Ernia Discale contenuta, paramediana DX con associata discopatia degenerativa, localizzata a livello L3-L4 che determina effetti compressivi di moderata entità sul sacco durale e sulla radice L5 di dx.Ernia Discale Paramediana sn con associata discopatia degenerativa localizzata a livello L1-L2 che determina effetti compressivi di moderata entità sulla radice L2 di sn.""
L'ultimo attacco di dolore è stato così violento da non permettermi nemmeno di alzarmi dalla sedia e non riuscivo più a sentire le gambe sino a che mi sono state fatte delle flebo di Toradol, Bentelan e ranidil, Miotens ed Oki
Terapie le ho fatte tutte, tutte davvero. I dolori arrivano tanto improvvisamente quanto nella modalità più strana ovvero anche solo flettendo il busto a destra o sinistra.
Mi hanno detto che dovrei fare un intervento per riposizionare le vertebre, ma sento solo pareri negativi di persone che dopo un anno o due dall'intervento si sono fatti togliere le viti che gli erano state inserite poichè causavano dolori ancora più forti delle ernie stesse. Un Neurochirurgo di Latina, senza peraltro aver fatto nessuna visita fisica, mi ha detto che ho la schiena di una persona di 80 anni e che solo con
l’intervento di stabilizzazione della colonna (con tutti i limiti che poi avrò per le mie attività) potrò forse non avere mai più dolori. Ma non mi ha dato nessuna indicazione sul tipo di intervento mentre leggo sui vari siti che gli interventi sono molteplici.
E’ possibile avere da Lei un qualsiasi consiglio, seppur a distanza, e sapere, nei limiti, cosa comporta davvero un intervento del genere?
Qual è il miglior intervento inteso come protesi da applicare alla schiena tenendo
conto che io ho 47 anni e una vita dinamica, con due figli che vogliono giocare di continuo, gioco, o meglio giocavo a tennis, vado a pesca e faccio tiro dinamico?
Ho visto stabilizzazioni statiche, fisse, dinamiche, elastiche, decompressive e altri marchingegni che non ci sto capendo più nulla.
Gli ortopedici dicono che la stabilizzazione va fatta da loro e non dai neurochirurghi poiché si sono affacciati a questa specialità da poco tempo. Il neurochirurgo mi dice che invece è specialità loro, insomma ho una tale confusione medica che onestamente non so a chi dare retta.
Saluti
""Protrusione Discale Mediana con associata discopatia degenerativa localizzata a livello L5-S1 che determina effetti compressivi di modesta entità sul sacco durale.
Ernia Discale contenuta, paramediana DX con associata discopatia degenerativa, localizzata a livello L3-L4 che determina effetti compressivi di moderata entità sul sacco durale e sulla radice L5 di dx.Ernia Discale Paramediana sn con associata discopatia degenerativa localizzata a livello L1-L2 che determina effetti compressivi di moderata entità sulla radice L2 di sn.""
L'ultimo attacco di dolore è stato così violento da non permettermi nemmeno di alzarmi dalla sedia e non riuscivo più a sentire le gambe sino a che mi sono state fatte delle flebo di Toradol, Bentelan e ranidil, Miotens ed Oki
Terapie le ho fatte tutte, tutte davvero. I dolori arrivano tanto improvvisamente quanto nella modalità più strana ovvero anche solo flettendo il busto a destra o sinistra.
Mi hanno detto che dovrei fare un intervento per riposizionare le vertebre, ma sento solo pareri negativi di persone che dopo un anno o due dall'intervento si sono fatti togliere le viti che gli erano state inserite poichè causavano dolori ancora più forti delle ernie stesse. Un Neurochirurgo di Latina, senza peraltro aver fatto nessuna visita fisica, mi ha detto che ho la schiena di una persona di 80 anni e che solo con
l’intervento di stabilizzazione della colonna (con tutti i limiti che poi avrò per le mie attività) potrò forse non avere mai più dolori. Ma non mi ha dato nessuna indicazione sul tipo di intervento mentre leggo sui vari siti che gli interventi sono molteplici.
