Ematoma subdurale cronico esteso
Salve, mio padre (68 anni) e' stato ieri ricoverato d'urgenza dopo una TAC per ematoma subdurale cronico.
Il referto della TAC dice "L'esame, eseguito senza la somministrazione di mdc organoiodato in vena, mostra la presenza di una estesa falda ipdensa in sede temporoparietale sinistra da riferirsi ad edema subdurale cronico. Coesiste deviazione controlaterale della linea mediana per importanti fenomeni di espanso.".
Dato che da ieri ancora NON siamo riusciti a parlare con un medico, se non al telefono(poiche' mio padre e' temporaneamente "appoggiato" in un altro reparto in attesa che si liberi un posto in neurochirurgia, vorrei saperne di piu'.
Il medico al telefono mi ha solo detto che stanno facendo una terapia (non specificando quale) e poi eseguiranno un tac di controllo per valutare l'opportunita' di un intervento, che pero' comunque (cito testualmente) presenta dei "rischi".
Mio padre era andato a fare una TAC sotto insistenze dei familiari poiche' da un paio di mesi aveva frequenti episosi di fortissima cefalea, a cui si era aggiunta una notevole sonnolenza e da ultimo fotofobia.
Inoltre sembrava sempre un po' "stordito", "distratto", ma dato che dormiva poco la notte a causa di problemi alla prostata pensavamo fosse quello.
Inoltre forse l'ematoma ha avuto un peggioramento dato che il cardiologo che lo seguiva da un mese (aveva cambiato specialista) gli aveva prescritto oltre al solito farmaco per tenere sotto controllo la pressione anche la cardioaspirina.
Insomma, cosa dobbiamo aspettarci? Quale e' la prassi di trattamento di questa patologia e quali sono i rischi?
Sono molto preoccupata dal fatto che nella TAC si parla di "estesa falda" e "importanti fenomeni di espanso", che, sebbene io sia una profana, non mi sembrano termini proprio "tranquillizzanti".
Grazie mille in anticipo e cordiali saluti
Il referto della TAC dice "L'esame, eseguito senza la somministrazione di mdc organoiodato in vena, mostra la presenza di una estesa falda ipdensa in sede temporoparietale sinistra da riferirsi ad edema subdurale cronico. Coesiste deviazione controlaterale della linea mediana per importanti fenomeni di espanso.".
Dato che da ieri ancora NON siamo riusciti a parlare con un medico, se non al telefono(poiche' mio padre e' temporaneamente "appoggiato" in un altro reparto in attesa che si liberi un posto in neurochirurgia, vorrei saperne di piu'.
Il medico al telefono mi ha solo detto che stanno facendo una terapia (non specificando quale) e poi eseguiranno un tac di controllo per valutare l'opportunita' di un intervento, che pero' comunque (cito testualmente) presenta dei "rischi".
Mio padre era andato a fare una TAC sotto insistenze dei familiari poiche' da un paio di mesi aveva frequenti episosi di fortissima cefalea, a cui si era aggiunta una notevole sonnolenza e da ultimo fotofobia.
Inoltre sembrava sempre un po' "stordito", "distratto", ma dato che dormiva poco la notte a causa di problemi alla prostata pensavamo fosse quello.
Inoltre forse l'ematoma ha avuto un peggioramento dato che il cardiologo che lo seguiva da un mese (aveva cambiato specialista) gli aveva prescritto oltre al solito farmaco per tenere sotto controllo la pressione anche la cardioaspirina.
Insomma, cosa dobbiamo aspettarci? Quale e' la prassi di trattamento di questa patologia e quali sono i rischi?
Sono molto preoccupata dal fatto che nella TAC si parla di "estesa falda" e "importanti fenomeni di espanso", che, sebbene io sia una profana, non mi sembrano termini proprio "tranquillizzanti".
Grazie mille in anticipo e cordiali saluti
[#1]
Gentile Utente,
molto probabilmente suo padre sarà sottoposto ad intervento chirurgico di evacuazione della falda sottodurale.
I rischi operatori sono in genere bassi ed i risultati usualmente buoni. Esiste il rischio che si riformi la raccolta sottodurale dopo l'intervento.
Cordiali saluti,
molto probabilmente suo padre sarà sottoposto ad intervento chirurgico di evacuazione della falda sottodurale.
I rischi operatori sono in genere bassi ed i risultati usualmente buoni. Esiste il rischio che si riformi la raccolta sottodurale dopo l'intervento.
Cordiali saluti,
Dr Paolo Perrini
Neurochirurgia Universitaria,
Ospedale "Santa Chiara", Pisa.
perrinipaolo@hotmail.com
www.perrinipaolo.com
[#2]
Utente
Salve Dottore,
grazie per la risposta.
Domani opereranno mio padre e- hanno detto- lasceranno per un paio di giorni un tubicino di drenaggio.
Ho pero' una forte perplessita': ci hanno detto che dopo 2 giorni dall'operazione lo dimetteranno..
Mi rendo conto che probabilmente in neurochirurgia queste sono operazioni routinarie, ma dimettere un paziente operato "al cervello" dopo soli DUE giorni non e' presto?
Non andrebbe tenuto sotto osservazione per un po' di tempo?
O sono io troppo ansiosa?
Grazie ancora di cuore e buon fine settimana
grazie per la risposta.
Domani opereranno mio padre e- hanno detto- lasceranno per un paio di giorni un tubicino di drenaggio.
Ho pero' una forte perplessita': ci hanno detto che dopo 2 giorni dall'operazione lo dimetteranno..
Mi rendo conto che probabilmente in neurochirurgia queste sono operazioni routinarie, ma dimettere un paziente operato "al cervello" dopo soli DUE giorni non e' presto?
Non andrebbe tenuto sotto osservazione per un po' di tempo?
O sono io troppo ansiosa?
Grazie ancora di cuore e buon fine settimana
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.7k visite dal 16/04/2009.
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