E’ possibile avere da Lei un qualsiasi consiglio, seppur a distanza, e sapere, nei limiti, cosa comporta davvero un intervento del genere?
Qual è il miglior intervento inteso come protesi da applicare alla schiena tenendo
conto che io ho 47 anni e una vita dinamica, con due figli che vogliono giocare di continuo, gioco, o meglio giocavo a tennis, vado a pesca e faccio tiro dinamico?
Ho visto stabilizzazioni statiche, fisse, dinamiche, elastiche, decompressive e altri marchingegni che non ci sto capendo più nulla.
Gli ortopedici dicono che la stabilizzazione va fatta da loro e non dai neurochirurghi poiché si sono affacciati a questa specialità da poco tempo. Il neurochirurgo mi dice che invece è specialità loro, insomma ho una tale confusione medica che onestamente non so a chi dare retta.
Saluti
[#3]
Egr. signore, alla luce di quanto lei racconta, della sua sintomatologia dolorosa e fortemente limitante, credo che l'intervento chirurgico vada eseguito, ma dovrebbe prima essere ben pianificato e analizzato insieme al chirurgo ortopedico o al neurochirurgo cui lei deciderà di farsi operare.
Bisognerebbe esaminare bene la rmn e la sua entità clinica con un esame specifico specialistico, come di solito effettuiamo, per analizzare se sono veramente ernie discali quelle descritte nella rmn
Inoltre eseguire un esame elettromiografico degli arti inferiori.Valutare clinicamente ogni dettaglio.
Lei ha una lombosciatalgia, cioè dolore dietro o di lato la coscia o davanti la coscia ossia una lombocruralgia?
Credo comunque che si debba eseguire un intervento di microdiscectomia chirurgica, per quanto concerne l' ernia discale che comprime sulla radice L5 di dx.
Questo credo abbia la priorità su altri settori e patologie del rachide lombare.
Eventualmente poi associare qualche altro tempo chirugico.
Valutare un altro spazio discale oltre quello L4-L5; se vi è il dolore frequente, peristente davanti la coscia, è bene allora operare lo spazio discale L3-L4 , se invece ha dolore posteriormente alla coscia è preferibile operare lo spazio sottostante ovvero la protrusione discale sulla radice S1 .
L'esame elettromiografico che lei eseguirà sarà determinante a far comprendere i deficit neurologici presenti e quale radice nervosa è compressa , per potere stabilire i tempi e passaggi dell'intervento.
Eviterei di fare una stabilizzazione lombare d'emblè, in prima battuta, senza avere dei dati e dei quadri precisi.
Andrei più cauto ed in maniera meno aggressiva chirurgicamente.
Anche perchè una stabilizzazione lombosacrale non è come ha scritto lei, indenne da esiti spesso rilevanti.
Ci faccia sapere.
Mi farebbe piacere farle sentire al proposito, essendo il suo caso chiaramente chirurgico, un parere anche di qualche collega neurochirurgo, esperto in patologia e chirurgia vertebrale ovviamente, per cui posterò tale suo consulto anche nel forum di neurochirurgia.
Cordiali saluti
alessandrocaruso.me@katamail.com
Bisognerebbe esaminare bene la rmn e la sua entità clinica con un esame specifico specialistico, come di solito effettuiamo, per analizzare se sono veramente ernie discali quelle descritte nella rmn
Inoltre eseguire un esame elettromiografico degli arti inferiori.Valutare clinicamente ogni dettaglio.
Lei ha una lombosciatalgia, cioè dolore dietro o di lato la coscia o davanti la coscia ossia una lombocruralgia?
Credo comunque che si debba eseguire un intervento di microdiscectomia chirurgica, per quanto concerne l' ernia discale che comprime sulla radice L5 di dx.
Questo credo abbia la priorità su altri settori e patologie del rachide lombare.
Eventualmente poi associare qualche altro tempo chirugico.
Valutare un altro spazio discale oltre quello L4-L5; se vi è il dolore frequente, peristente davanti la coscia, è bene allora operare lo spazio discale L3-L4 , se invece ha dolore posteriormente alla coscia è preferibile operare lo spazio sottostante ovvero la protrusione discale sulla radice S1 .
L'esame elettromiografico che lei eseguirà sarà determinante a far comprendere i deficit neurologici presenti e quale radice nervosa è compressa , per potere stabilire i tempi e passaggi dell'intervento.
Eviterei di fare una stabilizzazione lombare d'emblè, in prima battuta, senza avere dei dati e dei quadri precisi.
Andrei più cauto ed in maniera meno aggressiva chirurgicamente.
Anche perchè una stabilizzazione lombosacrale non è come ha scritto lei, indenne da esiti spesso rilevanti.
Ci faccia sapere.
Mi farebbe piacere farle sentire al proposito, essendo il suo caso chiaramente chirurgico, un parere anche di qualche collega neurochirurgo, esperto in patologia e chirurgia vertebrale ovviamente, per cui posterò tale suo consulto anche nel forum di neurochirurgia.
Cordiali saluti
alessandrocaruso.me@katamail.com
[#4]
Egr. signore,
Al di là delle competenze specifiche di ogni specialista, un intervento chirurgico lo dovrebbe fare chi lo sa fare.
Nel caso della chirurgia vertebrale gli specialisti sono sia gli ortopedici sia i neurochirurghi che si dedicano a tale branca specialistica e nulla c'entra chi si sia avvicinato per primo a tale chirurgia.
Anzi per essere precisi i primi a eseguire un intervento di ernia del disco furono, agli inizi del secolo scorso, un neurochirurgo e un ortopedico.
Venendo al Suo caso, non ho molto da aggiungere a quanto ha già esposto il prof. Caruso.
La scelta sia di intervenire che delle varie soluzioni tecniche deve essere fatta sulla scorta della clinica, ovvero della sintomatologia e di eventuali alterazioni conseguenti che possono essere evidenziate solo durante una accurata visita medica.
La scelta dei vari "dispositivi" per la stabilizzazione va ricercata quindi con molta attenzione, tenendo presente che, in un gran numero di casi, il solo intervento mirato alla patologia realmente responsabile, non necessita si alcuna artrodesi (ottenibile con un sistema di stabilizzazione).
Infine, qualora lo stato clinico dovesse suggerire tale soluzione, al di là dei possibili,seppur molto rari, insuccessi non vi è alcuna importante limitazione nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana.
Cordialmente
Al di là delle competenze specifiche di ogni specialista, un intervento chirurgico lo dovrebbe fare chi lo sa fare.
Nel caso della chirurgia vertebrale gli specialisti sono sia gli ortopedici sia i neurochirurghi che si dedicano a tale branca specialistica e nulla c'entra chi si sia avvicinato per primo a tale chirurgia.
Anzi per essere precisi i primi a eseguire un intervento di ernia del disco furono, agli inizi del secolo scorso, un neurochirurgo e un ortopedico.
Venendo al Suo caso, non ho molto da aggiungere a quanto ha già esposto il prof. Caruso.
La scelta sia di intervenire che delle varie soluzioni tecniche deve essere fatta sulla scorta della clinica, ovvero della sintomatologia e di eventuali alterazioni conseguenti che possono essere evidenziate solo durante una accurata visita medica.
La scelta dei vari "dispositivi" per la stabilizzazione va ricercata quindi con molta attenzione, tenendo presente che, in un gran numero di casi, il solo intervento mirato alla patologia realmente responsabile, non necessita si alcuna artrodesi (ottenibile con un sistema di stabilizzazione).
Infine, qualora lo stato clinico dovesse suggerire tale soluzione, al di là dei possibili,seppur molto rari, insuccessi non vi è alcuna importante limitazione nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana.
Cordialmente
[#5]
Utente
Gent.mo dott. Caruso io non ho alcun dolore alla coscia né anteriormente né posteriormente. il mio dolore prende tutta la fascia lombare sino ai glutei, di cui il destro risulta ormai quasi insensibile al tatto. Tale dolore mi immobilizza a letto ogni volta per una decina di giorni. Se cerco di mettermi in piedi il dolore è così forte da provocarmi un deficit di stabilità delle gambe. Per quanto concerne ciò che descrive il Prof. Migliaccio nelle ultime righe nelle ultime visite effettuate mi è stato detto che le limitazioni saranno molteplici rispetto alla vita che conduco attualmente. Ci tengo a dire che su 8/10 professionisti che mi hanno visto ho ricevuto 8/9 diagnosi diverse. L'ultimo mi ha proposto invece di non intervenire e fare moltissima terapia e nuoto. Nel dvd della rmn si vede chiaramente un piccolo becco osseo di L5 che gratta su S1 muovendosi in maniera anomala e questo si è visto anche dalle lastre in flesso estensione. Per i dolori onestamente arrivano nei momenti più impensati e durante un qualsiasi movimento che possa essere di natura pesante o meno. L'ultimo attacco, il più violento, mi è venuto mentre mi giravo a salutare mia figlia.. e li sono rimasto per terra.
Saluti
Saluti
[#6]
Egr. signore le ripeto, credo che lei debba operarsi, ma limitatamente alla patologia principale, ovvero alla risoluzione dell'ernia discale, o ernie discali che il chirurgo riterrà opportuno, intervenendo al massimo in due spazi discali , senza ricorrere alla stabilizzazione del segmento vertebrale lombo-sacrale.
Certamente un rachide stabilizzato con un dispositivo in lega metallica crea sempre una limitazione funzionale e arreca di certo delle limitazioni funzionali.
Riguardo ai colleghi specialisti che invece le propongono di fare nuoto e palestra e terapia, io le direi che se vi sono deficit neurologici e l'elettromiografia è positiva di farsi operare, se l'elettromiografia è negativa faccia fisiochinesiterapia e nuoto e di valutare successivamente i risultati.
Ma certamente se non risolve nulla, prenda la decisione di operarsi.
.
Cordiali saluti
Certamente un rachide stabilizzato con un dispositivo in lega metallica crea sempre una limitazione funzionale e arreca di certo delle limitazioni funzionali.
Riguardo ai colleghi specialisti che invece le propongono di fare nuoto e palestra e terapia, io le direi che se vi sono deficit neurologici e l'elettromiografia è positiva di farsi operare, se l'elettromiografia è negativa faccia fisiochinesiterapia e nuoto e di valutare successivamente i risultati.
Ma certamente se non risolve nulla, prenda la decisione di operarsi.
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Cordiali saluti
[#7]
Utente
la ringrazio per tutti i consigli e indicazioni che mi ha dato, nonchè di alcune precisazioni. Vedrò cosa e come fare cercando il miglior tipo di impianto possibile e con le minori limitazioni. L'unica cosa che ancora mi vede indeciso è il fatto di aver ottenuto 8 diagnosi diversi con su una decina di Medici che mi hanno visitato personalmente. Dalla stabilizzazione fissa ai distanziatori vertebrali mi è stato "offerto" di tutto come al mercato. Il problema grande è che io, non essendo medico, non so decidere per i pro e i contro che ci saranno. Un cordiale saluto e ancora grazie.
[#8]
E' chiaro che intendevo dire che,dopo l'intervento di stabilizzazione, un paziente non è immobilizzato come se avesse un busto gessato. La stabilizazione non impedisce i normali movimenti che un individuo mediamente compie durante la propria attività.
Sarebbe certamente diverso se Lei lavorasse come contorsionista in un circo equestre.
Concordo ancora con quanto detto dal prof. Caruso, ma mi permetto di sottolineare che al di là di ogni accertamento strumentale, ciò che permette una indicazione terapeutica è la manifestazione clinica obiettiva del sintoma.
A volte una elettromiografia può essere negativa (spesso alcune discordanze dipendono dall'esaminatore), nonostante la presenza di un inzialissimo deficit muscolare evidenziabile dall'esperienza e dall' "occhio clinico" dello specialista.
Sarebbe certamente diverso se Lei lavorasse come contorsionista in un circo equestre.
Concordo ancora con quanto detto dal prof. Caruso, ma mi permetto di sottolineare che al di là di ogni accertamento strumentale, ciò che permette una indicazione terapeutica è la manifestazione clinica obiettiva del sintoma.
A volte una elettromiografia può essere negativa (spesso alcune discordanze dipendono dall'esaminatore), nonostante la presenza di un inzialissimo deficit muscolare evidenziabile dall'esperienza e dall' "occhio clinico" dello specialista.
[#9]
Egr. signore, non basta essere medico, non c'entra nulla, bisogna essere prima Specialisti del settore specifico e poi avere tanta esperienza tecnica diretta e indiretta, anche da Specialista Fisiatria.
Certamente quanto dice il collega neurochirurgo mi trova concorde; l'esame clinico è senz'altro principe di ogni diagnosi, ma volendosi affidare anche ad accertamenti diagnostici strumentali, nel caso di specie oltre la rmn l'esame elettromiografico è quello cardine per valutare un deficit neurologico periferico da compressione radicolare.
Certamente un esame elettromiografico corretto e ben fatto che deve corrispondere nel contesto diagnostico all'esame semeiologico clinico.
Le ho fatto luce su ogni variante di possibilità secondo la sua situazione clinica e secondo quanto stabilirà la elettromiografia, ma certamente sarà lo Specialista che la opererà a concordare con lei ogni dettaglio tecnico.
Ma lei ha già tante idee in merito ed anche molto chiare adesso.
Saluti ancora
Certamente quanto dice il collega neurochirurgo mi trova concorde; l'esame clinico è senz'altro principe di ogni diagnosi, ma volendosi affidare anche ad accertamenti diagnostici strumentali, nel caso di specie oltre la rmn l'esame elettromiografico è quello cardine per valutare un deficit neurologico periferico da compressione radicolare.
Certamente un esame elettromiografico corretto e ben fatto che deve corrispondere nel contesto diagnostico all'esame semeiologico clinico.
Le ho fatto luce su ogni variante di possibilità secondo la sua situazione clinica e secondo quanto stabilirà la elettromiografia, ma certamente sarà lo Specialista che la opererà a concordare con lei ogni dettaglio tecnico.
Ma lei ha già tante idee in merito ed anche molto chiare adesso.
Saluti ancora
[#10]
Utente
Per "non sono medico" volevo dire che non essendo della materia, non so quali potranno essere le conseguenze sul fisico posto operatorie derivanti da un tipo di stabilizzazione o di un altro. Ma come ho visto in giro ogni caso purtroppo è a sè. Per l'elettromiografia onestamente, non avendo mai avuto dolori alle gambe, non mi è mai stata prescritta da nessuna, ma la farò, ormai ho fatto di tutto. Come dice il prof. Migliaccio (se non ho capito male) è la manifestazione clinica del sintomo un problema, sintomo che appare nei modi e maniere più disparati. Unico neo gli anti dolorofici che, soffrendo di stomaco, non posso più prenderne e quei pochi via intramuscolo non mi fanno più niente o quasi. Vi ringrazio infinitamente, siete stati oltremodo cordiali e gentili. Con l'occasione vi auguro Buone <Feste.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 49.4k visite dal 30/11/2012.
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